Quando rientro in hotel poche ore dopo, mi sento così serena che penso di poter risolvere anche con Tess.
Salendo però, incontro Nate che cammina con distrazione, tanto che neanche mi vede finché quasi non mi sbatte addosso.
È così strano che sia lui quello distratto.
«Ehi.. sei tornata prima?».
«Non ho lavorato, la situazione non era delle migliori. Sono stata un po' in giro e poi mi ha raggiunta Harry».
Mi chiede se abbiamo chiarito ed io rispondo di sì, lui ride e risponde a sua volta che dalla mia espressione in effetti aveva pochi dubbi.
«Vieni a fumare una sigaretta con me?».
«Sai che mi fa schifo il fumo, Nate. Però vengo, qui qualcuno è depresso da far schifo».
«... E per una volta quel qualcuno non sei tu!».
Non trattengo un sorriso, mentre lo spintono un po'.
Lo seguo in terrazza.
Come si fa a non pensare che siano fatti l'un per l'altra se l'ultima volta che son venuta qui era proprio per Tess?
Si distende, il corpo che aderisce completamente alla superficie gelida.
Un attimo di terrore mi attraversa la mente mentre penso che prima di tutto questo eravamo un bel gruppo e non sono pronta a vederlo frantumarsi.
La sua voce riempie il silenzio ed è come un calmante, indipendentemente da ciò che dice.
Mi focalizzo sulle parole nel momento in cui dice che si sente smarrito e che avrebbe dovuto scopare semplicemente con tutte come un qualsiasi turista.
Lo guardo male, ma lui non può vedermi perché ha gli occhi chiusi e pure un braccio sopra, come se ci fosse il sole accecante a colpirgli il viso.
Continua, dicendo che prima di sapere di Harry qui a Londra e di vedermi così scombussolata e prima di venire a casa mia quella volta con le ciambelle, era certo di essere innamorato di me. Ride, scuotendo la testa.
«Ero confuso, solo questo. Non ho mai avuto un'amicizia come la nostra. E quando ho visto che tu avendone una bella con lui poi ti sei innamorata, ho pensato che fosse la regola.».
Non dico niente, aspetto solo che continui.
«Con Tess non ho l'amicizia che ho con te. Non ti insulterei mai, non perché a volte non pensi che tu sia proprio scema...».
«Ehi!».
Sbuffa una risata.
«.. Ma perché con Tess so cosa le passa per la testa pur avendo un legame meno confidenziale del nostro. Quando ci resta male io lo vedo, e a volte mi sento uno stronzo, ma poi so che in realtà se vuole dirmi che lo sono lo fa. È strano e contorto, lo so. Però mi piace da impazzire l'idea di avere accanto una persona che se vuole mandarmi a fanculo, lo fa. Lo fa sempre, ma poi mi si avvicina sempre non sapendo che noto ogni spostamento del suo corpo verso il mio ed ogni spostamento del suo corpo che si allontana dal mio.
Cazzo..».
Si copre il viso con le mani ed io vorrei ancora una volta essere in un film girarmi e trovare Tess che ha sentito tutto. Oppure correre da lei a ripeterle questa dichiarazione.
«Perché non glielo dici?».
«Ho paura».
«Ma hai la conferma di quanto sia persa di te... non sta neanche cercando di nasconderlo, non ci parla più.».
Si mette a sedere, non riesce a non muoversi.
«Non è questo. Ti stavo dicendo che non ho mai avuto un'amicizia, figurati un rapporto serio. Non so neanche da dove cominciare».
«Dovresti aggiungere solo baci e cose divertenti al vostro rapporto...».
Scoppia a ridere, spalancando gli occhi.
«Emma!».
Mi unisco alla sua risata, poi lui aggiunge qualcosa di simile alle stupidaggini che aggiungono solitamente le persone spaventate.
Dimostrazioni, regali, gesti che non sa fare.
Passo un'ora a cercare di fargli capire che sbaglia e quando scendiamo le scale per tornare giù è ancora contrariato all'idea.
Poi con nonchalance aggiunge un'ultima cosa "Le ho detto che tu non c'entri niente comunque, parlale appena la vedi...".
In realtà poi, in questo momento preferisco rimandare. Passo in camera solo per prendere una coperta, ma lei non c'è e io torno in terrazza.
So che non le basterà sapere che "non c'entro niente", ovviamente vorrà conoscere tutti i dettagli ed io non so proprio che dirle di Nate.
È stato bello vederlo blaterare cose dolci per tutto il tempo, senza neanche rendersene conto.
Ma in questi giorni mi è capitato di pensare alla situazione inversa in cui quella sera fosse stata lei a ricevere un bacio da Harry.
Ha fatto così male il pensiero che ho capito che non sarebbe bastato nessun "non volevo" e nessun "sono innocente".
Comunque, qui fa un freddo cane e valuto l'idea di tornare dentro, ma uno sguardo al cielo basta ad azzittire la nonnina che c'è in me.
Sotto queste stelle a pochi chilometri da me c'è Harry, e magari le sta guardando anche lui. Facevo questo pensiero spesso anche a casa.
Il telefono vibra e il simbolo di instagram appare in alto.
Un paio di mesi fa ho deciso di togliere tutte le applicazioni, ovviamente lasciando questa visto che tratta di foto ed io sono attaccata in modo indissolubile a qualunque cosa che le riguarda.
La notifica non è rilevante ed io torno ai miei pensieri, lasciando che il telefono riproduca le canzoni del mio archivio.
D'improvviso una tristezza intensa mi pervade dentro.
Attraversa lancinante il petto e poi si insinua fra tutti gli organi, colpisce lo stomaco e continua a girovagare dove le pare, arrampicandosi fino ad arrivare in testa e decidere che è la meta che preferisce. Quasi come se il mio cervello non potesse fare niente altro, comincia a fabbricare in autonomia pensieri che la tristezza suggerisce.
Sembro spettatrice dei miei stessi organi vitali, mentre mi si crea in testa l'immagine di Harry che stringe fra le braccia una ragazza mora e spensierata. Sono io.
Ora non riesco più ad essere solo spettatrice, ma mi infilo nel ricordo vivido di quel momento.
Sto ridendo per non so quale motivo, lo sto stringendo anche io perché questo lo facevo tranquillamente senza motivo, e lui mi sta sussurrando all'orecchio "Merda, c'è Carmen!". Era l'ochetta del momento che ora si starà vantando ovunque di aver fatto sesso con il famoso Harry Styles.
Rabbrividisco.
In ogni caso la mente non si ferma a questa scena futile, ma getta lì almeno venti, trenta altre scene come se io stessi guardando un videoclip che qualcuno ha montato con frammenti di noi ingenui e semplici.
Non sono i più belli, sono proprio attimi spensierati che non pensavo neanche avrei avuto la forza di rivivere.
Perché è in questi attimi che mi accorgo di come lui metteva la mano sul mio fianco ogni volta che c'era un ragazzo nei paraggi, di come io fossi orgogliosa quando non vedeva nessuna delle ragazze che gli sfilavano accanto, di come fossimo chiaramente presi l'uno dall'altra sempre. In ogni istante, in un modo così chiaro che se ne sarebbero accorti tutti.
La fitta di dolore che non ha lasciato il mio petto si intensifica ed io mi sento stupida ad aver ignorato ogni sua battuta un po' più chiara.
Mi sento stupida e triste da far schifo se penso che nell'arco di pochi giorni, che sarebbero pochi anche se fossero mille ma in realtà sono una decina, tornerò a casa mia senza di lui perdendolo ancora.
E mi fa male l'idea che io sia così impaurita da non potergli dire chi sono, da non tentare di urlargli contro che sono io, sono io dentro ad un ruolo del genere, spaventata e innamorata.
Il telefono suona ancora perché è al 20% e la musica si interrompe per via del risparmio energetico.
Guardo l'orario ma lo dimentico nell'arco di due secondi, perché l'informazione è troppo superflua per occupare spazio nella mia testa che ormai si ciba di altro.
Ricevo un messaggio e mi chiedo chi possa essere, aggrottando le sopracciglia quando leggo un numero che non conosco.
X: "Buonanotte."
"Chi sei?" Digito, più per noia che per altro.
X: "Sul serio non hai salvato il numero di Harry Styles?"
Ah.
"Quando me lo avresti dato?"
X: "Quando ti ho chiamata sabato?"
Ah, parte due. Che sbadata.
"Buonanotte, Harry".
E scusa se non riesco a dire altro, ma ti ho pensato così tanto che ora il mio cervello sta sanguinando e si porta appresso il cuore, non saprei dirti altro che queste stronzate.
Ma lui ovviamente insiste chiedendomi perché io non stia dormendo.
La mia risposta è la foto del cielo che sembra inghiottirmi per quanto immenso sopra la mia testa.
Harry:Dove cazzo sei?
Sbuffo, non so chi sia peggio fra lui e Nate. Almeno il secondo non se ne fotte delle sconosciute.
Il battibecco continua per un po' finché non mi costringe a dirgli dove sono e perché, poi sparisce e suppongo sia crollato.
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Gotta be you || Harry Styles
FanfictionHarry ed Emma sono la non classica coppia di amici che fa pensare al 50% delle persone "ma allora l'amicizia fra uomo e donna esiste" ed al restante 50% qualcosa simile a "ma siete ciechi? Se questa è solo amicizia, gli asini volano". Ma se son solo...