LOUIS WILLIAM TOMLINSON

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Anche oggi c'era quel ragazzo, sì, Styles che passeggiava per i corridoi, odio quel ragazzo, il motivo non lo so ma lo odio, così come ogni volta gli do una bella lezione con i miei amici, subito dopo però sento come un senso di disgusto perché quel ragazzo dai capelli così morbidi e gli occhi spenti non mi ha fatto mai niente, ma cosa vado a pensare dei suoi occhi e i suoi capelli è solo un ragazzo viziato che fa la parte del povero indifeso,
"Bene ragazzi e ora voi dovrete andare ad allenare i ragazzi della 3H, voi maschi aiuterete a giocare a calcio ai ragazzi e voi femmine a pallavolo ok?" annuì distratto. Una volta entrati nella palestra vidi i ragazzi e le ragazze allenarsi già, sì, tranne uno, un ragazzo stava correndo... oh ma è il ragazzo "Oh ma guardate siamo capitati nella classe dello sfigato gay" risi di gusto, mentre ci stavamo allenando con gli altri ragazzi un tonfo ci fece bloccare, vidi il ragazzo per terra, le gambe gli tremavano e aveva il respiro irregolare, sentì il prof dirgli di tutto, per poi dirci di lanciargli i palloni perché secondo lui con quel gesto si sarebbe rialzato, ma quando vidi che il ragazzo cadde completamente a terra con gli occhi chiusi mi spaventai "cazzo, abbiamo esagerato" sussurrai corsi verso di lui, ma la voce del prof mi fece bloccare
"Tomlinson cosa fai, è tutta scena la sua vuole farsi solo vedere."
"Prof mi scusi non penso che sia tutta scena"
"Ehy bro ti sei rammollito, ma lascialo là, se lo merita" vidi i miei compagni, sì infatti cosa mi prende, ma uno si mise a gridare.
"MA VOI SIETE TUTTI PAZZI, SOPRATTUTTO LEI PROF, SOLO PERCHÉ È GAY NON POTETE COMPORTARVI COSÌ ANCHE LUI È UMANO" disse un ragazzo, l'unico che non ha toccato pallone per colpirlo, quel ragazzo corse verso Harry, gli diede quelche colpo per farlo svegliare ma niente, vidi il prof sbuffare e andare verso gli spogliatoi "ragazzi non si sveglia" vidi il prof tornare e subito dopo buttare dell'acqua sul ragazzo, era ancora steso, stavo per fare un passo avanti quando i suoi occhi si aprirono di scatto, vidi che si agitò si guardò un po' in torno e poi si alzò con molta fatica e barcollando e poi corse via non prima che i nostri sguardi si scontrano "bene ragazzi e ora a lavoro" più confuso di prima ricominciai ad allenarmi facendo finta di niente, ah... ma che scemo per chi non mi conoscesse sono Louis, Louis William Tomlinson e ho 20 anni.
"Bene ragazzi e ora tutti a cambiarvi, l'ora sta per finire" tutti annuimmo e andammo verso gli spogliatoi.
"Avete visto Styles, che sfigato non riesce a fare nemmeno due giri di campo che subito fa il finto malato e sofferente solo perché vuole un po' di attenzione, quel gay di merda, tu sei d'accordo con noi Louis?"
"Ehm si cosa?"
"Ho detto se sei d'accordo con quello che ho detto"
"ah... ehmm sì, sono d'accordo" presi le mie cose e uscii molto velocemente dallo spogliatoio per poi uscire dell'edificio che chiamano scuola, la doccia me la sarei fatta a casa con più tranquillità. Stavo camminando per il parco quando vidi un ragazzo barcollare, per poi appoggiarsi ad un albero tenendosi il petto con una mano, era Styles, mi sorpresi, allora stava davvero male, ma che dico è solo un buffone, dopo un po' vidi che sempre con molta fatica si staccò e si incammino forse per andare chissà dove, decisi di seguirlo, il motivo non lo so. Dopo mezz'ora di camminata si fermò ed entrò in una piccola casetta, non era un granché però era abitabile, vidi un po' la via e sospirai, per fortuna non era tanto distante da casa mia solo quindici minuti di distanza, così presi e andai verso casa pensando alla giornata di oggi. Arrivato a casa mi feci subito un bagno rilassante, feci scorrere l'acqua calda su tutto il mio corpo per poi prendere del bagno schiuma e iniziarmi a lavare, feci passare le mani sul mio corpo, mi soffermai di più sul mio pene, e da tanto che non mi masturbavo un po' non ne avevo bisogno con tutte quelle ragazze, però qualche volta ecco ci sta fare da soli, così avvolsi per bene la mia mano sul mio cazzo grosso mi misi ad accarezzare un po' la punta per poi scendere molto lentamente fino alla base, dopo non so quanto iniziai ad aumentare il ritmo, le gambe cominciarono a tremare e mille gemiti uscivano incontrollati dalla mia bocca, mentre cavalcavo l'orgasmo due occhi verdi, labbra rosse e piene e capelli ricci si fecero largo nella mia mente venni a schizzi forti sporcando il mio petto e le piastrelle, cazzo avevo pensato ad Styles a quello sfigato di merda.

LA MIA ANCORA, LA MIA LIBERTÀ (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora