Dopo una domenica trascorsa in modo inesorabilmente lenta, mi sveglio presto il lunedì e leggermente euforica all'idea di rivederlo, ma impreco quando leggo il messaggio di Louis.
Louis @IDisagiati: Oggi niente lavoro, ci vediamo domani, Sarah. ;)
Nate, che ora sta facendo colazione con me, mi ha detto di mettere lo stesso la parrucca perché "L'hai rincoglionito, sicuramente viene a sorpresa".
E sono pure riuscita a metterla senza svegliare nessuno.
Ma siamo seduti a mangiare schifezze da più di mezz'ora e di Harry non c'è traccia.
«Vado a fumare, vieni?».
Fra di noi c'è un po' di tensione.
Annuisco comunque, alzandomi.
Oggi il cielo è grigio e mette malinconia.
Sicuramente è per questo che mi viene da piangere, non per il fatto che non vedo Harry da troppi giorni.
Non so davvero se sopravvivrò al mio rientro a casa.
Nate mi sfiora il braccio.
«È tutto ok?»..
Scuoto la testa in silenzio.
«Emma... anche a lui manchi. Sappiamo tutti che ti ha riconosciuta e guarda quanto si è aperto dopo che lo ha fatto»..
«Ma come fa a non dirmi niente se sa chi sono?».
«Tu come fai a non dirgli niente?».
«Non lo so... è diverso. Lui mi ha abbandonata».
Non so come succede che tutto ad un tratto io mi ritrovi fra le sue braccia, a tener le lacrime strette fra gli occhi ed il cuore.
So solo che ci interrompe lo schiarirsi la gola di qualcuno, sicuramente in modo poco naturale.
Nate mi lascia andare e butta via la sigaretta ormai consumata.
Quando alzo lo sguardo, è Harry che mi trovo di fronte, e mi sembra di sentire un "te lo avevo detto".
Sta guardando il ragazzo ancora vicino a me, secondo lui evidentemente troppo. Perché lo sta guardando decisamente male.
E Nate non è certo il tipo che abbassa lo sguardo.
Chi li capisce questi due, un giorno si amano e l'altro si odiano.
In ogni caso, si gira poi verso di me ed il suo sguardo si addolcisce.
«Ehi..».. Mi guarda bene in volto ed aggiunge «Stavi piangendo? Cos'è successo?».
«Cosa ci fai qui?».
«Fai colazione con me?».
«L'ha già fatta».
Lo sguardo che rivolge a Nate è decisamente più truce di prima.
Nel mio campo visivo sbuca Luke sorridente, che a denti stretti dice qualcosa tipo «Sarah farebbe colazione pure quattro volte. Buongiorno Harry, buona colazione». e si porta dentro il castano.
Seguo in silenzio Harry in auto e una volta dentro, lui non parte.
«Perché non mi hai ancora abbracciata?».
«Perché mi irrita l'idea che pochi istanti fa eri fra le braccia di un altro».
«E perché?».
«Perché sì, perché è lo stesso che giorni fa ti ha baciata e lo stesso che voleva far capire a me che hai già fatto colazione con lui».
Inarca un sopracciglio come a dire "A me, rendiamoci conto" e mi rendo conto che se davvero sa tutto la sua prepotenza potrebbe essere lecita.
«Comunque, mi sei mancata...».
E la prepotenza sparisce quando mi stringe fra le sue braccia ed io mi sento bene.
È che quando ti abbraccia la persona giusta, la tua persona, lo capisci subito.
Capisci benissimo che è l'abbraccio e non un abbraccio.
Infatti tutte quelle domande stupide che ci facciamo da piccole tipo "Ma come lo sai che è la persona giusta?" spariscono.
Lui si allontana, mi guarda arricciando il naso.
Poi sembra colto da un lampo di genio, apre lo sportellino davanti a me e ne caccia un profumo.
Scoppio a ridere inalando la sostanza mentre me la spruzza addosso in quantità generose.
«Sei un coglione, Harry, davvero!».
Si stringe nelle spalle soddisfatto e mette in moto, dopo averlo messo a posto, sfiorandomi la gamba.
Mentre guida è molto più sereno e lo sono anche io.
Non riesco a staccare lo sguardo dalla sua sagoma.
È bello in un modo disumano.
Le mie dita si muovono verso di lui, con una certa tranquillità.
Mi ritrovo a sfiorare i contorni dei suoi tatuaggi ed io che ho sempre pensato "ma queste che problemi hanno?" quando lo leggevo nei libri, ora lo trovo un gesto estremamente rilassante e affascinante al tempo stesso. Infatti continuo anche quando lui inarca un sopracciglio e mi lancia uno sguardo veloce e sorpreso.
Seguo il bordo e le linee di troppe figure, nessuna delle quali con un significato, nella mia testa.
Il respiro di Harry cambia, e mormora un:
«Eeeeehy, se non la smetti sbando».
Rido.
«Sarah».
Ho voglia di baciarlo.
«Carina la fan dell'altra sera», dico invece.
Torno al mio posto, con la schiena praticamente sulla porta della macchina, tanto che sono girata a guardarlo. E infatti non mi scappa il sorriso provocante che gli sbuca sul viso per qualche secondo.
«Molto».
«Stronzo».
«Neanche i tuoi selfie scherzavano».
Ferma l'auto per strada, improvvisamente.
«Mi fa incazzare da morire che tu possa uscire con addosso certi vestiti senza di me.
Mi fa incazzare da morire Louis che commenta la foto delle tue gambe prima ancora che io la veda.
Mi fa incazzare da morire che Zayn si vanti perché non tieni per te i tuoi complimenti. Mi fa incazzare da morire pure quell'angelo di Niall quando con ingenuità mi parla di te, mi fa incazzare ancora di più Nate, mi fa incazzare da morire che non posso sbucare dall'hotel come Luke e per tenerti sotto controllo devo entrare in auto e ancora di più se penso che fra un po' dovrei prendere l'aereo, mi fa incazzare da morire quando non mi rispondi e ti immagino circondata da coglioni e me ne fotterebbe poco se solo potessi esserci anche io lì con te, mi fa incazzare da morire anche solo che tu possa ridere con qualcuno, mi fa incazzare da morire che tu sia così bella e così sfuggente, mi fa incazzare da morire che io non abbia nessun motivo per essere incazzato e mi sento stupido, mi sento coglione, mi sento vivo e mi sento male e bene allo stesso tempo»..
Sarò stupida, sarò infantile, ma non riesco a trattenere le lacrime e lui se ne accorge solo quando finalmente riesce ad alzare lo sguardo.
E vorrei urlare che da quando non c'è io non vivo, che tutto quello che ha elencato è stupido e ridicolo perché non ho mai calcolato nessuno, perché non mi sono persa in nessun paio di occhi che non siano i suoi, perché non ho mai desiderato di baciare labbra che non siano le sue, perché non ho mai desiderato far l'amore con nessuno che non abbia il suo odore, il suo sapore.
Perché lo amo da morire e vorrei dire solo questo, ma non ho modo di dire niente perché le sue labbra sono sulle mie.
Harry mi sta baciando.
È un bacio dolce, un bacio a stampo, un bacio lungo, un bacio desiderato, un bacio che mi fa chiudere gli occhi e piangere ancora di più.
Le lacrime scivolano sulle nostre labbra unite, sulle nostre labbra che si son trovate dopo troppo tempo, sulle nostre labbra che non accennano a separarsi e mi chiedo perché lui non approfondisca il bacio.
Si allontana e sfiora il mio viso, come se dei capelli biondi se ne fregasse.
Poi torna alla guida, ma non è come se nulla fosse successo, perché sento chiaramente le farfalle svolazzare per tutta l'auto.Siamo stesi sotto un albero, il posto è lo stesso della nostra prima uscita.
Io sono appoggiata contro il tronco e lui ha la testa sulle mie gambe e gli occhi fissi sul mio viso.
«Venerdì è il mio compleanno». Ma sì Emma, dagli pure altre conferme. E infatti lui muove la testa, come a dire "sì, lo so".
Quanto è ridicola questa situazione di finta inconsapevolezza?
«Avete organizzato qualcosa?».
Scuoto la testa, prendendo fra le mani ciocche dei suoi capelli.
Chiude gli occhi, le ciglia lunghe a sfiorargli la pelle chiara.
Poi gli riapre.
«Io vorrò vederti, ovviamente».
«Sabato parto, Harry. Certo che ci vediamo».
I suoi occhi si chiudono di nuovo, stavolta involontariamente e non per lo stato di beatitudine.
«Non puoi rimandare? Ti prego. Non ce la facciamo a fare i servizi fotografici entro venerdì. Sono solo quattro giorni».
«<Ce la facciamo..».
Si mette a sedere, le mie gambe in verticale rispetto al tronco dietro di me, le sue in orizzontale, il suo busto accanto al mio, le spalle si sfiorano.
«Non vuoi stare ancora un po' con me? Anche io ho pochi giorni prima di ricominciare a lavorare... potremmo fare con tranquillità i servizi e poi potresti dare una mano a sistemare il luogo del video, vedere le registrazioni... Stare con me».
Il mio cuore si stringe nel petto.
«...E poi doverti perdere dopo una settimana in più».
«Non partire di già».
La sua espressione è un mix fra il solito broncio e qualcosa di straziante, che non vorrei mai vedere sul suo viso perfetto.
E non resisto, gli dico solo un "va bene" e lui torna a sorridere.
Mi mormora un «O mi salvi o mi uccidi». prima di chiudere gli occhi e cambiare argomento.
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Gotta be you || Harry Styles
FanficHarry ed Emma sono la non classica coppia di amici che fa pensare al 50% delle persone "ma allora l'amicizia fra uomo e donna esiste" ed al restante 50% qualcosa simile a "ma siete ciechi? Se questa è solo amicizia, gli asini volano". Ma se son solo...