[Good end]

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I finali non hanno nessun collegamento tra loro, iniziano tutti da come è finito lo scorso capito :)

Comunque potete attivare la canzone quando vi avverto nel capitolo con una nota :)

-che cazzo stai dicendo Salvatore?- da quella frase capii che ad averlo chiamato fu Salvo, si erano avvicinati tantissimo quei due, sia io che Lorenzo dovevamo essere molto gelosi. Risi da solo per i miei pensieri e riportai l'attenzione sulla discussione in cui potevo sentire solo la voce di sascha.

-se potessi ti sposerei.- disse e io gli regalai uno sguardò omicida, che lo fece ridere e poi attaccare la chiamata con il mio amico.
Si alzò senza degnarmi nemmeno di uno sguardo e si mise la giacca lanciandomi la mia. Io lo seguivo senza sapere un perché o un dove e, dopo aver felicemente ignorato i miei genitori che erano tornati a casa da poco, uscimmo con le mani incrociate.

-allora mi dici cosa devi fare? Non farò da testimone al matrimonio tuo e di Salvatore.- ride alla mia battuta continuando a camminare sui marciapiedi bagnati dalla pioggia della sera prima.
I lampioni erano già accesi, essendo inverno li accendevano prima per evitare incidenti stradali e non.

Conoscevo quel percorso stavamo andando a casa di sascha, anche se non capivo il perché, ma lui era una cosiddetta tasta di coccio e non voleva dirmi nulla.
Suonò a casa sua ma mi disse che non voleva salire, voleva solo parlare con i suoi genitori.

-papà, sai se sta sera i "cosí" si vedono dal belvedere dopo l'autostrada?- ormai mi ero rassegnato dal voler sapere ciò a cui si riferiva.
Suo padre rispose positivamente e iniziò a correre verso il garage dove si trovava la sua macchina.

-vuoi proprio saperlo Stefano?- disse lui sorridente e per quanto non volevo sorridere, lui mi contagiava sempre, se era felice lui lo ero anch'io.
-quel coglione di Salvatore ha convinto i genitori di Giulia a trasferirsi.- il mio sorriso si ampliò e non riuscii a trattenermi dal saltargli addosso allacciando le braccia attorno al suo collo.

-e ora dove stiamo andando?- chiesi sedendomi sul sedile della macchina che ormai conoscevo troppo bene.
-questo non te lo posso dire ma se non ti piacerà la colpa è di Sal.- alzai gli occhi e, incrociando le gambe alzai il volume della radio.

Sascha odiava quando mettevo i piedi sul sedile di pelle ma era più forte di me, gli feci un sorriso a trenta due denti e misi uno dei nostri dischi preferiti: Twenty one Pilots, One Republic, 5 Second Of Summer, Coldplay, tutte band inglesi e americane che noi amavamo ascoltare e a volte ascoltavamo pure i One Direction, non ce lo vietava nessuno dopotutto.
Certo sembravano delle ragazzine in fase di pre-ciclo ma quelli erano dettagli.

potete attivare il video

Con la musica ad alto volume, correvamo lungo l'autostrada, il mio sguardo era perso nel paesaggio che passava veloce intorno a noi, perso tra i pensieri, ogni tanto mi soffermavo a vedere sascha che guidava, ai suoi movimenti e al suo sorriso che non aveva voglia di smuovere dal suo viso e ciò faceva sorridere anche me.

Dopo una buona mezz'oretta prese un'uscita, che andava diretta verso una collina, o meglio, montagna. Intanto il cielo si era scurito e nel tragitto ci fermammo al Mc-drive di un piccolo paese ai piedi della montagna e ci abbuffammo di schifezze, tra i quali, panini, patatine, gelati e milkshake.

Ridevamo, scherzavamo come se nulla fosse mai successo tra me e lui, come due adolescenti che si godevano la serata fregandosene delle chiamate da parte dei genitori. Arrivammo su un belvedere con una ringhiera ed un parcheggio poco lontano dal paesino in cui eravamo passati, si vedeva tutta la città, anche se non eravamo molto alti e in più eravamo completamente da soli e passa va una macchina ogni venti minuti.

MI fece scendere dalla macchina e mi ritrovai davanti un telo steso sull'erba con delle candele a completare quell'atmosfera. era tutto perfetto anche se sapevo che c'era qualcos'altro, sascha non si accontentava solo di questo.

Ci sedemmo su quel telo blu e la cosa bella era che non faceva nemmeno tanto freddo rispetto a come dovrebbe essere in quella stagione.

Aprì la portiera della macchina lasciando la radio accesa e mi raggiunse subito, appena si sentì un esplosione dalla città. Mi girai di scatto e mi ritrovai davanti lo spettacolo più bello della mia vita, avete mai visto i fuochi d'artificio dall'alto? bene, è la cosa più bella che possa esistere: musica fuochi d'artificio che sembravano non finire mai e la persona che amo accanto, cosa volevo di più dalla vita...?

-Stefano ti piacciono? si accordando con le stelle non trovi?- mi disse con un sorriso contemplando lo spettacolo ed io mi persi a guardarlo in tutta la sua bellezza, nonostante la stanchezza per quei giorni di inferno.

-lo dedico a te.. tutto questo è per te, perché ti amo come non ho mai amato nessuno, sei la persona più importante che ho, lo sai?- il mio cuore iniziò a battere velocemente, mai nessuno mi aveva detto parole simili e io pensavo le stesse cose, ma come facevo a dirglielo?

I fuochi finirono e lo abbracciai stringendolo il più possibile a me, mi allontanai solo per guardarlo negli occhi e baciarlo; un bacio dolce, volevo trasmettergli tutto l'amore che provavo in quel momento.

-ti amo anch'io scemo.- dissi accarezzandogli il viso per baciarlo ancora e ancora, toccando la sua lingua con la mia e lasciandomi trasportare dal momento.

Il lieto fine che tutti vorrebbero...

O MIO DIO MILLE PAROLE, quando mai io scrivo mille parole di capitolo?

Ma arriviamo subito al dunque.... vi è piaciuto?

ci vediamo la prossima volta non lo Shocking end, il più brutto ce lo teniamo alla fine ahah

Il prof di Matematica|| Saschefano [finita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora