"...Time..." - MikAnnie - AU

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Questa non è una storia d'amore. È semplicemente una storia. In questa storia, tuttavia, a differenza di tutte le altre, il vero protagonista è qualcosa di tanto astratto quanto materiale: il tempo. Un concetto così semplice quanto complicato, soggettivo ma oggettivo. Il tempo può essere classificato come tutto oppure niente. "Il tempo guarisce tutte le ferite" ma "il tempo uccide". "Il tempo è denaro" ma "il tempo non ha prezzo". Ma, allora, cos'è il tempo?
Nessuno lo sa con certezza, si può solamente dire che per ognuno di noi il tempo è un concetto totalmente diverso. Io posso solo dirvi il mio concetto di tempo, per esempio posso dire a quanto corrisponde per me un'istante, tanto tempo e un'eternità. E qui entra in gioco quella che molti di voi definirebbero "storia d'amore", ma qui non si parla dell'amore, ma di una ragazza semplicemente innamorata di un'altra. Eccolo, il mio concetto di "attimo", il tempo che ho impiegato ad innamorarmi di lei. In un'attimo lei è diventata la mia ragione di vita; in un'attimo lei mi ha conquistata. Dopo quell'attimo mi ci è voluto tanto tempo per rendermi conto di tutto ciò che mi stava accadendo, tanto tempo. Ecco dunque il mio concetto di "tanto tempo", il tempo che ho impiegato a capire i miei sentimenti, accettare il fatto di non avere un'orientamento verso il sesso opposto al mio come avevo sempre pensato, il tempo impiegato per riuscire a dire tutto alla mia famiglia e quello che la mia famiglia ha utilizzato per accettarmi così com'ero. E poi arriva il concetto di "eternità"; "quello che hai passato e che passerai con la ragazza che ami felicemente" direte voi. "No" vi rispondo io. No perché un'eternità è molto di più. Avevo impiegato tanto tempo per riuscire a trovare la forza di confessarmi a lei e dopo quel tanto tempo ce l'ho anche fatta, il problema é arrivato dopo; dopo la mia confessione, infatti, lei passò una quasi eternità fissandomi senza riuscire a dire nulla, allora parlai di nuovo io. "Prenditi tutto il tempo che ti serve, non pretendo che tu mi risponda subito. Prendi tutto il tempo di cui hai bisogno" le dissi, incurante dell'errore che stavo commettendo con questa semplice, innoqua e assolutamente trascurabile frase. Perché tutto il tempo di cui aveva bisogno, era molto di piú rispetto a quello che rimaneva a me. Lei aveva evidentemente bisogno di troppo tempo rispetto a quello che avevo io a disposizione. Io il tempo l'avevo ormai finito, esattamente 24 ore prima della sua decisione. Solo da morta seppi che la sua risposta, che le ha preso mesi, era pura e semplice: sì. Due lettere, una semplice e corta parola, che per nascere hanno impiegato la restante parte della mia vita. Eccola, l'eternità. Solo quando si muore si può davvero sentire sulla propria pelle il concetto di eternità. Cosa ne é ora di Mikasa non lo so, nè mai lo saprò, perchè da morti noi siamo soli, perchè nessuna relazione può durare in eterno. L'eterno è troppo, non si può sperimentare senza viverlo davvero.
Eccolo allora il concetto di Annie Leonhart del tempo, il protagonista di qualsiasi storia. Perchè una storia senza tempo non è una storia, ma il tempo senza una storia si chiama eternitá, non piú solo tempo.


















È corta anche questa ma la poesia non ha bisogno di troppe parole per essere espressa (Ungaretti's approved). Comunque disagio a parte, piaciuta la storia? In questi giorni mi sento poetica dunque spero di avervi lasciato qualcosa dalla lettura di codesto testo (sembro quasi una scrittrice seria, aspettate... ... ... HAHAHAHAHAHAHA no)
Alla prossima one-shot personcine!!

-Idk

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