Tess è un po' tutte noi

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Ciao anche oggi Harry, non ti stanchi proprio mai di tormentarmi?
Tolgo il cappello e sfrego le mani fra di loro, fuori è gelido, altroché abbronzatura.
Sì, buongiorno anche a te Liam. Ma perché dovete essere in ogni televisione accesa quando ci sono io in una stanza?
«Ehi!».
Sorrido a Mark, che mi fa un occhiolino bonario contento della mia puntualità.
E sì, anche oggi fine ho dovuto fare una corsa per arrivare in orario, nonostante stamattina i ragazzi mi abbiano lasciata in pace.
Ma lui finge di non notare il mio aspetto sfatto e sorride.
Mi guardo intorno mentre infilo il grembiule.
Tutto sommato non è così male lavorare qui e sarebbe ancora meglio se io non fossi una terribile imbranata, ma i clienti sono abituati a qualche intoppo ormai.
Spolvero velocemente il bancone e do una pulita al pavimento, mentre mi ripeto che c'è chi è più fortunato e chi meno, con i sogni. Sì Harry ce l'ho con te, smettila di cantare perché a breve arriverà Tess come ogni domenica e vorrei evitare la sua sclerata mattutina.
In ogni caso, prima o poi diventerò una fotografa.
Spero prima, anche se ne dubito fortemente.
Prima che io me ne renda conto, col migliore dei sorrisi, sto servendo un ragazzo.
Si può davvero continuare ad ordinare questo caffè? Con tutto l'affetto che posso provare per Mark, se non prende una nuova macchinetta per farlo, io questa gliela butto di nascosto. Sul serio, non si può ordinare quest'acqua colorata e non sputarla.
Il ragazzo che guarda la seconda tazza della giornata riempirsi, deve pensarla proprio come me.
«Luke, se non ti togli quest'espressione disgustata Mark prima o poi ti caccia».
Il biondo con gli occhi più azzurri che io abbia mai visto, ridacchia spingendosi oltre al banco per darmi un bacio sulla fronte.
«Non puoi biasimarmi...». Mi caccia la lingua e poi sorride, chiedendomi come sto.
Se Tess è quella folle del gruppo, Nate quello super protettivo e volgare, Loren quella criminale.. lui è senza dubbio il più affettuoso. Con me in particolare.
Non che io lo permetta chissà quanto, dopotutto si sa che il dolore cambia le persone e io ho sofferto così tanto che per mesi interi non riuscivo ad avere una conversazione decente con nessuno. Neanche con i miei genitori, tra l'altro sconvolti quanto me dalla sparizione di Harry.
Luke viene catapultato in avanti, perché Tess gli si butta addosso. Proprio nel senso che ora le sue gambe penzolano accanto i fianchi di lui, e la testa sbuca accanto alla sua. E in questa posizione si spingono in avanti perché lei possa salutarmi.
Nell'angolo del bar intanto si siede Loren che mi sorride. Sì, sorride anche e può essere una vera sdolcinata a volte, solo che tutto il resto del tempo tenete le armi lontane da lei.
Ed ecco sbucare nel mio campo visivo pure Nate.
La domenica mattina vengono sempre qui a far colazione.
Mark ne è contento, perché sono gli unici a dare calore al locale.
Questi matti sono letteralmente la mia salvezza.
Quasi a confermare i miei pensieri, mi ritrovo una mano di Nate intorno alla vita e l'altra che tiene ben saldo il vassoio. Stavo inciampando.
«Cazzo, Emma, sei impossibile!».
Sorride prendendo il cibo per poggiarlo sul loro tavolino, mentre io arrossisco.
Nonostante sia passato un anno e io sia me stessa con loro, non riesco a controllare queste reazioni a volte.
«Emma?».
Scuoto la testa come per ritornare in me, guardando i ragazzi.
Tutti sanno a cosa sto pensando, perché tutti sanno chi e cosa tormenta la mia mente.
«Scusa Luke, dimmi».
«Hai parlato con i tuoi del viaggio?».
«Altrimenti posso parlarci io». Si intromette Nate, consapevole del suo fascino a cui mia madre non resiste.
Loren ridacchia, alzando gli occhi al cielo.
«Ci ho parlato, è tutto ok».
Mi guardo un po' intorno e quando noto che ogni cliente è stato servito, mi appoggio allo schienale di una sedia vuota e sorrido ai miei amici che esultano.
«Mi dispiace sul serio per l'inconveniente dell'altra mattina». Storce le labbra in una smorfia sporca di zucchero a velo, Tess, scusandosi ancora per il messaggio incriminato.
A volte sembra una bambina e Nate non perde tempo di farglielo notare, dunque lei si pulisce le labbra e gli fa il dito medio prima di spostare con classe e innata sensualità i capelli lunghi e scuri dietro la schiena.
È un controsenso vivente, ma la adoriamo tutti proprio per questo.
Non importa se in questo momento tutte le persone sedute al suo tavolo la stanno guardando male, insomma.
«Restituiscimelo!». Urla Nate facendomi sobbalzare, mentre Tess si infila in bocca un'intero pasticciotto al cioccolato per poi sputacchiare briciole ovunque sotto il nostro sguardo attonito.
Per quanto lei sia sempre stata così, è una di quelle persone a cui non ti abitui mai.
È un po' tutte noi quando diamo la colpa al preciclo, ma non usa scuse.
Scoppio a ridere piuttosto sconvolta, per poi correre dietro al bancone non appena entrano dei clienti.
Cioè, in realtà non correrei mai se non avessi lo sguardo di Nate addosso e la certezza di un suo salvataggio.
Ma ci arrivo, e faccio un altro caffè.

Gotta be you || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora