Sascha P.O.V.
Il freddo era ormai arrivato, l'aria sembrava congelarsi piano piano, ed'era arrivato il tempo delle giacche pesanti e dei guanti che ti proteggevano dal nevischio, e io ovviamente, andando di fretta, ero uscito con il semplice maglioncino che indossavo quel giorno, era leggerlo, senza contare il fatto che era quattro taglie più grandi di me perché Stefano quando me lo aveva regalato non sapeva la mia taglia.In tutto ciò, stavo congelando, in quel l'ospedale di merda faceva freddo, troppo, e io non capivo dove dovevo andare; alla fine chiesi ad un infermiera lì vicino:
-Lepri, si trova al terzo piano, camera intensiva, è un codice rosso, non credo che la faranno entrare.- Stefano, che cazzo hai fatto? Pensai.
Corsi per le scale con il fiato che si allargava nell'aria come nebbia o fumo di una sigaretta.
Mi venne in mente quando da bambino mi sentivo figo a far finta di fumare d'inverno, per questo risi da solo mentre cercavo la stanza.-Salvatore!- accanto a lui c'era Lorenzo che a dir poco puccioso con quel suo giubbotto con la pelliccia.
Chiesi subito cosa era successo, appena finimmo di parlare sul fatto dei miei vestiti.-i dottori hanno detto che ha abusato di troppa droga ed è andato in overdose, dicono che il suo corpo era giá distrutto per la droga che prendeva prima, e adesso con tutta quella di cui ha abusato si è danneggiato ancora di più perché il suo corpo si era abituato e non era più in astinenza. Dicono che se entro una settimana non si sveglierà, dovranno staccare tutto.- ci fu un momento di silenzio, troppi colpi in una volta solo, dovetti appoggiarmi al muro per non svenire come lui.
-sascha è colpa tua, era triste per quello che hai fatto!- disse Lorenzo che fino a quel momento era stato in silenzio.
-cazzo non sono stato io, Giulia ha preso, non so come, la mia fascia per i capelli e ha finto la nostra serata insieme, Stefano ci ha creduto, ma io non ho fatto nulla quella sera sono stato con i miei genitori, ci sono loro testimoni!- cerca di spiegare il tutto senza andare nel panico, loro iniziarono a collegare tutto.Mi passai una mano tra i capelli e cercai di reprimere le lacrime mordendomi il labbro, ma fallii ed una goccia solcò la mia guancia.
-non dovevo innamorarmi di un ragazzino guarda come mi sono ridotto.- feci una risatina asciugandomi gli occhi, sono cambiato tantissimo, non avrei mai pianto per un bambino, ah vaffanculo ste! Pensai.
-no sascha non dire cosí tu sei tutto per ste. Da quando sei arrivato tu è cambiato tantissimo devo ricordarti com'era prima? Un playboy, drogato, fumato, che scopava tutta la scuola senza sentimenti. Tu sei il suo tutto, neanche i suoi genitori ci sono mai stati.-Stavo per rispondere, non sapevo neanche io come, ma un dottore ci chiamo dicendo se volevamo entrare, uno alla volta però. Feci andare prima loro, cosí potevano tornare a casa a cenare, poi alla fine entrai io.
Rimasi un attimo alla soia della porta a guardarlo, poi mi feci coraggio ed entrai...
Spero che questo capitolo vi piaccia mi ci sono messa d'impegno per scriverlo.
Love you <3
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Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]
General FictionStefano lepri é un ragazzo di 16 anni, libero e, senza preoccuparsi dei genitori, fa tutto quello che quest'ultimi gli proibiscono: fuma, si droga, guarda i porno... e con questo è uno dei ragazzi piú ambiti della scuola. L'unico che riuscirá a farl...