HAI DETTO SOLO LA VERITÀ

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POV'S HARRY
Lentamente aprì gli occhi, mi guardai in torno e mi ritrovai in stanza, come ci ero finito lì? L'ultima cosa che ricordo era che mi ero addormentato sul divano vicino a Louis, però poi feci due più due, mi girai e lo vidi, stava dormendo tutto rannicchiato avvolto nelle coperte che lo andavano a coprire del tutto, un sorriso spontaneo mi spuntò, gli accarezzai i capelli per poi lasciargli un bacio sulla fronte, vidi l'ora, erano le due del mattino, sbuffai perché ogni volta era la stessa storia, mi alzai cercando di non fare tanto rumore per poter andare al piano di sotto. Arrivato al piano di sotto trovai la luce accesa, subito mi spaventai se fosse un ladro? Oppure un assassino? 'Harry usa il cervello per una cazzo di buona volta per te può essere difficile visto che sei un frocio di merda che non ragiona, ma forse si sono dimenticati si spegnerla, oppure Jay si è svegliata per colpa tua visto che sei una balena e di sicuro l'hai svegliata?' molto lentamente mi avvicinai, sentivo il mio cuore battere forte, entrai lentamente e quando vidi che la mamma di Louis si stava preparando un thè rilasciai un respiro di sollievo, lei si girò e mi guardò attentamente.
"Ah Harry, sei tu, mi ha fatto spaventare" mi disse sorridendo, abbassai la testa. "Scusa."
"Tranquillo non scusarti, vuoi una tazza di the?" scossi la testa ma lei non mi ascoltò, la preparò anche per me per poi pasarmela. "Tieni, oggi hai saltato la cena, bevi questo ti farà bene" mi disse in modo calmo e gentile, afferrai la tazza per poi andarmi a sedere, cosa che fece anche lei mettendosi vicino a me, "come mai sveglio? Louis ti ha svegliato con il suo russare?" mi uscì una piccola risata.
"No, no, non riuscivo più a dormire" dissi mentre bevevo lentamente il mio thè, "e tu come mai sveglia?"
"Sai, io beh domani, meglio dire oggi, devo ritornare a casa e mi mancherà tutto questo, mi mancherà mio figlio e sì anche te Harry, mi sono affezionata a te in pochissimo tempo, sei come un altro figlio" avevo le lacrime a gli occhi. "Per qualsiasi cosa mi puoi chiamare non esitare a farlo" annuì lentamente.
"G-grazie Jay... in questo tempo p-passato in-inseme hai fatto qu-quello che m-mia madre non ha f-fatto in diciassette anni di vita" dissi singhiozzando.
"Oh piccolino vieni qui" mi disse allargando le braccia, ero un po' titubante però poi mi buttai nelle sue braccia e ricambiai l'abbraccio.
"Beh vi abbracciate senza di me?" mi girai e vidi Louis che ci guardava con occhi assonnati. "Ovvio" disse la madre con tono scherzoso.
"Ehy" disse lui sbuffando portandosi le mani sui fianchi, sembrava tanto un bambino piccolino.
"Vieni qui scemo" disse la madre, Louis fece un sorriso per poi buttarsi verso di noi, ci abbracciammo tutti e tre sentì le guance di Louis bagnate, stava per caso piangendo? Così con un braccio lo strinsi di più a me. "Ok ok, basta ragazzi se no scoppio a piangere" ci disse Jay staccandosi da noi, anche lei aveva gli occhi lucidi, tutti noi avevamo gli occhi lucidi. "Beh ragazzi io ora vado a riposare un po', perché sapete la mia bellissima pelle giovanissima deve riposare" disse asciugando le piccole lacrime che gli erano sfuggite per poi darci un bacio sulla fronte e salire al piano di sopra, Louis era rimasto sempre fermo.
"Lou, è tutto ok?" dissi avvicinandosi a lui, spalancai gli occhi, Louis, Louis stava piangendo, con mano tremante gliela posai sulla sia schiena, lui mi guardò per poi abbracciarmi di slancio incominciando a piangere, lo strinsi a me, con le poche forze che avevo. "Shhh Lou ehy, shhh calmo LouLou" ma lui niente continuava a piangere silenziosamente per non farsi sentire da Jay.
"Hazza, mi mancherà, mi mancherà molto, in questo momento ti p-potrò sembrare un b-bambino ma è per s-sempre mia madre."
"Lou, lo so, la mamma è la mamma, è normale che ti manchi e... non sembri un bambino credimi."
"Harry, io, credimi il dolore che provo al petto e fortissimo non puoi capire, mi mancherà un botto."
"Lou, ti capisco benissimo credimi" gli dissi continuando ad accarezzarlo.
"Harry, non puoi capire questo tipo di dolore, non hai avuto questo tipo di rapporto con tua madre" bloccai i movimenti, rimasi in mobile, sentì il respiro di Louis bloccarsi all'improvviso, "Hazza, scusami io..." scossi la testa e ritornai ad abbracciarlo.
"Tranquillo, n-non fa n-niente, hai detto solo la verità" dissi abbracciandolo stretto a me, quelle parole mi avevano ferito e tanto, però mi ha detto per sempre la verità, rimanemmo abbracciati per moltissimo tempo, poi non so come e quando ci ritrovammo sdraiati sul divano sempre abbracciati troppo stanchi per salire in camera ci addormentammo di nuovo tutti e due con le guance bagnate per via delle nostre lacrime.

POV'S JOHANNA
Quando mi risvegliai erano già le otto e mezza del mattino, mi feci una doccia, sistemai le valigie e andai al piano di sotto, la scena che mi comparve davanti a gli occhi mi fece sorridere, Louis ed Harry abbracciati, Louis che cerca di abbtacciare Harry anche se quest'ultimo è più alto di lui, sorrisi presi il cellulare e scattai subito qualche foto, per poi andare in cucina e preparare una bellissima e buonissima colazione, mi presi il mio the per poi prendere carta e penna e iniziare a scrivere qualche riga, alla fine mi ritrovai a scrivere un poema uno per Louis e uno per Harry mi mancheranno un sacco qui ragazzi. Finita la mia colazione andai di nuovo in salotto sorrisi di nuovo alla fine Louis si era arreso ed ora si stava facendo abbracciare da Harry, praticamente il suo corpo stava sparendo sotto Harry, sono felice che Louis abbia trovato uno come Harry e soprattutto che sia cambiato, quando mi ha detto che lo picchiava ci sono rimasta, però poi ho visto il dolore e la tristezza nei suoi occhi e allora ho capito che già lo amava e tutt'ora lo ama solo che ha paura, spero che abbia risolto anche il fatto della scommessa. E che dire di Harry, il piccolo Hazza forse è il ragazzo più forte che io abbia conosciuto, ne ha passate tante e tutt'ora lo sta facendo spero tanto che Louis non faccia qualche cazzata, li stavo fissando forse troppo che dopo cinque minuti vidi Harry iniziare a svegliarsi, divenne subito rosso per poi portare una mano a stropicciarsi gli occhi. "Vuongiorno Hazza." "Buongiorno Jay" disse con voce assonnata.
"Scusami non volevo svegliarti." "Tranquilla" mi disse alzandosi con fatica, lo vidi strizzare gli occhi.
"Ehy, è tutto ok? Cosa ti fa male?"
"No, no niente" disse una volta in piedi barcollando un po' subito mi alzai per poterlo sorreggere.
"Forse non dovevi dormire sul divano, non ti fa bene."
"È ok, grazie Jay."
"Figurati Harry, dai su andiamo in cucina" mi misi dietro ad Harry nel caso cadesse visto che stava barcollando e non poco, arrivati in cucina lo feci sedere per poi mettergli nel piatto un cupcakes, lui lo guardó per poi prenderlo e darci un piccolo morso con mani tremanti. "Bravissimo Harry" lui mi guardò e mi sorrise, ma non era un sorriso vero, i suoi occhi dicevano tutt'altro. "Harry c'è qualcosa che ti turba?" stava per parlare quando un Louis ancora assonnato entrò in cucina.
"BUONGIORNO A TUTTI" gridò per poi sedersi e riempirsi il piatto, il contrario di Harry praticamente, lo guardai e scossi la testa per poi concentrarmi di nuovo su Harry. "Allora cosa volevi dirmi?" "Niente niente" mi disse sorridendo.
"Uhmm ok" so che c'è qualcosa che non va, ma se non vuole dirmelo purtroppo non posso obbligarlo ecco. Una volta che Louis ebbe finito tutto il piatto e Harry metà del suo cupcake mi alzai. "Beh ragazzi è ora che io vada, mi raccomando fate i bravi e tu Harry tieni sotto controllo Louis e stai attento che non bruci casa" lo vidi sorridere mentre Louis sbuffava.
"Guarda che non ti ho mai bruciato casa."
"Casa no hai ragione, ma le pentole, padelle, cucchiai, devo aggiungere altro?"
"No grazie, hai reso l'idea" mi disse ridacchiando per poi buttarsi tra le mie braccia,  "mi mancherai mamma."
"Anche tu Lou" gli dissi stringendolo forte, con la coda dell'occhio vidi Harry, aveva il sorriso ma avevo capito che stava soffrendo, ci soffre molto, il suo punto debole è la famiglia, e da quello che ho capito ci soffre davvero molto così allungai il braccio per fargli capire che voglio abbracciare pure lui, infatti dopo nemmeno un secondo venne verso di noi e ci abbracciò forte, dopo un po' con un po' di fatica mi staccai.  "Beh grazie ragazzi ma ora devo andare."
"Va bene mamma, fai buon viaggio e stai attenta e salutami tutti" annuì.
"Stai attenta e salutami tutti anche a me anche se non li conosco."
"Sarà fatto Harry" mi sorrise, "ah una cosa, di la troverete delle lettere una per te lou e una a per te hazza leggetelo da soli e ognuno la sua ok?"
"Sì signor capitano" dissero in coro, li salutai per l'ultima volta per poi uscire da quella casa per poter ritornare alla mia.

LA MIA ANCORA, LA MIA LIBERTÀ (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora