Lei era la mia vita

1.9K 77 2
                                    

Harry voleva portarmi via con lui quando le ragazze sono rientrate in hotel.
Mi sveglio quindi con questo pensiero, con il nostro quasi bacio, con il ricordo ben vivido del primo e unico, con le cose belle che ci siamo dette, con la reciproca gelosia e con l'idea di averci passato una serata semplicemente nelle vesti di me stessa.
Mi sveglio nel mio di letto però, perché quando mi ha chiamata "Sarah" per chiedermelo mi è presa l'ansia.
Stamattina ci metto un po' di più a farmi bella, metto chili di mascara sulle ciglia, il blush come se loro non fossero già in grado di farmi arrossire senza trucco, il rossetto tenue che riesce a evidenziare le labbra mai troppo carnose.
Sono riuscita anche a mettere la parrucca in testa da sola, prima che si svegliasse Tess, ma poi grazie a Dio l'ha fatto e guardandomi ha detto "Ma sai che prima di mettere quelli biondi, devi coprire i capelli scuri?".
Spero di averlo fatto ieri.
Nel taxi non riesco a smettere di canticchiare consapevole che oggi finalmente lavorerò con lui.
Quando entro nella stanza, cerco di contenere l'allegria, ma quando trovo Harry a fissarmi dall'angolo, con il sorriso più bello che potesse fare, ricambiare è obbligatorio.
Louis ci fissa con le sopracciglia alzate.
Niall mi salta addosso beccandosi un improvviso colpo di tosse proprio dall'angolo della stanza.
Liam ridacchia e Zayn mi saluta con la solita aria rilassata e tranquilla.
Quando però ci sediamo con le foto di Harry davanti, il mio sorriso piano piano si affievolisce.
Mi trovo davanti mille foto di me stessa.
Harry non sa dove guardare, i suoi occhi guizzano dalle foto, a me, al soffitto.
Con una nonchalance ridicola per quanto finta, prendo fra le mani le foto di Harry neonato.
Questa foto l'ho vista almeno mille volte, sta sbadigliando fra le braccia di Anne.
Per un periodo l'ho messa come foto contatto.
La boccuccia è spalancata e gli occhi serrati.
«Propongo questa come gigantografia!».
Mi guarda malissimo e io rido.
Cerco di essere professionale nel selezionare le foto migliori, che il più delle volte in realtà sono quelle non perfette.
La mia quasi professionalità sparisce quando arriviamo alle foto in cui ci sono anche io, dai sette anni in su.
Penso che sia lecito per chiunque pensare "Ma sul serio credi che lui ti abbia davanti e non ti riconosca?"
In realtà non lo so. Non lo so come nella mia idea malata io abbia pensato questo, ma so cos'è invece che mi fa continuare a pensarlo: Il fatto che io voglia farlo.
L'ho già pensato tante di quelle volte in questi giorni, che l'ansia poi mi segue per un po'.
Ma se Harry l'avesse scoperto me lo avrebbe detto, suppongo. Nel caso contrario, se non vuole dirmi niente non lo farà neanche in questi giorni ed io tornerò a casa con la consapevolezza di aver vissuto un sogno che nelle vesti di Emma non avrei potuto vivere.
Ho fra le mani una foto fatta il giorno della promessa.
"Mamma, mamma! Ho una nuova amica!"
E la dolcezza di Anne nel chiedermi il nome, di chi fossi figlia, e di immortalare il figlio quasi per gioco.
Continuo a far scorrere sotto i miei occhi frammenti della mia vita.
Il giorno del suo decimo compleanno. Io ne avevo, quindi, otto.
"Woooo, Harry, il tuo primo compleanno con due cifre"
Harry sta ridendo imbarazzato ed io saltello euforica, siamo in un angolo della stanza e penso che sua madre volesse fotografare la stanza nel pieno dei preparativi per i festeggiamenti, ma l'attenzione va per forza a noi due che aspettiamo gli invitati.
Poi ancora una.
Siamo abbracciati sul divano, non ricordo bene l'età ma stavamo guardando il grinch. È, era, il nostro film preferito.
Passano davanti ai nostri occhi fotografie belle, fotografie importanti che ritraggono il percorso della nostra amicizia.
Qui ho 14 anni ed è quella volta dell'appuntamento che ricordavo giorni fa, con il sedicenne che ci provava un po' troppo per i gusti sia miei che di Harry.
La foto è stata scattata prima, perché ovviamente invece di sfogare la mia ansia con Gemma, lo facevo stressando suo fratello.
Harry ha sedici anni è non è un bambino.
"Emms, seguimi"
Le sue dita sono salde sul mio polso, mi sta trascinando davanti ad uno specchio.
Ma i miei occhi cercano i suoi, non la mia figura.
Sorride, abbassa il mio volto con le dita.
Mi vedo e divento imbronciata.
«Sei bellissima, così bella che sicuramente lui ci proverà, ma così speciale che ci penserà Harry a spaccargli il naso».
Allora ho riso e mi sono sentita più bella quando ho visto i suoi occhi brillare.
Nella foto si vede prevalentemente Harry, di spalle.
Alla sua destra si intravede il mio corpo, la sua mano salda sul fianco.
L'ultima foto in cui mi permetto di immergermi, è un'altra foto di cui non immaginavo l'esistenza, effettivamente quasi come tutte le altre.
Siamo ad un'altra festa, il compleanno di Gemma.
Diciotto anni.
Ha fatto un festeggiamento davvero esagerato e ben riuscito.
Harry è poggiato contro il muro, con un piede a sfiorare la superficie colorata e l'altro sul pavimento.
Io invece sono appoggiata a lui.
Siamo eleganti come poche volte.
Le sue mani sono saldamente ancorate intorno alla mia vita.
Lui sta fissando un punto lontano e ricordo benissimo che, come si può intuire dal mio sguardo stranito e rivolto solo ed esclusivamente al suo volto nella foto, non riuscivo a spiegarmi perché.
Ora, in questa foto che Anne ha scattato, capisco che fissava con quello sguardo truce uno stupido che mi aveva rubato un bacio qualche giorno prima.
E fra l'altro, si vede chiaramente proprio nel pezzo di carta che ho in mano, l'occhio nero causatoli da Harry.
Anne ha racchiuso il nostro percorso di vita insieme in foto così esplicite che mi chiedo solo come abbiamo fatto a non capire nulla.
Cerco di tornare in me e lo guardo.
Ha in mano altre foto in cui rifiuto categoricamente di infilarmi.
Anche lui alza lo sguardo e ci fissiamo in silenzio.
Mi accorgo solo secondariamente di aver attirato l'attenzione degli altri.
Ma lui se ne frega, quindi provo a farlo anche io.
E me ne pento, perché sarebbe stato meglio affrontare il temibile Niall, piuttosto che sentirmi dire "So che sarà difficile scegliere, in tutte le foto c'è lei perché sono foto della mia vita, e lei era tutta la mia vita".

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora