Capitolo 97

1K 64 11
                                    

"Dovresti rimanere con loro." mi disse la rossa, quando fui davanti alla porta della mia stanza.
Afferrai la maniglia. Non le avrei permesso di dirmi altro. Erano stati tutti cosí sinceri con me. Quando era arrivata la rossa, alcuni sorrisi si erano spenti, avevo visto la paura nei loro sguardi. Alcuni sorrisi erano rimasti. Ma i bambini erano tornati dai loro genitori.
"Dico davvero." Proseguí. "Torna da loro. A loro piaci.".
Alzó le spalle. Un gesto che non si addice ad una regina.

"Tu no." le ricordai.
Mi comparve un sorriso sulle labbra, un gesto che non potei evitare.
Lei schiuse le sue, stupita. Poi, aggrottó la fronte.

"Lilith, ho provato ad essere gentile con te-".

"Gentile?! Dicendo a tutti che sono incinta?! Impedendomi di vedere il padre del mio presunto figlio?!" la derisi.

"Sono stata gentile con te. Ma tu non hai mai seguito i miei ordini. Hai sempre cercato di scappare o di stare con il vampiro che ti ha messa incinta! Lilith, sei incinta. Stacey puó capirlo e ha detto che tu lo sei! Ed è il vampiro che cerchi il padre.
Ho cercato, allora, di trattarti come un mio suddito, ma non facevi altro che cercare di scappare. Ma manca poco.".
Aspettai che continuasse, ma non lo fece.
Manca poco a cosa?
"Oggi mi hai dato il primo segnale.".

"Il primo segnale?! Puoi spiegarti meglio?" mi sfuggí una risata nervosa.
Ma lei scosse la testa.

"Mi dispiace." mi disse solo.
Fermai la mano, che stava spingendo la maniglia della porta, e la guardai, stupita.
Mi dispiace. La rossa era in grado di dire quelle parole? A me?
Ridussi gli occhi a fessure. C'era sicuramente qualcosa sotto.
Lei, invece, mi guardó con amarezza. Sembrava sincera. Ma lo era sembrata anche quando aveva detto che la mia famiglia sarebbe stata a cena, lí.
Levai la mano dalla maniglia. Qualcosa cambió, nei suoi occhi. L'amarezza sparí. Il suo sguardo tornó sottile come prima.
"Non posso dire al mio regno che il padre di tuo figlio è un vampiro. Sarà Mike. Ma non lo diró. Ma, finchè non lo riconoscerai anche tu come tale, non potrai avere nessun contatto con lui." ordinó.

"Perchè Mike?" protestai.
Ogni guardia sarebbe andata bene, anche un ragazzo, tra i suoi sudditi. Mike avrebbe cercato di ostacolarla. Era appena entrato nel suo regno. E io non lo amavo.
Lei sorrise, come se mi stesse per dire qualcosa di ovvio.

"Perchè è facilmente controllabile." spiegó.
Avrei voluto dirle che stava tramando contro di lei. Non appena avrei detto a Mike di voler scappare, lui mi avrebbe portata fuori di lí. Se gli avessi chiesto di andare contro la rossa, lui l'avrebbe fatto.
Ma non lo feci. Forse, il piano della rossa mi sarebbe tornato utile. Ma, per farlo, avrei dovuto convincere Mike.
Incrociai le braccia al petto e guardai la porta, affianco a me. Poi, annuii, lentamente.
"I tuoi sudditi ti stanno cercando." aggiunse.
Stizzita, per doverle obbedire, mi allontanai dalla mia stanza e mi avvicinai alle scale, che davano sul corridoio illuminato. Passai accanto alla rossa. Per un attimo, mi parve di vedere comparire, sul suo volto, un sorriso. Ma, subito dopo, sparí. E io superai la rossa. Per tornare dai miei sudditi.

Quando fui nel corridoio illuminato, mi stupii. Le persone che mi avevano parlato, dopo pranzo, erano ancora lí.
Non appena i bambini mi videro, sorrisero e mi corsero incontro.

"La principessa è tornata!" urló uno di loro.
Mi abbassai, per guardarli in viso, e, subito, tutti cercarono di abbracciarmi. Cercarono perchè erano cosí tanti, che alcuni non riuscirono nemmeno a toccarmi. Cosí, la donna che la sera prima aveva il vestito con la rosa spillata, si avvicinó ed allontanó alcuni di loro.
Risi. Non potei evitarlo.
La donna prese per mano due bambini e li invitó ad allontanarsi da me, perchè riuscissi a muovermi.
Notai che il bambino ricciolo, che mi aveva abbracciata al collo, non c'era. In effetti, notai che alcune persone non c'erano, tra quelle presenti.
Mi alzai, una volta che tutti i bambini si erano staccati da me.
E, proprio in quel momento, notai, dietro la folla, una persona che non avrei potuto dimenticare. I suoi occhi incontrarono i miei. E io non potei piú trattenermi.
Superai i bambini, la folla. E corsi tra le sue braccia. Lui mi abbracció e mi strinse a sè e mi bació.
Le labbra di James erano proprio come le ricordavo. Sapevano di qualcosa di dolce. Ed erano mie.
Allacciai le braccia al suo collo e ricambiai il bacio, dolcemente. Ogni parte di me aveva sentito la sua mancanza. In me cominció a diffondersi quel calore familiare, che, ormai, conoscevo.

"Sei vivo." sussurrai, incredula.
L'ultima volta che l'avevo visto era nella mia vecchia stanza, quando Stacey aveva detto che ero incinta. E la rossa aveva provato ad ucciderlo.
Ricordai le dita della rossa che premevano, sul collo di James. Ma, ora, non c'era alcun segno delle dita della ragazza, su di lui. Ed era vivo.
Lui annuí e sorrise, mentre mi stampava un altro piccolo bacio sulle labbra.
"Credevo che non ti avrei piú rivisto." mormorai, con voce strozzata.
Dopo che le guardie avevano portato via James, avevo temuto che la rossa gli avrebbe fatto del male, come ne aveva fatto a Dimitri. Mi si strinse il cuore.
Lui scosse la testa.

"Sono qui." sussurró.
I miei occhi si riempirono di lacrime e nascosi il viso sul suo petto, per cercare di fermarle.
Qualcuno, alle mie spalle, stava parlando. E mi ricordai di dov'eravamo.
Spalancai gli occhi e mi voltai, guardando le persone che ci stavano osservando. Qualcuno ci guardava e parlava a qualcun altro, sussurrando. Tutti sembravano stupiti.
Mi diedi uno schiaffo mentale per quello che avevo fatto: avevo baciato un vampiro proprio davanti ai loro occhi. Questo avrebbe significato tradimento. Come avrebbe fatto la rossa a giustificarlo?
Avrei voluto dire qualcosa, ma avevo la gola secca e non sapevo cosa dire. La rossa sarebbe venuto a saperlo. E avrebbe fatto in modo che James non potesse piú interferire tra me e lei.
Poi, il viso di qualcuno si aprí in un sorriso. Cosí, un altro. Insieme al resto delle persone presenti. E tutti cominciarono ad applaudire.
Sbattei le palpebre piú volte, confusa. Avevo appena baciato un vampiro, un loro nemico.
Poi, lo notai. Era un ragazzo, con occhi color oro, che guardavano me. E sorrideva. Era stato lui a dare il via all'applauso. Mike.

"Sei tu il papà del bambino della principessa?" domandó un bambino, affianco a noi, guardando James.
James strinse le labbra e mi guardó. E io capii. Tutte le persone che ci guardavano non sapevano che James fosse un vampiro. E pensavano che fosse il padre di mio figlio, dopo aver visto che l'avevo baciato.
Osservai Mike, che stava ancora applaudendo. Mi sorrise.
Io mi abbassai, guardando il bambino affianco a me e James.

"Sí." risposi.
Tutti, allora, applaudirono piú forte, qualcuno lanció grida.
Mi rialzai e guardai la folla. Sapevo di essere andata contro la rossa. Avevo rivelato a tutti i suoi sudditi chi fosse il vero padre di mio figlio, prima che lei potesse saperlo.
James mi strinse a sè e chinó la testa.

"Mi dispiace." mi sussurró all'orecchio.

Regno ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora