NON NE HO IL CORAGGIO

4.7K 171 138
                                    

Arrivato a casa mi feci subito un bagno rilassante, feci scorrere l'acqua calda su tutto il mio corpo per poi prendere del bagno schiuma e iniziarmi a lavare, feci passare le mani sul mio corpo, mi soffermai di più sul mio pene, e da tanto che non mi masturbavo un po' non ne avevo bisogno con tutte quelle ragazze, però qualche volta ecco ci sta fare da soli, così avvolsi per bene la mia mano sul mio cazzo grosso mi misi ad accarezzare un po' la punta per poi scendere molto lentamente fino alla base, dopo non so quanto iniziai ad aumentare il ritmo, le gambe cominciarono a tremare e mille gemiti uscivano incontrollati dalla mia bocca, mentre cavalcavo l'orgasmo due occhi verdi, labbra rosse e piene e capelli ricci si fecero largo nella mia mente venni a schizzi forti sporcando il mio petto e le piastrelle, cazzo avevo pensato ad Styles a quello sfigato di merda.

POV'S HARRY
Una volta entrato in casa appoggiai la mia schiena sulla porta e piano piano scivolai fino a quando non mi ritrovai seduto sul pavimento, portai le mani in mezzo ai capelli e me li scompigliai tutti, feci tre respiri profondi, perché la mia vita fa così schifo cosa ho fatto di male per meritarmi questo, molto lentamente mi alzai visto che la testa girava e andai verso il bagno, una volta arrivato mi spogliai e subito entrai, aprì l'acqua e subito un senso di calma mi passò su tutto il corpo, presi del bagnoschiuma per poi passarlo per tutto il corpo, poi presi lo shampoo e lo passai tra i miei ricci ed infine un po' di balsamo per non far formare i nodi, una volta pulito e sciacquato mi misi un asciugamano intorno alla vita e uno tra i capelli, feci per andare in camera quando passai dallo specchio, vidi il mio corpo, feci una faccia disgustata, 'sei solo un inutile frocio di merda sei più grasso di una balena, sei uno sfigato non servi a nulla sei così patetico' mille pensieri per la testa, le mie mani iniziarono a tremare 'fallo fatti del male ferisciti fallo, perché vivere se tutti ti odiano?' Ha ragione perché continuare a vivere, però ciò nonostante adesso non riesco a uccidermi non ne ho il coraggio... sono così debole 'anche i tuoi genitori non ti vogliono, ti ricordi, ti ricordi quando ti hanno abbandonato? Ti ricordi il perché?' le lacrime scesero, preso dalla rabbia tirai un pugno contro il vetro, lo vidi spaccato, le mie nocche ricoperte di sangue con dei pezzi di vetro, la cosa bella è che così non vedevo più il mio riflesso e quando ho dato quel pugno non ho provato dolore, mi misi a ridere, la mia era una risata isterica, con la testa bassa andai in camera mi misi la mia tuta quella che uso per andare a dormire e mi buttai nel letto, dopo un'ora mi addormentai circondato da mille incubi e paure.
Mi svegliai di soprassalto e corsi verso il bagno vomitando bile, mi accasciai contro le piastrelle, rimasi lì fini a quando la sveglia non suonò e con molta fatica mi feci una doccia veloce dopo di che mi vestì con i miei soliti vestiti larghi e andai verso l'edificio che la gente chiama scuola. Tutto il tragitto da casa a scuola lo passai come al solito: telefono, cuffie e musica, la musica mi rilassa è la mia fonte di salvezza, la musica è il mio rifugio , la musica è la mia migliore amica. Arrivato davanti alla scuola ripongo nello zaino il cellulare con le cuffie, feci un respiro profondo ed entrai, sempre con la testa bassa andai verso il mio armadietto, per prendere i libri e i quaderni di economia, mi venne difficile arrivarci perché tutto intorno a me girava, anche oggi non ho toccato cibo, perché sono già grasso di mio più tocco altro cibo va a finire che scoppio. Una volta davanti al mio armadietto feci per aprirlo ma qualcosa mi afferrò da dietro facendomi cadere "cazzo" mormorai sotto voce, poi un corpo si mise sopra al il mio è mille pugni mi arrivarono nello stomaco "devi morire, non servi a nulla pezzo di merda frocio che non sei altro" quelle parole mi ferirono e molto, io mi domando perché, cosa ho fatto di male, iniziò a colpirmi il viso, questa volta non riuscì trattenere le lacrime, non mi ha mai picchiato così tanto e forte. "Bro, basta così lo uccidi stai esagerando."
"Non m'interessa si merita di morire questa merda" rimasi paralizzato, e poi gli feci un respiro "h-hai r-ragione" dissi per poi fissare il mio bullo negli occhi, gli occhi che tanto amo, per poi sospirare e chiudere i miei, abbandonandomi a me stesso.

POV'S LOUIS
Il giorno dopo entrai a scuola incazzato nero per via dell'episodio che era successo in bagno, appena lo vidi lo afferrai da dietro e lo ammazzai di botte.
"Devi morire non servi a nulla pezzo di merda, frocio che non sei altro" gli dissi con tutta la rabbia possibile, sentì il mio amico dire di smetterla che stavo esagerando e che lo stavo ammazzando, ma non m'interessava.
"Non m'interessa deve morire questa merda", quello che disse dopo mi lascio a bocca aperta "h-hai r-ragione", i nostri occhi vennero in contatto mi sorrise e poi chiuse gli occhi, mi arrabbiai ancora gli dissi "BASTA SMETTILA DI FARE FINTA DI STARE MALE O DI SVENIRE SMETTILA FROCIO" gli dissi mentre lo picchiavo, poi sentì afferrarmi da due braccia. "LOUIS MA CHE CAZZO HAI COMBINATO, GUARDA È A TERRA CHE NON SI MUOVE E RICOPERTO DI SANGUE... HAI ESAGERATO PORCA PUTTANA" solo ora mi accorsi di come lo avevo ridotto, era steso a terra pallido, ricoperto di sangue, guardai le mie mani, cosa cazzo avevo combinato.

POV'S ZAYN
Vidi Louis entrare in shock, dovevo fare qualcosa, "bro allora stai calmo, siamo soli in corridoio non ci ha visto nessuno, quindi nessuno sa chi è stato, allora tu chiama l'ambulanza mentre io provo a svegliarlo, ok?" lo vidi annuire lentamente mentre prendeva il cellulare per chiamare l'ambulanza, mi avvicinai ad Harry e iniziai a schiaffeggiargli le guance per farlo riprendere ma niente.
"Zayn, l'ambulanza sta arrivando" feci un sospiro ma ero molto preoccupato per quel ragazzo.
"Louis allora fagli appoggiare la testa sulle tue gambe, io in tanto vado ad avvisare il preside" lo vidi annuire per poi correre verso l'ufficio del preside.

LA MIA ANCORA, LA MIA LIBERTÀ (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora