Capitolo extra, parte 1

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Sbuffo e incrocio le braccia sul petto girovagando per la stanza alle ricerca della custodia di una delle macchine fotografiche.
Sono infastidita e anche un po' triste.
Più di "un po'", in realtà.
Mi capita fra le mani un paio di boxer, a giudicare dalla fantasia di Niall, e emetto un grugnito di frustrazione divenendo all'istante ancora più indispettita.
Ho scelto di seguire Harry a Londra e in giro per il mondo due anni fa e non me ne sono pentita neppure un istante.
E non è stato mica facile.
Ho lasciato la mia famiglia e i miei amici da un momento all'altro e questo ancora mi provoca un nodo alla gola non indifferente, senza pensarci più di mezz'ora.
E me lo ripeto che non me ne sono pentita un istante.
Respiro profondamente e cerco di reprimere un pensiero che purtroppo non ne vuole sapere di starsene infilato nell'angolino del mio cervello in cui ficco tutto ciò che è meglio non mi torni in mente.
Ma quell'angolino è così colmo di roba ultimamente, che sta esplodendo sputando frammenti di cose che volevo dimenticare.
E nella mia testa appare Harry che si dimentica del nostro appuntamento, Harry che mi dice di non aspettarlo sveglia, Harry che è così distratto da non darmi il bacio prima di uscire di casa e ancora Harry che si porta sempre dietro quel dannato cellulare che prima perdeva per casa.
E beh, a proposito di casa, ormai essendo nel mio momento di sincerità assoluta con me stessa non posso non affermare che avere fra le dita per la centesima volta un paio di boxer che non appartengono al mio ragazzo, in una stanza piena di roba che non appartiene al mio ragazzo, influenza il mio stato d'animo.
Io ai ragazzi voglio un bene dell'anima, Zayn è diventato praticamente mio fratello e da vera fan girl l'ho shippato con Louis così tanto che quasi non ci credevo quando quest'ultimo ha ammesso di provare qualcosa per il moro in questione.
Ma Dio, non per questo riesco a sopportare i loro rumori notturni, insomma.
O i fazzoletti pieni di lacrime che inondano il salotto perché Liam è stato tradito dalla sua ragazza storica. O ancora, le briciole nel mio letto, perché Niall è convinto di poterci entrare quando io e Harry non ci siamo, perché il nostro letto è più morbido.
E quindi sì, voglio un bene dell'anima a tutti e probabilmente se non fossi frustata per Harry queste cose neanche le vedrei.
Oppure se non li ritenessi suoi complici, visto che nessuno mi spiega mai un cavolo e tutti, Zayn compreso, ignorano le mie occhiate e anche le mie domande concedendomi al massimo un "Lo sai, sta lavorando a un progetto da solo".
Ho accettato di seguirlo consapevole di tutto quanto.
Ma... ma ero anche certa del suo amore.
Una lacrima sfugge al mio controllo e la rimuovo subito non appena sento la porta aprirsi e i ragazzi tornare prima del previsto.
Balzo in piedi e torno a cercare la maledetta custodia, così immersa nei miei pensieri da sobbalzare quando una mano mi sfiora il fianco e il mio profumo preferito mi riempie le narici.
Il profumo di Harry.
Harry, che entra presto a far parte del mio campo visivo con un sorriso dolce sul volto un po' stanco.
Ci sono anche gli altri, ma dedico la mia attenzione allo splendido ragazzo che ho di fronte, chiedendomi perché io non mi senta libera di sporgermi in avanti e lasciarmi coccolare un po'.
«Harry, guarda che arrivi in ritardo».
È Liam a parlare, non potrebbe che essere Liam così responsabile da tener conto degli impegni di chiunque anche mentre già si porta alle labbra del gelato consolatorio.
«Esci? Che novità».
Lo dico senza pensarci e mi mordo le labbra quando me ne accorgo, perché sì, in queste settimane sono diventata abile a tenere le cose per me, visto che Harry non aveva neppure il tempo per ascoltarmi.
«Emma..».
Scuoto la testa e faccio un passo indietro e spero non si noti che sia per togliermi la sua mano di dosso. Così come spero non si noti, per puro orgoglio, che purtroppo anche solo un semplice tocco lo sento bruciarmi ancora addosso.
«Farai tardi».
Deglutisce, impreca un po' quando il suo telefono suona, poi si scusa con lo sguardo ed esce dalla stanza.
«Ma hai pianto?» è Zayn a chiedermelo, e io mi chiedo perché il mio ragazzo non l'abbia notato.

«Tess?». La voce di Nate riempie la stanze e me ne beo, chiudendo gli occhi e immaginandoli qui con me.
«Un attimo, un attimo... Eccomi!».
Li riapro all'istante per godere della visuale del viso abbronzatissimo della mia migliore amica. Di mia sorella. Ha addosso un costume giallo che risalta il colore della sua pelle, probabilmente stava prendendo ancora il sole.
«Non potevi metterti qualcosa addosso?».
Il sopracciglio inarcato di Nate è ben visibile anche attraverso il display e non trattengo un sorriso quando Tess mormora un "gelosone".
Nello schermo ci sono ovviamente anche Loren e Luke, che invece sono nella stessa stanza di un hotel chissà dove nel mondo.
«Allora, stellina, come stai?».
Nate torna a rivolgersi a me e avrei tanto preferito non lo facesse, avrei preferito continuare a guardarli come se fossero una puntata di una splendida serie tv. Senza pensare alla mia vita, che invece sembra un film drammatico e un po' scadente.
Harry odia ancora Nate, secondo me più perché gli ricorda il fatto che fosse qualcun'altro a starmi accanto al posto suo, che per effettiva e immotivata gelosia.
«Che domanda del cazzo. Non lo vedi come sta?».
Ridacchio, «orsacchiotto, queste parole».
E qui mi becco una linguaccia di Luke, che poi mi sorride.
«Ci sono novità o devo venire a prendere qualcuno a calci nel culo, bimba?».
Harry entra nel soggiorno proprio in questo momento, confusione e fastidio sul volto.
Ringrazia che Nate sia il fidanzato di mia sorella, brutto stronzo.
No, brutto no.
Bellissimo stronzo odioso.
«Già a casa?».
Il sarcasmo lo sente bene, glielo leggo sul viso, io che ancora lo guardo negli occhi.
«Vieni a letto?».
Scuoto la testa, «preferisco stare un po' qui con loro».
Faccio un cenno del capo verso il pc e lui incassa il colpo e neanche saluta i miei amici, prima di andarsene in camera nostra con uno sbuffo.
E io ci muoio dentro quando non lo seguo.

Il mattino che segue una nottata insonne non può che essere grigio come quello degli ultimi giorni.
O almeno, finché Harry non compare dal nostro bagno seminudo.
«Buongiorno».
Sobbalza pensando che stessi ancora dormendo, dunque si volta a guardarmi e mi sorride un po'.
«Buongiorno». Poi sembra quasi ricordare qualcosa, dunque aggiunge «"bimba"». Imitando palesemente Nate.
«Sul serio, Harry?» nella mia testa questo discorso me lo son ripetuto mille volte, ma sicuramente il fatto che lui abbia addosso solo un asciugamano non mi fa essere spedita come vorrei.
Infatti lui si morde le labbra e fa la sua espressione da "Cosa?".
«Sparisci per mesi interi, non mi guardi nemmeno, e fai il geloso per Nate? Sappi che non ti passerà mai il risentimento che provi nei suoi confronti, perché ancora una volta mi sta accanto mentre tu non ci sei».
E mentre lo dico riesco anche a raggiungere il bagno e rinchiudermi dentro, in quella che mi sembra un'uscita vincente.
Lo so che è un tasto dolente, ma se l'è cercato, no?
Eppure non mi sento meglio.

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Ciao ragazze. Come state? Spero davvero che stiate tutte bene, in questo periodo buio per l'Italia e per il mondo. 
Ho deciso di tornare con un piccolo capitolo extra, che avrà solo un'altra parte, perché un po' mi mancavano Harry e Emma e ho deciso d'andare a sbirciare come proseguisse la loro vita a Londra.
A quanto pare non benissimo, eh? Chissà che si è messo in testa lui, stavolta. 
Voi che ne pensate? A cosa sono dovuti questi strani atteggiamenti? 
Vi mando un abbraccio virtuale, che almeno questo possiamo farlo, e spero questo piccolo ritorno vi faccia piacere in questa quarantena.
E ci tengo a ringraziarvi tanto per ogni vostro piccolo gesto, ogni lettura, ogni lista in cui avete salvato la mia storia ❤️

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora