"Non possiamo fermarci...azzannarci! Sai...morire!" urlava Dimitri.
Il mio udito andava e veniva, la testa pulsava, a ritmo coi battiti del mio cuore. Non capivo cosa mi stava succedendo. Ormai, sembrava che persino io non fossi normale.
A Dimitri si vedevano spuntare i canini, un po' piú lunghi di quelli di James, che mostravano solo la loro punta acuminata. Inoltre, sul mento del re, era cresciuta una piccola barbetta incolta, nell'ultima settimana, conferendogli un aspetto ancora piú maturo."...possiamo fare?" spezzettava le frasi James, piú calmo, ma piú preoccupato.
La differenza era notevole: Dimitri aveva la rabbia dentro, James la preoccupazione.
Entrambi non erano sereni. Ma per ragioni diverse.
Sembravano riflettere e discutere su qualcosa, Dimitri grattandosi il mento, James stringendomi il fianco. Anche volendo, peró, non sarei riuscita a seguire nulla di ció che stavano dicendo.
Aspetta....
Qualcuno mi stava chiamando. Lo sentivo. Qualcuno stava ripetendo il mio nome.
Lilith....
Era solo un sussurro.
Lilith....
Ora, era diventata una voce piú limpida.
Lilith.
Era una voce mielosa, profonda...di donna.
Mi guardai attorno, confusa. Non c'erano altre donne, oltre a me, lí. In piú, non riuscivo a sentire niente, nulla di ció che dicevano James e Dimitri, ma la voce della donna era calda, profonda, reale...e confortante.
Lilith.
Solo il silenzio. C'erano Mike che mi guardava torvo, la foresta silenziosa, James e Dimitri che discutevano, la fores-
Mike mi guardava torvo. Il suo sguardo era fisso su di me, con le sopracciglia aggrottate, che formavano una brutta ruga sulla sua fronte da diciassettenne. I suoi occhi erano piú scuri del solito.
Lili...
"Lilith. Lilith?" una voce maschile di sovrappose a quella della donna, facendomi tornare improvvisamente l'udito.
James mi stava sventolando di fronte al naso una mano, i suoi occhi mi dicevano che mi aveva chiamato piú volte, ma io non avevo mai risposto. Lo stesso sembrava dire Dimitri, che mi guardava col mento in alto, con un sopracciglio inarcato e le braccia incrociate.
James si giró verso il cuginastro.
"Te l'ho detto, le serve un po' di riposo." gli disse calmo.
Distolsi malvolentieri gli occhi da Mike, che mi stava trafiggendo con lo sguardo, per vedere la reazione di Dimitri a ció che aveva detto James.
Avevo visto facce migliori.
Dimitri sembrava essere stato smontato, sembrava un generale a cui erano stati scombinati tutti i piani.
Si strofinó la fronte con una mano, pensando."E va bene." Concesse. "Ma dove? Non possiamo fermarci in mezzo al bosco.".
James non esitó a rispondergli."Hai altri posti in cui andare?" lo sfidó.
A quel punto, Dimitri non riuscí piú a rispondere ed annuí, seppur malvolentieri.
Si tolse il mantello, rivelando la sua camicia bianca semitrasparente e lo lasció svolazzare fino a che non mi arrivó tra le mani.
"Copriti." mi disse.
Guardai il tessuto nero ben lavorato, tutte le mani che ci avevano lavorato dietro e le vite che aveva sacrificato per uno straccio stupendo. Al tocco, sembrava una nuvola nera, carica di pioggia e pronta per un temporale.
Strofinai l'indice e il pollice sulla stoffa, constatandone la morbidezza.
Sentivo gli occhi del re su di me, mentre mi portavo dietro la schiena la nuvola nera e la allacciavo, con un unico bottone, quello piú in alto.
Era pesantissimo, non sapevo se sarei stata capace di camminare con un capo del genere addosso, ma sentii subito il calore avvolgermi, come una calda coperta.
Mi strinsi nelle spalle.
Alzai lo sguardo da quell'ennesima meraviglia e vidi che Dimitri mi stava guardando, aspettandosi qualcosa.
Pensava forse che lo avrei ringraziato per una cosa del genere?
Si sbagliava di grosso.
Intanto, Mike non parlava."Quindi, dove possiamo fermarci per la notte?" riprese James, guardandosi intorno e battendosi un dito sul mento.
Quindi era di questo che stavano parlando.
Dimitri rinunció nella sua impresa di ricevere ringraziamenti da me e compí lo stesso gesto di James, ma, al posto di battersi un dito sul mento, si mise una mano tra i capelli.
Anche girato di spalle, sembrava un modello.
No, sono ancora arrabbiata con lui. Come posso pensare queste cose? Ma cos'ho di strano?
Non mi sentivo piú me stessa.
Mi coprii meglio con il mantello, nascondendomi il piú possibile dall'aria fredda."Di là." indicó un punto Dimitri e salí su un tronco, poi su un altro, poi su un altro ancora, tutti caduti, vecchi e cavi, fino a poggiare i piedi sulla terra, facendo cadere dal piano d'erba in alto qualche granello di polvere e fango.
Mi accorsi allora della roccia scoscesa che si trovava alla nostra sinistra, come se il terreno avesse ceduto e fosse sceso a valle.
Tornai a guardare Dimitri, che ci faceva segno, da là sopra, di raggiungerlo."Come faccio? Non riesco nemmeno a salire le scale senza cadere." mi scappó, provocando una leggera risata da parte di James.
Sorrisi, un sorriso tenero, appena accennato. Quasi un sorriso triste.
Ridere in quel momento non mi sembrava opportuno."Se vuoi ti porto io lassú." propose James.
Abbassai lo sguardo su di lui.
Fino a quel momento, avevo imparato molte cose sui vampiri, tra cui:
1.mai fidarsi di loro;
2.hanno una prontezza di riflessi quasi impressionante;
3.mai fidarsi di loro;
4.mai fidarsi di loro;
5.mai lasciare un umano da solo con un vampiro, per nessun motivo.
Erano semplici regole, ma fondamentali, per una convivenza con loro, e, a quanto pareva, avrei dovuto passare la notte con tre scalmanati, pronti a buttare giú dal dirupo un qualsiasi loro rivale, se necessario.
Mi aggrappai a James, cingendogli il collo con le braccia, morbidamente."Prova a mollarmi e potresti farti molto male." gli ficcai le unghie delle mani nel collo, a mo' di avvertimento.
È James, non dovrei preoccuparmi.
Aveva già tentato di uccidermi una volta. Meglio prendere provvedimenti per la seconda.
In quel momento scese, con un balzo degno da ginnasta, Dimitri, buttandosi da un precipizio alto quanto un ponte, ma lui sembró non accorgersene.
Mi prese in braccio, senza il mio consenso e senza preavviso.
Urlai dallo spavento e dal disgusto, ma, prima di poter fare altro, una mano mi bloccó la bocca, mettendosi davanti a quella, mentre sentivo l'aria fresca accarezzarmi e la terra scorrere, sotto di me."Vedi di non farci scoprire, o non ci penseró due volte ad abbandonarti qui da sola." mi intimó il re.
Grazie del suggerimento.
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Regno ribelle
Vampire2° libro di "Uno di noi" 《Se me l'avessero raccontato, non ci avrei creduto. Eppure, era lí, davanti ai miei occhi. Si muoveva con decisione, sapeva ció le spettava e non si sarebbe fatta problemi a chiedere niente a nessuno. Ma, soprattutto, era vi...