Una leggenda tutta nostra

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«Ho pregato in tutte le lingue del mondo perché tu sapessi che c'era questa intervista. Nate continuava a dirmi che era impossibile tu non lo sapessi, ma io volevo avere conferma! Già dall'inizio!».
«Quando poi lui ha iniziato a parlare è impazzita».
Nate e Tess sono seduti sul mio letto mentre io faccio avanti e indietro per la stanza.
«Ma perché nessuno mi risponde?».
È da ieri sera che provo a chiamare chiunque della band, persino Liam che non avrei mai chiamato se la situazione non fosse questa.
Mi sento il cuore esplodere per troppe sensazioni contrastanti, ma tutte belle.
Possiamo provare?
ancora una volta
possiamo provare ancora una volta, per aggiustare le cose?
Perché devi essere tu
Devi essere tu
solo tu.
Queste parole hanno risuonato così tante volte nella mia testa che quando le sento penso di starle canticchiando io, ma Tess grana gli occhi e Nate balza in piedi ed io mi rendo conto che la voce di Harry non è nella mia testa.
Mi avvicino alla finestra e dire che corro quando lo vedo bello come il sole con un megafono in mano, è ridicolo. Perché non sto correndo, io sto volando.
Spalanco la porta incurante di Tess che mi segue trascinando Nate, dei miei genitori che curiosi si uniscono e della bocca di mia madre che si spalanca.
Noto solo confusamente i vicini che escono fuori dalle abitazioni, qualche paparazzo sparso.
Mi concentro immediatamente sul sorriso pazzesco che Harry ha sul volto, sulla sua bellezza che mi fa tremare.
Quando sono ad un paio di metri da lui mi blocca con una mano tremante.
«Aspetta. Il minimo che io possa farti è un discorso da libro». dice, con il sorriso che vacill.
Amo come dica "da libro" invece che "da film" ed amo come mi sta guardando.
«Harry, credo che la canzone sia sufficiente.».
Scuote la testa convinto ed abbassa il megafono.
«Nella canzone non dico che ti amo.
Che ti amo perché mi ha sempre rubato il cornetto al cioccolato dal piatto, che ti amo perché anche se eri più piccola di me a scuola mi aiutavi in matematica, che ti amo perché ti sei sempre sentita protetta da me anche quando ero solo un ragazzino e a volte eri tu a proteggere me, ti amo perché quando la sera tornavo a casa e già mi mancavi sbloccavo il telefono e lo trovavo pieno di tuoi selfie o specialmente di foto che facevi a me di nascosto, ti amo perché sono sempre stato geloso da far schifo e non mi hai mai odiato per questo, ti amo perché non hai mai voluto che ti lasciassi vincere alla play ma anzi mi battevi sul serio perché ti impegnavi per farlo, ti amo perché sentivi l'ansia che mi tormentava semplicemente dal modo in cui ti prendevo per mano e neanche io so se in quel momento la stringevo di più o di meno la tua mano ma tu lo sapevi e ti accorgevi della mia ansia prima di me, ed a proposito di questo ti amo perché è bellissimo prenderti per mano, ti amo perché sapevi tutto di me, ti amo perché questo non è cambiato nonostante io sia sparito per due anni, ti amo perché anche se l'ho fatto tu sei venuta a riprendermi, ti amo perché mi riprendi quando io non so riprendermi, ti amo perché mi apri gli occhi, ti amo perché ti metti una parrucca bionda per stare accanto ad un coglione, ti amo perché non hai mai sopportato le bionde e lo hai fatto lo stesso. Ti amo perché rivederti mi ha fatto capire che il mio cuore per due anni è stato in trance. Ti amo perché l'ho sempre fatto, perché sono sempre stato troppo stupido per capirlo e per ammetterlo, ti amo perché per paura di perderti ti ho persa e tu sei tornata nonostante fossi stato io ad andarmene, ti amo perché ai ragazzi del gruppo piaci, ti amo perché tu sei mia, perché io sono tuo, perché Devi essere tu
solo tu, solo tu, devi essere tu, solo tu".».
Quando finisce di parlare trema ancora, quando finisce di parlare tremo più di lui e non so bene se sono io a corrergli incontro o se lo fa lui, non so se sono io ad allacciare le gambe intorno al suo bacino o se è lui a sollevarmi, non so chi è che cerca istintivamente e velocemente la bocca dell'altro.
Ma so che odio quando lui mi stacca, lo odio solo poco però, perché poi sorride e penso che senta il mio cuore battere contro il suo.
Mi lascia andare un attimo e ride del mio broncio per poi togliermelo con un bacio.
Poi, con delicatezza ma fretta, toglie la benda dal braccio mostrandomi un tatuaggio che mi fa scoppiare ancora di più in lacrime.
Con un inchiostro nero è tatuata una mano e con un inchiostro rosso il filo che questa mano tiene stretto.
E stavolta mi bacia il sorriso tutto suo, tutto nostro.
Perché mai leggenda fu più vera, più nostra.

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora