Prologo

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Il cielo è sereno, il parco colmo di bambini.
C'è chi gioca sulle giostre, chi si rincorre, chi fa finta di indossare il suo bel vestito da fata e si nasconde fra gli alberi, chi ha portato tutta la collezione delle sue macchinine ma usa sempre le solite tre.
E poi c'è Emma, nascosta dietro al suo cespuglio preferito. Alla mamma dice sempre che lì ci sono farfalle più frequentemente che nel resto del parco. E poi, questo però alla mamma non lo dice, la posizione fa proprio in modo che gli altri non la vedano e lei possa stare da sola, ad ammirare il lago che dista qualche metro.
Il cielo è sereno ed il parco colmo di bambini, eppure Emma si sente così sola che le sue guance paffute si ritrovano inumidite da lacrime veloci, calde.
«Non puoi piangere, oggi c'è il sole e non si può piangere col sole».
La bimba gira di scatto la testa, e arrossisce quando si trova davanti Harry.
Harry ha più o meno la sua età, i capelli castani e gli occhi verdi.
È un piccolo prendi cuori. O forse si dice rubacuori? La mamma usa sempre parole così difficili per la testolina di Emma, che intanto sta guardando il bambino con le guance arrossate e la boccuccia imbronciata.
Lui le sorride.
«Sei proprio carina».
E la purezza del complimento vibra nell'aria calda, mentre il broncio piano piano sparisce.
«Mi piacerebbe tanto proteggerti come fanno i cavalieri nei cartoni, andiamo a giocare insieme?».
E il sorriso di Emma si allarga sul viso, mentre afferra la mano di Harry.
Da quel giorno, con una tacita promessa, Emma ha trovato il suo cavaliere.

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora