Dire che Tess mi sta stritolando è un eufemismo.
Sul serio, penso potrei soffocare, i polmoni non funzionano come al solito.
«Mi raccomando.. sei sicura di aver capito come si mette la parrucca? Oh Dio, cerca di non dimenticarti neanche le lenti! Ce la puoi fare? Sicura?».
«Amore, le metti ansia così...».
La sento sciogliersi fra le mie braccia, non è ancora riuscita ad abituarsi al Nate affettuoso.
«Ce la farai come sempre, Emma, lo sappiamo tutti.».
La voce di Nate è invece calda e rassicurante.
Mi lascia un bacio sulla fronte e si riavvicina alla sua ragazza.
Con Luke fortunatamente non ci sono problemi di gelosia, e infatti mi stritola più o meno quanto ha fatto la bruna.
E poi tocca a Loren, che non ha bene idea di come funzioni un abbraccio, di dove mettere le mani, di quanto stringere. E questo mi fa sorridere, mentre la stringo goffamente anche io.
Tuttavia, quando li vedo sparire, per un attimo mi sento sola.
Il che dura relativamente poco, perché mentre salgo sul taxi il telefono suona.
Harry: Dove sei?
"In taxi".
Harry: Ti aspetto in hotel, dobbiamo parlare.
Oh no. Non ora, ti prego, non ora.
I miei pensieri si azzerano completamente per tutto il tempo che passo in auto.
Credo che il tassista stia cercando di conversare, più o meno per la terza volta. Ma anche ora non rispondo, non mi importa di passare per maleducata.Sento il petto che fa male.
Continua a fare male mentre il taxi mi lascia dove deve, e io sono tentata di dirgli "Pago un altro giro, vedi tu dove portarmi".Lo sguardo giustamente scontroso dell'autista però mi fa passare la voglia, lascio i soldi e scendo.
Harry non è fuori, ovviamente.
Entro e mi guardo intorno, lo vedo di spalle, sento le lacrime cercare di uscire mentre mi chiedo cosa mi dirà e perché proprio ora.Lui si gira a guardarmi. E sorride. Poi mi guarda stranito e mi viene incontro preoccupato.
«Che succede?».
Scuoto la testa e gli chiedo cosa deve dirmi.
La sua espressione diventa un attimo consapevole, come se avesse capito ogni mia paura.
«Sarah... volevo solo chiederti se ti va di venire a star con me, questa settimana. Potremmo approfittare della casa che usiamo per il lavoro...».
Il mio cervello cerca di ordinare le parole nella mia mente e di capirne il senso.
Le analizzo più volte.Harry non mi sta urlando contro, mi sta proponendo di stare con lui piuttosto che in hotel.
«Allora?».
Mentre il mio corpo torna a compiere le sue abituali azioni in maniera regolare fra cui avere un battito cardiaco, respirare e riprendere colore, annuisco ovvia.
Anche lui sembra sollevato.
Solo mentre saliamo a sistemare le valigie, mi rendo conto dell'importanza del gesto.
Specificatamente me ne rendo conto quando Harry, col viso rabbuiato, stringe fra le mani il famoso baby doll di Tess.
Sento il viso andarmi a fuoco mentre mi chiede che progetti avessi per questo viaggio.
«Pensi possa piacere a Zayn?».È incredibile quanto io ami provocarlo e quanto lui ci stia sempre, come un bambino.
Contrae la mascella, mentre i suoi occhi si stringono. Poi mi provoca a sua volta e passiamo la mattinata così.«Ti va di fare la pizza oggi? È tardi e manca solo il mio servizio fotografico, quindi puoi riprendere domani con le foto».
Annuisco mentre, dopo essere entrati nel nostro piccolo rifugio, cerco di sollevare una valigia alta quanto me.
Lui mi sta davanti, con una mano sul fianco e il viso alto, una risata trattenuta sul viso perfetto.
«Cosa stai cercando di fare?».
«Ehi, qualcuno ha bisogno di una mano qui!».
La valigia mi scivola dalle mani, passando in quelle possenti di Zayn.
Poi la lascia andare anche lui, il tempo di stringermi in un abbraccio veloce.
«Sono contento che tu sia rimasta ancora un po'».
Il sorriso che gli rivolgo è sincero e affettuoso.
Nonostante io mi diverta da morire a sfottere Harry, so che fra me e Zayn non ci potrebbe essere proprio nulla, se non una sana risata in compagnia alla faccia del riccio qui di fronte a me.«Avete finito di flirtare o volete che io vi lanci addosso petali rossi?».
Immaginare la scena mi fa sbellicare dalle risate.
«Ma esattamente voi che cazzo ci fate qui?».
«Ehi stronzo, pensi che solo tu possa godere della presenza di Sarah? Col cazzo, siamo troppo contenti che sia qui!».
Parole troppo esplicite e a loro modo dolce per essere di Zayn. Ma troppo volgari per essere di Niall.
Louis.
«Tanto poi con te ci passa pure la notte. Svergognati».
Il castano dagli occhi chiari ci guarda palesemente divertito.
«Liam?».
«Con Alice».
Quei due devono essere proprio affiatati.
Qualcuno litiga per portarmi dentro la valigia, mentre io frugo in cucina. C'è la farina. Harry è assurdo, davvero.
Non una torta, della cioccolata, una lasagna... la pizza, che comprata è tipo cento volte più buona.
Comincio ad armeggiare con gli ingredienti mentre nella mia testa seguo la ricetta che ho fatto un paio di volte in vita mia e prego di ricordarla bene, dunque sistemo tutto sul tavolo mentre lego i capelli in modo più funzionale che estetico.
«OH MIO DIO!».
Se nei libri di solito la battaglia di cibo è romantica, e finisce con il rincorrersi e il baciarsi tutti infarinati, non è questo il caso.
Perché si, sono tutti infarinati, ma non sono una coppia: Sono quattro bambinoni.
Harry sta correndo come un pazzo scalzo, perché con le scarpe rischiava di scivolare sulla quantità assurda di farina sul pavimento.
E sta inseguendo Louis. Che non so perché, ha la faccia piena di nutella.
Ah, ecco, giustamente Niall ha approfittato del caos per immergere le dita nel vasetto di Nutella e lui deve esserci avvicinato troppo al "Suo tesoro".
In tutto questo Zayn è in piedi sul divano a spargere farina dall'alto, come fosse neve.
I capelli di Harry ne sono pieni.
«RAGAZZI????».
Ma sul serio, chi avrebbe mai immaginato che stare con questi qui comporta roba simile?
Louis si blocca all'istante e Harry gli finisce sopra.
«Ehi, qui qualcuno potrebbe essere gelosa. In effetti di solito è l'innamorato che lotta dolcemente con la fidanzata».
Harry guarda il ragazzo ancora davanti a lui, e poi i suoi occhi si accendono maliziosi mentre si alzano verso di me.
«Non puoi. C'è la pizza in forno, non farmela bruciare...».
Sta camminando verso di me e io non riesco a non pensare a quanto sia tremendamente bello.
Dimentico che cosa sta facendo, mentre mi stringe fra le braccia e mi solleva da terra. E credo che per un attimo lo dimentichi anche lui.
Poi però sulle sue labbra appare un sorriso troppo divertito, ed io mi ritrovo sotto la nevicata di Zayn.È più o meno mezzanotte quando i ragazzi vanno via, dopo un "fate i bravi" con tanto di alzata di sopracciglia di Louis, e io inizio ad essere agitata.
Tecnicamente Harry stamattina mi ha detto che ci sono due letti ed io non so se sono rimasta di merda o sollevata. A proposito di Harry...
«Mi aiuti a fare lo shampoo?».
Ma quanto è carino? Non perdo l'occasione per dirglielo, e lui ride, mi fa il verso e mi prende per mano.
Questo bagno è letteralmente pieno di specchi.
Guardo la mia figura nello specchio, i vestiti ancora bianchi.. fortunatamente la parrucca non lo è, ed a proposito di parrucca una breve ricerca su internet conferma che io ci possa dormire, che culo. Certo, magari avrei potuto pensarci prima. Per le lenti invece dicono che dormirci spesso sia fastidioso, ma per qualche giorno dovrò farlo.
Torno a guardare Harry, che con una tranquillità assurda si è seduto su una sedia davanti al lavandino.
«Per quale motivo ti sto davvero per fare lo shampoo?».
«Perché ho sonno e le tue mani fra i miei capelli mi piacciono troppo».
Alzo gli occhi al cielo, per poi mettermi fra le sue gambe divaricate e aprire il rubinetto.
Chiude gli occhi e il suo respiro è calmo, mentre regolo l'acqua.
Cerco di togliere la farina con le mani prima di bagnarli i capelli mentre lui si rilassa visibilmente, prima che io abbia un lampo di genio.
«Harry».
«Mh?».
«Aspetta qui».
Mi volto per uscire dalla stanza, ma la sua stretta delicata e decisa intorno al mio polso, mi fa arretrare e quasi cadere all'indietro.
«Dove vai?».
Apre gli occhi e alza leggermente la testa, le gocce che scorrono sul suo collo fino a bagnare la maglietta aderente.
«Fidati di me, aspetta qui».
Entro in camera e comincio a frugare nella valigia.
Bagnoschiuma.
Macchina fotografica.
Il modello anche c'è.
Torno velocemente in bagno e non so se l'urgenza è perché non ho intenzione di star lontana da lui neanche un secondo o se perché l'idea mi rende euforica.
È ancora lì, guarda la porta imbronciato e sembra un bimbo. Ho voglia di baciarlo.
Le labbra si incurvano all'insù e poi il suo sguardo scende sulle mie mani piene.
«Che cazzo?».
Sorrido e in un gesto spontaneo friziono momentaneamente i suoi capelli, per poi allontanarmi e aprir l'acqua nella vasca da bagno.
La lascio scorrere per minuti interi, mentre lui mormora un "Vuoi girare un porno?" Al quale io rispondo con un dito medio.
Quando la vasca è piena ci verso dentro un'abbondante quantità di bagnoschiuma alla rosa mosquita. L'acqua diventa istantaneamente rosa, appunto.
E la stanza si riempie di un profumo inebriante.
«Mhh, mica male».
«Sfila la maglia, ci faccio il servizio fotografico».
«In un cesso?».
Il suo sguardo è dubbioso e mi fa ridere.
«Metti in dubbio la mia capacità di far foto e la tua di ammaliare chiunque a prescindere dal luogo?».
La sua risposta è sfilarsi la maglietta e portare le mani sul bottone dei jeans.
«Anche no! Per l'amor del cielo!».
Ride, così forte e spontaneamente che il mio cuore vibra e chiede pietà.
«Mi fai immergere con i jeans?».
L'espressione ovvia che appare sul mio viso gli fa alzare gli occhi al cielo, ma sfila le scarpe ed i calzini ed entra nell'acqua calda.
Sfioro la sua pelle, sistemo i capelli lunghi, le collane.
E scatto.
Uno scatto dopo l'altro, fino a racimolare un numero sufficiente di foto.
Non sono tantissime, ma grazie al soggetto sono le foto più belle che io abbia mai scattato e scatterò.
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Gotta be you || Harry Styles
FanfictionHarry ed Emma sono la non classica coppia di amici che fa pensare al 50% delle persone "ma allora l'amicizia fra uomo e donna esiste" ed al restante 50% qualcosa simile a "ma siete ciechi? Se questa è solo amicizia, gli asini volano". Ma se son solo...