Dicono che la notte porti consiglio

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Il sole è alto nel cielo e viene voglia di cantare, di indossare vestitini, mangiare un panino su un prato per poi stendersi ed abbronzarsi.
Ed in realtà è quello che stiamo per fare.
«Forse conveniva informarci in reception?».
Luke aggrotta le sopracciglia, passandosi una mano fra i capelli folti, gli occhioni dubbiosi.
«Anche perdersi a Londra è un'esperienza da fare». Si stringe nelle spalle invece Loren, camminandogli accanto.
«Ma io sono stanca». Sbuffa Tess.
«Te l'avevo detto di metterti scarpe più comode!»
Nonostante sia alta 170 cm si ostina ad avere scarpe che le conferiscano un minimo di altezza in più. Cosa dovrei dire io, dal basso dei miei 164 cm, non lo so.
In ogni caso lei non mi calcola, impegnata a fare gli occhi dolci a Nate.
«Non se ne parla.».
«Ti prego!».
Fa il solito broncio a cui puntualmente lui non resiste.
Il loro rapporto è decisamente diverso da quello che avevo con Harry, lui con me era di una dolcezza assurda e non ci avrebbe pensato due volte prima di accontentarmi, ma nonostante Nate cerchi di opporre resistenza Tess finisce esattamente come sarei finita io in questa situazione: Sulla sua spalla, le gambe lungo i fianchi di lui e le mani intorno al collo.
Lui alza gli occhi al cielo, ma non la lascia.
«Eccolo!». Tess indica un negozio in fondo la strada, che prontamente raggiungiamo –tra l'altro è accanto ad una boutique in cui dobbiamo entrare per forza – e frontale c'è uno splendido parco.
Per cui entriamo velocemente a fare rifornimento e poi ci dirigiamo proprio sul prato pieno di gente.
Se in mente avevo la scena romantica degli uccellini che cinguettano e un ruscello accanto cui riposare, diciamo che il gruppo di ragazzini che giocano a palla –una palla che ci è arrivata addosso due volte – , non è proprio rilassante.
Tralasciando questo, l'erbetta è bassa ed è un piacere sedersi o passeggiare.
Non riesco a smettere di guardarmi intorno e respirare spensieratezza.
«Questo viaggio è stata un'idea bellissima, non vi ringrazierò mai abbastanza.».
Mi lascio sfuggire, con un sorriso sincero.
«Oooh, amore!».
Tess mi si lancia addosso ed io mi lascio coccolare.
Lei è stata la prima ragazza con cui ho legato circa un anno e mezzo fa. La prima ragazza che mi è stata accanto ed ha cercato di farmi sorridere.
Mi rendo conto che il rapporto che ho con tutti loro non va avanti da molto tempo, ma tutti noi abbiamo trovato nel gruppo qualcosa che cercavamo: Chi svago, chi compagnia, chi fiducia... ci conosciamo da poco ma fra noi c'è sempre stato sostegno.
Persa come sempre nei miei pensieri non mi rendo conto di ciò che mi succede intorno, finché non mi sento schiacciare e realizzo di avere addosso anche altre tre persone.
Li amo, che ci posso fare?

L'aria mi manca mentre capisco di essermi seduta, evidentemente anche le gambe hanno deciso di comportarsi come pareva a loro.
«Chiamate un'ambulanza».
«Sarebbe assurdo se morisse nel viaggio per il suo compleanno, concordo con Luke, chiamatela».
Qualcuno sbuffa e qualcuno sbatte il piede contro il pavimento ripetutamente.
La voce ferma di Nate mi scuote, o forse mi sta scuotendo Loren?
Sbatto le palpebre che sento colmarsi di lacrime stupide, lacrime ridicole, lacrime inutili, mentre qualcuno mi abbraccia e mi sussurra qualcosa simile a "Potrebbe essere la tua occasione"; penso sia sempre Loren.
«Cosa devo fare?».
Nate sospira, sollevato dal fatto che io abbia parlato, forse.
Luke era sul punto di scoppiare a piangere probabilmente e questo mi fa sorridere, fai sul serio Luke Hemmings? Chi l'avrebbe mai detto quant'è tenerone questo ragazzo a cui sbava dietro mezzo paese.
Loren e Nate mi sono ancora accanto, mentre Tess mi guarda da qualche metro con molta preoccupazione negli occhi scuri.
«Devi provarci. Torneremo a casa e te ne pentirai da morire, se non ci provi»..
La scena si ripete nella mia mente per l'ennesima volta nell'arco di un'ora.
Ridiamo come pazzi mentre corriamo da una strada all'altra cercando la fermata giusta, ma Tess sbatte contro un palo. E ovviamente noi ridiamo ancora più forte, quando si rialza rossa per l'imbarazzo e per il colpo, ma poi scrolla le spalle e si unisce alle risate.
Alzo gli occhi al cielo e mi si spezza il respiro quando vedo Harry...
spiaccicato su qualcosa di metallico. Beh, insomma, non proprio lui. È un poster enorme. Di Harry con gli altri ragazzi, ovviamente. Ed accanto un avviso "Cercasi urgentemente fotografo professionale per un periodo di tempo relativamente breve –dai 15 ai 20 giorni – , no perditempo".
Si può sentire davvero il cuore battere in gola come se cercasse di scappare, o nelle orecchie, nelle vene; si può sentire davvero il cuore battere così forte da chiedersi, nonostante il momento, "ma quel signore in fondo la strada può sentirlo?".

Gli sguardi degli altri seguono il mio, la loro reazione non la vedo, perché credo di stare per svenire.
Alla fine l'autobus l'abbiamo perso.
«Non ho mai fatto foto professionali, ragazzi. La città è immensa e chiameranno da non so quanti stati per provarci. Cosa dovrei fare? Presentarmi là con quali scatti? Quelli al cibo?».
«C'è un'importante dose di culo in tutto questo! O, se vogliamo essere più romantici, destino.».
Tess mi si avvicina e mi sfiora il braccio, prima di continuare.
«Emma, sei fenomenale. Cosa importa se hai fatto solo un corso che potrebbe non bastare? Fai degli scatti assurdi e se non dovesse bastare ricordati che stiamo parlando di Harry Styles e che abbiamo sempre chiacchierato del destino,». Ripete ancora quella parola, marcandola «Volevi sapere se esiste o no, chiama questo cazzo di numero e avrai la risposta!».
Mi sposta i capelli dal viso mentre io piagnucolo contro il suo collo.
Sono qui da meno di un giorno e mi ritrovo davvero davanti a qualcosa di così immenso? Non bastava la pausa dal tour, adesso hanno un bisogno urgente di un nuovo fotografo.
Te lo faccio vedere io di cosa avrai bisogno Harry: Un ospedale.

Mi prendo la notte per pensarci e qualcuno lassù mi sta prendendo in giro, perché lo sogno, sogno le sue braccia, il suo sorriso, la fossetta, le mani fra i capelli.
La risposta arriva ovvia appena apro gli occhi.

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora