POV'S HARRY
"Perché" chiesi io, si come domanda potrà sembrare strana per alcuni, ma per me non lo è.
"Harry, io davvero non so perchè mi sono comportato in quel modo con te, davvero, forse ero invidioso, non lo so davvero ma in qualche modo vorrei rimediare ai miei errori e alle mie cazzate, ovviamente non ti chiedo di perdonarmi subito, pensaci però, vorrei tanto diventare tuo amico Haz" avevo le lacrime agli occhi per via delle sue bellissime parole però non so che fare sono molto indeciso e ho molta paura, vidi i suoi occhi, erano lucidi, Louis stava trattenendo le lacrime davamti a me, "dì qualcosa" feci un respiro profondo.
"L-lou non è semplice, tu e i t-tuoi a-amici mi a-avete distrutto sia m-mentalmente che f-f-fisicamente e o-ora c-come o-o-ora non mi fido n-nemmeno della mia o-ombra, n-non v-voglio s-sembrare uno s-sfigato e-egoista, ma prova a metterti n-nei miei p-panni, c-cosa a-avresti fa-fatto tu al mio p-posto?" dissi ormai con le lacrime che correvano libere, vidi che si avvicinò con una mano, subito feci per allontanarmi ma il suo sorriso mi tranquillizzò almeno un minimo, portò la sua mano sulla guancia e con il pollice mi asciugò le lacrime,.
"Harry, non piangere, io, io non so cosa avrei fatto davvero e poi non devi nè dire nè pensare quelle cose su di te perchè non sei nè uno sfigato nè un egoista ok piccolo?" tolsi subito la sua mano dalla mia faccia.
"EH NO E SE NON LO SONO PERCHE' TU E I TUOI AMICI CONTINUAVATE OGNI GIORNO A DIRMI QUELLE COSE? NON VI HO MAI FATTO NIENTE" dissi ormai gridando, la gola bruciava non ero abituato a gridare, infatti subito mi misi a tossire, mentre l'aria veniva a mancare, no non è possibile non un attacco di panico davanti a lui ti prego
"Harry che hai?" gli indicai la mia gola e lui sembrò capire infatti si fece più vicino, appoggio la sua fronte sulla mia, potevo sentire il suo respiro sulla mia faccia, i nostri occhi non persero mai il contatto e con il suo respiro e con quegli occhi mi calmai
"G-grazie... di nuovo" dissi per poi diventare rosso come un peperone per la vicinanza dei nostri visi.
"Non mi devi ringraziare Harry, non dopo tutto quello che ho fatto, e credimi per cercare di farmi perdonare farò il possibile" sorrisi a quelle parole, "Harry ti offendi se ti dico una cosa?" subito mi irrigidì ecco ora mi dice che era tutto uno scherzo e che sono un illuso, "ehy no no tranquillo va tutto bene" forse aveva capito dalla mia espressione che avevo paura, "Harry sai che sei magrissimo vero?" spalancai gli occhi, per poi scuotere la testa, "invece sì Harry ti si vedono le ossa potresti volare via con una semplice volata di vento e poi sei sempre così pallido, e sì forse non mi credi perchè è colpa mia sono io che ti ho messo in testa cose non vere mi dispiace" mi disse, rimasi a bocca aperta, non avevo mai visto un Louis così possiamo dire amareggiato?
"Lou, non è c-colpa tua, p-perchè insomma tu hai solo detto la verità, io s-sono g-rasso e non m-magro, non v-vedi i rotoli e t-tutto q-questo grasso" dissi per poi toccarmi tutto il corpo.
"No Harry, credimi davvero sei troppo magro per i miei gusti, non ti reggi nemmeno in piedi, hai bisogno di forze e di aiuto" scossi la testa.
"Io non ho bisogno di nessuno, almeno non più."
"Harry..."
"No Louis, lascia stare... io... io devo andare" dissi per poi correre il più velocemente possibile lontano da Louis, ma questa volta non tornai a casa di Liam, ma andai verso casa mia, per fortuna lasciavo sempre un paio di chiavi di riserva ben nascoste, una volta arrivato entrai velocemente chiusi la porta a chiave a andai verso il bagno mi guardai allo specchio per poi rimanere schifato dal mio aspetto 'fallo' strinsi le mani attorno al lavandino 'fallo Harry ti sentirai meglio' le nocche ora mai erano diventate bianche, 'fallo ti farà sentire meglio, stanno tutti fingendo, oggi hai deluso Liam dopo che ti ha aiutato, e Louis ti ha detto cosi solo per poterti distuggere di più il giorno dopo' ora mai i respiri erano corti, con mani tremanti presi la mia amica, l'unica persona che mi conosce e ama, si è buffo considerare un' amica un oggetto ma solo lei riesce a farmi star bene, anche se per poco, mi alzai la manica del braccio destro per poi predere la lametta con la mano sinistra appoggiai la lametta sul mio polso sinistro grasso e feci il primo taglio, mentre le lacrime scendevano, dopo aver fatto ben ventotto tagli molto lentamente mi alzai dal letto, cercai di pulire al meglio il bagno per poi sciacquare il mio braccio e metterci delle bende, barcollando andai verso la mia camera da letto, ma non feci in tempo ad arrivare a letto che mi addormentai sul pavimento, meglio dire svenni sul pavimento.POV'S LOUIS
Vidi Harry correre via, feci un respiro profondo, per poi incamminarmi veso casa, solo che qualcono posò una mano sulla mia spalla, stavo già per tirargli un pugno quando mi accorsi che era Nick.
"Ah NIck sei tu, non farlo più se non ti vuoi ritrovare con un occhio nero" dissi io ma poi mi bloccai che ci faceva qui tra l'entrata del boschetto
"Perchè un occhio nero?" "Perchè non pensavo che fossi tu."
"Ah capito."
"ehm Nick che ci facevi qui?" dissi con un sorriso cercando di nascondare la mia ansia.
"Beh Louis, mi stavo facendo un giro, quando ho visto un ragazzo riccio venire proprio dalla direzione che sei te, solamente che stava correndo, ma io ora mi domando cosa ci facevi con il riccio?" merda e ora cosa gli dico.
"Ovvio, sto cercando di farmelo amico, l'ho seguito e poi ho cercato di parlargli, all'inizio voleva scappare però poi alla fine sono riuscito nel mio intento e lo riempito di cazzate" dissi per poi fare una risata anche se non volevo per niente ridere.
"Eh bravo il piccolo Louis, continua così" mi disse per poi andarsene, anche io mi incamminai verso casa mia, arrivato a casa mi stesi sul divano e iniziai a guardare il soffitto, mi fece tornare in me il suono del cellulare, era una chiamata, una chiamata da mia mamma, decisi di accettarla.
"Ciao tesoro di mamma come stai?" subito a sentire quella voce sentì un nodo alla gola e una voglia di piangere.
"Io... io bene mamma e v-voi?" dissi cercando di camuffare la mia voce, ma non funzionò perchè subito mia mamma si accorse che c'era qualcosa che non andava.
"Che succede Lou?" ora stavo singhiozzando "Lou piccolino che succede, perchè stai piangendo?"
"M-mamma.."
"Dimmi piccolo vuoi che vengo a stare un po' da te?"
"N-no tranquilla."
"Piccolo per te farai questo e altro, dimmi che succede" mi disse mia mamma con la voce preoccupata.
"M-mamma, io ho f-fatto un casino e non so c-come rimediare... sono un mostro" dissi ormai piangendo.
"Piccolo tranquillo, ora la tua mamma viene a stare un po' con te, le piccoline le porto dai nonni."
"G-grazie m-mamma."
"Prego Lou, ora dormi un po', e quando tu ti svegliarai io sarò li al tuo fianco" annuì anche se non mi poteva vedere e chiusi la chiamata per poi mettermi in posizione fatale sul divano e addormentarmi.
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LA MIA ANCORA, LA MIA LIBERTÀ (Larry Stylinson)
FanfictionHarry Styles 17 anni, un ragazzo debole con mille problemi alle spalle, preso di mira dai bulli solo perché è gay. Louis tomlinson 20 anni, un ragazzo forte bello e popolare amato da tutti, etero al 100% beh secondo lui, ma poi qualcosa o qualcuno l...