«Ti ha davvero appena baciata davanti a me per marchiare il territorio?».
Zayn non riesce a smettere di ridere mentre mi parla con ironia, seduto davanti al volante, la sua risata è tremendamente contagiosa.
«Sai qual è la cosa più buffa?».
Lo guardo incuriosita.
Ha i capelli disordinati, una sigaretta accesa fra le dita, una canottiera nera e le labbra curvate all'insù.
«Sono gay, Sarah». mi lancia uno sguardo veloce e prosegue, «Ed Harry lo sa benissimo».
Zayn gay? lo guardo con le sopracciglia inarcate e lui si volta verso di me, ma non legge nessun astio nei miei occhi. Ovviamente.
Lui ridacchia, stringendosi nelle spalle.
«Oddio, non ho niente in contrario, non fraintendere». M'affretto ad aggiungere «Ma hai mandato in frantumi il mio sogno erotico!».
Ride più forte, scuotendo la testa.
«Ma se non fai altro che pensare ad Harry, sei poco credibile, seriamente».
«Oddio e Louis?». Aggiungo, con un tono di voce più alto e lui diventa rosso per le risate.
«Sarah, ho già la faccia indolenzita per le risate e siamo in auto da pochi secondi. Fra l'altro mi sa che Harry ci sta spiando dalla finestra, aiuto».
Mette in moto, dopo aver lanciato uno sguardo nella casa alla nostra destra, e parte.
«Ma non è con Liam che mi shippano le fans di solito?».
«Sì, ma lui è fidanzatissimo!».
«Giusto. No, comunque non sono né un innamorato disperato perché il mio lui è fidanzatissimo, né un innamorato disperato perché il mio lui scopa ogni sera con una ragazza diversa. Fa ridere immaginare Louis gay, effettivamente».
Annuisco, riflettendo.
«Quindi Harry esattamente perché si ingelosisce ogni volta che parliamo?».
Si stringe ancora nelle spalle e quando risponde la sigaretta gli vacilla tra le labbra.
«Dalla sua c'è il fatto che tu fino ad ora non lo sapessi. Mi sento molestato, volevi stuprarmi per caso?».
Mi getta un'occhiata divertita ed io mi avvicino solo per spingerlo, per quanto possibile.
«Giornata di confessioni, mh?».
Annuisco, tornando seria mentre mi ricompongo sul sedile.
Il viaggio in auto continua in un silenzio non fastidioso.
Penso a come organizzare il discorso, alle parole da scegliere per non sembrare una pazza, a come iniziare, ma sembra che la mia mente abbia dimenticato ogni vocabolo utile al momento.
Zayn mi porta in un posto desolato, il posto perfetto per nascondere un cadavere, per l'esattezza.
Ma la cosa che rende questi metri impregnati di sentimenti, di qualcosa di forte, sono i murales.
Ogni angolo è stato colorato, riempito con forme geometriche e disegni stilizzati.
Mi guardo intorno ed afferrare la fotocamera è istintivo, mentre Zayn mi guarda aggrottando le sopracciglia.
«Ti ho portata qui solo perché è un posto tranquillo».
«Sei bravissimo, sono tutti tuoi? perché non siamo venuti qui a fare lo shooting?».
Annuisce arrossendo lievemente «non me la sentivo di esporli affiancandoli a me», risponde mentre scatto.
È più forte di me, quando qualcosa attira la mia attenzione, la immortalo.
Immaginiamo quante foto ho fatto a Harry in questi giorni. Anzi no, meglio non pensarci.
Zayn stavolta scappa dal mio obiettivo e ride quando riesco a intrappolarlo.
Stavolta, però, non passiamo ore intere a scattare, nonostante vorrei davvero immortalare ogni dettaglio di queste meraviglie impresse sul muro.
«Saaarah, stiamo perdendo di vista la vera ragione».
Metto su il broncio, ma spengo la fotocamera e la rimetto nella sua custodia, mentre mi siedo per terra ed aspetto che lui faccia lo stesso.
Resta in silenzio aspettandomi e nel mio cervello frullano mille pensieri diversi e l'organizzazione delle frasi è pari a zero.
Poi comincio a parlare.
In modo incasinato e senza il coraggio per guardarlo in faccia nonostante io voglia davvero vedere la sua espressione, perché è tremendamente silenzioso e non si lascia sfuggire neanche mezzo "Ah", niente di niente. Nessun segno di smarrimento o shock.
E non so davvero quanti minuti, che per me sembrano secoli, io ci stia mettendo a dire tutto quanto dall'inizio alla fine.
Gli sto parlando ovviamente anche di quello che eravamo, e mi accorgo del mio stesso dolore solo quando sento le guance umide.
Gli sto parlando di ogni cosa mi viene in mente inerente a me ed Harry e a Sarah ed Harry.
Poi di punto in bianco mi rendo conto che ho finito e resto in silenzio, sentendomi incredibilmente svuotata.
Zayn si inclina quasi stendendosi per entrare nel mio campo visivo mentre io alzo lo sguardo impaurito, verso il suo.
Torna a sedersi, a gambe incrociate.
«Lo sapevo». dice, mordendosi le labbra.
Posso sentire i miei occhi sgranarsi, chiaramente.
«Scusa?».
Sul viso un mix fra dispiacere e ansia.
«Si, Sarah, cioè, Emma?».
«Che vuol dire che lo sapevi?».
«Cazzo. Senti.. cazzo.
Harry sa tutto e si è sfogato, tutto qui.».
«Tutto qui? Zayn...».
«Oddio ti prego, niente attacchi di panico, Niall. Dov'è Niall»..
Riesce a strapparmi un mezzo sorriso.
Non so bene come mi sento, da una parte l'ho sempre immaginato. Dall'altra...
«Ti prego, non chiedermi altro però.. credo di aver già fatto una stronzata, porca troia. Non dovevo».
Scuoto la testa, avvicinandomi un po'.
«No, è tutto ok... ma ho davvero bisogno di un abbraccio, ho così tanto casino in testa».
La pelle delle sue mani è calda, mentre mi avvolge in un abbraccio silenzioso.«Com'è andata con Zayn, mh?».
È appena andato via, dopo aver salutato al volo Harry e avermi lanciato uno sguardo d'intesa.
Abbiamo parlato così tanto a lungo che alla fine il riccio mi ha chiamata imbronciato.
Del punto di vista di Harry non ha voluto raccontarmi niente, né di quello che sapevano prima di tutta questa scena –ma almeno mi ha svelato accidentalmente che già sapevano della mia esistenza – , né di come ha scoperto la verità, né di quello che pensa.
Non riesco a smettere di pensare a cosa voglia dire tutto ciò. E non riesco neppure a trovare il coraggio di affrontarlo.
«Sarah? Devo preoccuparmi?».
«Non ti sono mancati i miei baci, antipatico?». fingo tranquillità, ma il suo volto si distende qualche secondo e dimenticarmi della mia parrucca ora come ora è davvero troppo semplice.
Ancora più semplice è avvicinarmi e baciarlo.
«Mh, mi sa che a te sono mancati i miei».
Ma non mi lascia andare, avvicina di più i nostri corpi mentre assapora la mia bocca.
Le mie mani si infilano nei suoi capelli, in un gesto incontrollato e spontaneo, e dalle sue labbra fuoriesce un mugolio.
Quanto sono belli i punti deboli?
Con le mani ancora sui miei fianchi lascia andare le mie labbra, per riprendere fiato.
«Mh, approfitti di tutto questo per distrarmi, stronza?».
«Harry, mettiti l'anima in pace, mi piaci tu».
Sorride, contento.
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Gotta be you || Harry Styles
أدب الهواةHarry ed Emma sono la non classica coppia di amici che fa pensare al 50% delle persone "ma allora l'amicizia fra uomo e donna esiste" ed al restante 50% qualcosa simile a "ma siete ciechi? Se questa è solo amicizia, gli asini volano". Ma se son solo...