Non so esattamente cosa feci. So solo riuscii a liberarmi dalla stretta ferrea che mi teneva bloccate braccia e busto.
Caddi in avanti, atterrando, con le ginocchia, sul fango. Il vestito bianco era macchiato di chiazze marroni e verdastre. Non che me ne importasse molto. Al momento, avevo altre priorità.
Mi rialzai come una furia e mi girai verso il mio assalitore, decisa a distruggerlo, chiunque fosse. Peccato che si trattasse di Dimitri e non di un semplice licantropo.
Perchè aveva tentato di fermarmi? Perchè non mi aveva permesso di aiutare Sylver? Perchè mi aveva portata via da lei?
Le immagini del fuoco che divorava il castello di James erano ancora vive, nella mia mente. Ogni singola fiamma che l'aveva alimentato sembrava essere entrata dentro di me, rendendomi furiosa come non mai.
A piedi nudi, affondando nel fango, avanzai fino a pochi centimetri da Dimitri. La sua faccia era insopportabilmente neutra.
Aveva appena lasciato morire una trentina dei suoi sudditi e non faceva una piega.
Sei solo un re, un tiranno.
Poco prima di poter arrivare abbastanza vicina per poterlo prendere a schiaffi, James si intromise tra me e lui. Ansimava, le sue spalle si alzavano su e giú, il suo respiro era affannoso e pesante."Bugiardo!" urló James e, un secondo dopo, un suo pugno era entrato in collisione con la guancia di Dimitri.
Nonostante la rabbia sfrenata, non potei evitare di rimanere allibita da quel gesto: James aveva dato un pugno a Dimitri, al suo re, al suo capo.
E ora?
Diedi una rapida e sfuggente occhiata a Dimitri, preoccupata per una sua reazione. Ovviamente, non aveva fatto una piega nemmeno ora, aveva solo piegato la testa da un lato.
No, mi sbagliavo, c'era stato un grosso cambiamento in lui: i suoi occhi scintillavano. Non erano lacrime, non era tristezza. Era solo...rabbia. Quella che divorava tutti e tre.
Tuttavia, Dimitri non rispose alla provocazione.
"L'avevi promesso!" continuó James, sferrando un secondo pugno contro il bel faccino di Dimitri, da sinistra, stavolta.
Il re non potè fare a meno di tentare di proteggersi, deviando il colpo con una mano.
James non si fermó, sembrava una tempesta incontrollabile.
"L'avevi detto! Avevi detto che l'avresti salvata! Bugiardo!" ad ogni parola, accompagnava un gesto violento, tanto forte da mettere in difficoltà anche il grande e prezioso re dei vampiri.
Grande e prezioso, ma so cosa intende James. Bugiardo.
Ridussi gli occhi a fessure, fulminando Dimitri.
L'aveva lasciata morire. Ci aveva portati via da lei. Ci aveva rapiti...per cosa?
Provai un senso di nausea: la mia rabbia non si affievoliva, anzi, aumentava ad ogni colpo schivato da Dimitri, ma ogni folata di vento arido, dentro di me, veniva bloccata da un muro. Avevo voglia di sfogarmi, ma non sapevo come fare. Non volevo farlo: prendere a pugni la gente non sarebbe servito a niente. Solo riportare Sylver da me, avrebbe potuto risolvere la situazione. Possibilmente, viva.
Avrei dovuto sentirmi in colpa perché non provavo dispiacere nel pensare anche solo a Sylver o al suo nome. Provavo solo rabbia ed un desiderio di vendetta irrefrenabile.
"Bugiardo!"."Smettila!" rovesció la situazione Dimitri, spingendo James contro un albero pieno di aghi di pino, che traballó, dopo quella spinta.
James aveva un braccio tirato dietro la schiena, mentre la faccia era quasi un tutt'uno con la corteccia dell'albero, tanto era schiacciata. Una mano di Dimitri teneva la testa del cuginastro, mentre l'altra tirava il braccio. La bocca di James era una smorfia di dolore e desiderio di vendetta, proprio come me."Lasciami!" mugugnó James.
Lascialo. Non hai il diritto di prendertela con lui. Saremmo noi quelli che dovrebbero prendersela con te. Bugiardo. Gliel'avevi promesso.
Dimitri ascoltó James e i miei pensieri, lasciando andare James, non prima di avergli assestato una gomitata al fianco. James si piegó su se stesso, con una smorfia di dolore, tenendosi il fianco.
Se fossimo stati in altre circostanze, sarei corsa subito da James, ad abbracciarlo e calmarlo, non potendolo curare. Invece, rimasi ferma, a fissare Dimitri. Dentro di me, sentivo il mio cuore urlare."Non abbiamo bisogno di altri problemi, ora. Se vuoi sfogarti, prima aspetta di trovare un posto piú sicuro." Mi guardó fugacemente, con la sua espressione da vampiro insensibile, poi si volse alla mia destra. "Ragazzino, smetti di tremare come una foglia e dammi una mano a controllare che non arrivino licantropi.".
Non mi ero ancora resa conto che ci fosse anche Mike, a pochi metri da me, con gli occhi sbarrati e le mani e le gambe che tremavano veramente. Non guardava un punto fisso. Sembrava in costante tensione.
Il mio cuore sembró assorbire un po' di quella paura, ma solo un po', giusto da farmi provare un pizzico di freddo, quello che avrei dovuto provare sin dall'inizio, dato il vestito scollato. Ma non successe altro. Il mio corpo era già freddo, sia fuori che dentro, ci avevo già fatto l'abitudine.
Dimitri venne verso di me, ma non si fermó: continuó a camminare fino ad un tronco per terra, che ci copriva la visuale, nel bosco, anche se messo orizzontalmente. Si sporse oltre il bordo del tronco e sbirció. Poi, si giró e ci fece segno con la mano di seguirlo.
"Venite, via libera." disse incamminandosi e scavalcando il tronco.
In un modo o nell'altro, non posso fare altro che seguirlo e fidarmi di lui. Bugiardo.
Il mio cuore urló di nuovo.
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Regno ribelle
Vampire2° libro di "Uno di noi" 《Se me l'avessero raccontato, non ci avrei creduto. Eppure, era lí, davanti ai miei occhi. Si muoveva con decisione, sapeva ció le spettava e non si sarebbe fatta problemi a chiedere niente a nessuno. Ma, soprattutto, era vi...