Eri innamorata di lui

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L'acqua fuoriesce quasi dalla vasca da bagno, mentre ci getto dentro qualche olio essenziale perché ho letto che aiutano a rilassarsi.
Sto legando i capelli e sorrido perché so che puntualmente poi li bagnerò, scendendo per quanto possibile sotto l'acqua anche solo per sentire tutti i rumori esterni ovattati.
Lascio il telefono acceso, mio malgrado, perché per quanto mi piacerebbe dedicarmi solo a me stessa non riesco a rinunciare alla musica.
Mi immergo nell'acqua bollente e già sono più serena.
I minuti passano e alterno istanti di occhi chiusi e totale relax a momenti in cui, lo shampoo usato come microfono, improvviso concerti.
Naturalmente, nel mezzo di uno di questi, il telefono suona.
Alzo gli occhi al cielo ma lo afferro, soprattutto dopo che il primo messaggio scatena tutti gli altri.
Luke ci chiede che facciamo, allegando una foto di una ciambella.
"Sono su instagram. Ma quanto è figo Louis?".
Tess.
Mando una foto delle mie gambe immerse nell'acqua e nella schiuma, aggiungendoci uno smile a caso.
@Nate: Io sto andando a fare compagnia a Emma.
Scuoto la testa, ormai piuttosto abituata alle sue battutine scherzose e maliziose.
Poso il telefono e chiudo gli occhi, con l'intento di rilassarmi ancora un po' prima di uscire dalla vasca.
L'acqua è senza dubbio il mio elemento, adoro immergermi. Diciamo che solitamente preferisco il lago alla vasca da bagno, ma ci si accontenta.
Riesco a svuotare la mente canticchiando canzoni varie, ma come sempre poi il telefono riprende a suonare. Di continuo.
Sbuffo afferrandolo e comincio a digitare imprecazioni varie, quando il messaggio di Nate mi distrae.
@Nate: Tess, allora sei proprio pazza! Vuoi che si suicidi nella vasca da bagno?
"Cazzo" Aggiunge Luke. Oh mio Dio, Luke ha scritto "cazzo"?
Inarco il sopracciglio sconvolta e scarico l'immagine che ha mandato Tess.
Per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva, tentata dal soffocarmi subito in questa quantità d'acqua sufficiente.
"I famosi cinque cantanti della boyband OneDirection a Londra in una meritata pausa dai concerti"
C'è anche una foto in aereoporto. È uno scherzo.
Di tutte le città al mondo, lui va in pausa a Londra?! Perché non tornarsene nella sua bella New York?
I messaggi continuano ad arrivare, sollecitando una mia risposta e dicendo di non preoccuparmi, che Londra non è un paesino.
Quel che non capiscono è che passerò ogni momento di questo viaggio a cercare i suoi ricci, i suoi occhi, le sue mani.
Qualcuno la chiamerebbe coincidenza, qualcuno destino, qualcun altro non ci darebbe nessun valore. Io non lo so cos'è, so solo che mi sento male.
Esco dalla vasca asciugandomi distrattamente, mentre ricevo un altro messaggio.
@Loren: Oppure è il caso di contattare finalmente Anna.
Ecco Loren, che con la sua tranquillità ed empatia ha capito il vero problema e mi spinge ancora una volta a contattare la madre di Harry.
@Nate: O magari no.
"Non posso stare a casa?" digito svogliatamente, tamponandomi i capelli, ma non leggo neanche le risposte.
Mi stendo invece sul letto senza neanche preoccuparmi di indossare qualcosa.
Sbuffo, odio tutto questo e per un attimo mi chiedo come sarebbe stato se non ci fossimo persi, se lui non mi avesse cancellata.. Ma perché lo ha fatto?
Lo so che era difficile, ma il nostro rapporto era davvero così superficiale da distruggersi alla prima difficoltà? Come ha potuto non aver avuto voglia di scrivermi quando, dopo qualche mese dal suo trasferimento, ha sfondato con la sua band? Ne abbiamo parlato tante di quelle volte, proprio su questo letto, quando lui aveva una paura folle di non riuscirci. Ne abbiamo parlato così tanto e lui sul serio è riuscito a non chiamarmi e dirmi "Emma, ce l'ho fatta". Avrei fatto finta di nulla, avrei cancellato le notti passate a piangere.
E poi, prima ancora di fare quel cazzo di provino, perché non mi ha cercata?
Sto davvero piangendo ancora per Harry? Dio, mi sento così stupida.
Dicono che non ti dovrebbero mancare persone a cui non manchi, ma è così facile scrivere o pronunciare parole.
Gli attori quante parole pronunciano, senza sentirle vere? E gli scrittori? C'è chi vive quello che scrive, ma quanti di loro invece scrivono e dettano lezioni di vita senza averle messe in pratica, senza neanche crederci?
Mi sento stupida, mi sento stupida perché sono passati troppi mesi affinché io sia giustificata.
Bussano alla porta della mia stanza, ma non ho voglia di vedere nessuno.
Mamma capirà: Mi dispiace, ma è abituata ai miei bruschi cambiamenti d'umore.
Bussano ancora una volta sola e ancora una volta cerco di soffocare i miei singhiozzi nel cuscino.
Lo stesso cuscino che ha perso presto il suo odore.
Le sue tracce sono sparite velocemente da ogni posto che mi circonda, da ogni persona che lo conosceva.
Ma allora perché con me non funziona? Perché io lo sento così fottutamente dentro come il primo giorno.
Asciugo il viso e decido di vestirmi, lentamente.
«Sei ancora qui?». La voce di mia madre fuori dalla porta attira la mia attenzione.
Quando la sento allontanarsi dopo aver mormorato qualcosa, decido di aprire la porta e capirci qualcosa in più.
Seduto per terra con la spalla al muro e lo sguardo fisso davanti a sé, tra le mani una busta della mia pasticceria preferita, c'è Nate.
Mi viene incontro alzandosi e non dice nulla, neanche quando mi sposto per farlo entrare o quando mi siedo sul letto lasciandomi stringere.
Nessuno dice nulla e io penso a quanto possa essere davvero tutto ciò di cui una ragazza ha bisogno, e continuo a pensarlo quando lui non sorride mentre mi passa il cornetto. Perché lo sa che c'è poco da sorridere. E io mi sento maledettamente drammatica in tutto questo, ma decido di godermi le sue coccole mangiando il cornetto più buono di tutta la città.
«Eri innamorata di lui, Emma».
Non è una domanda ed io per poco non mi strozzo per la seconda volta in due ore a stento. Ero innamorata di lui, ed è la prima volta che qualcuno mi guarda in faccia e me lo dice.

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora