POV'S HARRY
Ero in macchia con Louis, era inutile ribellarsi, e gridare tanto non avevo le forze di fare un bel niente, stavo andando a casa del mio bullo, lui mi stava portando a casa sua, mi ha detto che mi vuole disinfettare le ferite, ma io ho tanta paura, infatti riniziai ad agitarmi.
"Ehy Harry calmo" è più facile a dirsi che a farsi pensai.
"F-fammi sc-scendere."
"No Harry mi dispiace, non ti lascio solo ok? Questa volta non ti faccio scappare" stabuzzai gli occhi, ero nervoso, avevo bisogno di provare dolore per distrarmi così portai la mia mano sui tagli e incominciai a stringermi e a puntare l'unghia sul taglio che subito si riaprì. "HARRY NOOO SMETTILA" mi disse Louis staccando le mani dal volante e posarle sulle mie, cosa sbagliata perchè subito dopo andammo a scontrarci contro un palo, i nostri corpi andarono in avanti, chiusi subito gli occhi per la paura, per poi riaprirli.
"L-Lou t-tutto ok?" chesi spaventato, ma non ottenni nessuna rispota, "Lou..." dissi per poi girarmi e vedere che aveva gli occhi chiusi, subito mi spaventai, provai a scuoterlo ma niente, gli tirai quelche schiaffo ma niente, posai la testa sul suo petto per fortuna sentivo il suo battito del cuore, solo il respiro era un pò troppo lento, sentivo il rumore di una ambulanza avvicinarsi, chi l'ha chiamata, forse un passeggero, ma ora questo non importa, ora Louis si deve svegliare 'hai visto cosa hai fatto? È tutta colpa tua, lo hai ucciso' iniziai a piangere "n-non è m-morto" dissi come se davvero ci fosse qualcuno che mi stava parlando, 'sì invece l'hai ucciso ed è tutta colpa tua'.... è colpa mia, Louis è morto per colpa mia, ho ucciso Louis, iniziai ad urlare e a piangere, era tutto così confuso, vidi i poliziotti e i ragazzi della croce avvicinarsi a noi "signorino si calmi" ma come posso calmarmi, il ragazzo per il quale provo qualcosa, anche se lui mi odia, è morto per colpa mia, come posso calmarmi, ho ucciso una persona, oltre ad essere un inutile frocio di merda sono anche un assassino.
"La prego si calmi, ora tu e il tuo amico siete in salvo."
"È morto, l'ho ucciso" dissi in un sussurro.
"No ragazzo, non è morto" ma la voce del possiamo chiamarlo medico, mi arrivava confusa e ovattata "L'HO UCCISO" dissi gridando per poi agitarmi ancora e ancora fino a quando non sentì un lieve pizzico al braccio, per poi vedere tutto buio.
Molto lentamente apro gli occhi, avevo male alla testa e subito l'odore di medicinali mi fece venire il volta stomaco, una volta messo a fuoco la stanza mi vennero in mente la scena di non so quanto prima, io che cerco di farmi del male, Louis che mi ferma, lo schianto e poi Louis morto... Louis. Cercai d'alzarmi ma un medico mi fermò, da dove è entrato.
"Stia fermo, non si muova." "Louis, il m-mio a-amico è m-morto ed è c-colpa mia" dissi piangendo.
"Si calmi la prego se no le verra un altro attacco" cosa intedeva per un altro attacco? "Signorino, mentre lei dormiva si è agitato parecchio nel sonno che questo gli ha provocato diversi attacchi" ora non m'importava con me, volevo Louis.
"Il mio a-amico" dissi con le lacrime agli occhi.
"Il suo amico sta bene, non è morto, è solo svenuto ha preso una bella botta ma non gli ha causato nessun danno, sta ancora dormendo ma sono sicuro che tra due ore massimo tre si sveglierà, all'inizo potrà essere un pò confuso e con un male tremendo alla testa ma poi tutto gli sarà più chiaro" allora non è morto, è vivo, è solo svenuto, ma per colpa mia comunque ha rischiato è sempre colpa mia, sono un pericolo per tutti, è meglio sparire così non darò problemi. "In quanto a lei signorino, come sta?" lo guardai confuso.
"Io b-bene."
"Veh se lo dici tu, però dovremmo fare dei controlli" lo vidi avvicinarsi stava per posare la sua mano sul mio petto quando indietreggiai "non aver paura voglio aiutarti" scossi la testa "ti devo visitare è per il tuo bene" non volevo avevo paura "Liam" riuscì a dire "cosa?" "Faccia chiamare Liam è un dottore voglio Liam" dissi supplicando il dottore.
"Va bene lo faccio subito chiamare."
"G-grazie."
"Prego" ma prima che potesse uscire per andare a chiamare il dottore lo fermai "p-posso v-vedere Louis" dissi con voce tremante lo vidi annuire "è dietro quella tenda, ora la apro ma lei deve stare nel letto ok" annuì, appena tolse la tenda che ci divideva rimasi scioccato, un Louis pallido con un livido viola sulla guancia e un cerotto sulla fronte apparse vicino a me, aspettai che il dottore uscisse per poi avvicinarmi a lui, ovviamente non me ne sarei stato là disteso come un pesce lesso, con fatica mi alzai e mi sedetti sulla sedia vicino al letto di Louis, presi la sua mano e la strinsi tra la mia.
"S-scusami, io, io n-non v-volevo c-credimi, è c-colpa mia s-se tu o-ora se-sei in queste co-condizioni" una lacrima mi scese e ando a scontrarsi tra la mia mano e quella di Louis, con l'altra gli andai a spostare il ciuffo, "p-perdonami" , 'sei un assassino Harry guarda come hai ridotto Louis, e pensa non sei riuscito nemmeno a farti male, hai fatto del male solo a lui, sei un pericolo, un danno rovini la vita degli altri' è vero aveva totalmente ragione, mi alzai di scatto e scaraventai per terra la sedia, per poi rovesciare il letto per poi rovesciare il comodino vicino al mio letto, stavo anche per staccarmi la flebo che solo ora mi accorsi di avere quando sentì due braccia avvolgermi e poi la voce, la voce di Liam.
"È tutto ok Harry è tutto ok" ma si sbagliavo di grosso, non era tutto ok e mai lo sarà "sta calmo Harry sei al sicuro" mi girai verso di lui e l'abbracciai.
"È colpa mia" dissi stringendo la sua maglia.
"No Harry non è colpa tua ok?" "Non pensarlo nemmeno per scherzo."
"Sì invece, perché.... Perché se io non avessi cercato di farmi del male a quest'ora saremmo a casa di Louis e non avremmo fatto nessun incidente, e invece non è andata così, al posto di farmi del male a me stesso ho fatto del male a Louis e questo non me lo perdonerò mai." "Harry facciamo una cosa visto che il tuo letto è inagibile andiamo in un'altra stanza ti visito e poi parliamo ok?" scossi la testa.
"No, non voglio lasciare Louis" dissi con tono agitato e preoccupato.
"Ok va bene nel frattempo che sistemo il letto tu stai fermo li ok?" annuì però non mi staccai da lui, "Harry devo andare" ma niente, non volevo staccarmi, una terza voce si fece largo, era il dottore di prima.
"Lo faccio io il letto" dissi con tono gentile e calmo.
"Grazie" disse Liam.
"Sì g-grazie" dissi io con tono di voce basso.
"È un piacere dottor Liam, è un piacere riccio" mi disse in tono simpatico.
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LA MIA ANCORA, LA MIA LIBERTÀ (Larry Stylinson)
FanfictionHarry Styles 17 anni, un ragazzo debole con mille problemi alle spalle, preso di mira dai bulli solo perché è gay. Louis tomlinson 20 anni, un ragazzo forte bello e popolare amato da tutti, etero al 100% beh secondo lui, ma poi qualcosa o qualcuno l...