Our Mistery - AruAni - AU - 3

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I due ragazzi rientrarono nella villa e raggiunsero tutto il personale degli Ackerman ancora seduti nel soggiorno, si sedettero e Arlert iniziò a parlare.
<<Levi è stato ucciso squartato da un coltello, un taglio netto e profondo, sicuramente l'obbiettivo dell'assassino era proprio la sua morte, non il rapimento. Dunque devo controllare le vostre stanze, perquisirle una ad una e voi dovete rimanere fermi qui. Se il colpevole è tra di voi non avrà certamente scampo. Leonhart portami nelle stanze del personale.>> disse con freddezza il ragazzo alzandosi seguito dalla bionda.
<<da quanto sei qui?>> domandò lui a Annie mentre camminavano nei lunghi corridoi della casa.
<<da un mese>> rispose lei abbassando la testa.
<<qualcuno da fuori è venuto a farvi visita?>>
<<non saprei... forse... no, non mi ricordo, io ero sempre con Mikasa, semmai era Levi a dare un'occhiata se qualcuno bussava ma non aprivano mai a nessuno.>> disse Annie un po' incerta provando a ricordare se aveva mai visto qualcuno fuori dalla porta di casa.
<<però qualcuno che bussava c'era...?>>
<<si, delle volte qualcuno ha bussato ma nessuno gli ha mai aperto, non ho idea di chi possa essere questo qualcuno>>
<<capisco... a questo penseremo dopo, intanto portami nella stanza del cuoco>>
I due arrivarono davanti ad un corridoio con 5 porte.
<<qui è dove ci sono tutte le stanze del personale, quella del cuoco è questa>> disse Annie indicando la prima porta sulla parte destra del corridoio. I due entrarono nella stanza iniziando a controllare ovunque ma niente da fare, nessuno coltello.
<<come hai detto che si chiama?>>
<<Connie Springer, è qui da 5 anni da quanto ne so.>>
<<d'accordo, lui non sembra colpevole di nulla. Questa finestra sembra non essere nemmeno mai stata aperta, quindi lui al massimo sarebbe dovuto uscire dalla porta... forse c'è qualcosa in cucina ma ci penseremo dopo. Passiamo alla prossima stanza>>
<<è della cameriera, Sasha Braus>> disse lei aprendo la seconda porta. La stanza era completamente ordinata e vuota, solo il letto era disfatto.
<<anche qui non c'è nulla. Quali stanze frequenta lei?>>
<<solo questa stanza, la cucina e la sala da pranzo. Passa tutto il tempo con Connie.>>
<<scagionata anche lei. Passiamo oltre.>> camminarono fino alla terza porta e Annie la aprì.
<<questa è la stanza del maggiordomo, Jean Kirstein>> la camera era molto ordinata e pulita e del coltello nessuna traccia.
<<passa tutto il suo tempo nel salone principale oppure in cucina e sala da pranzo. A volte aiuta la domestica e servitrice di Mikasa, Historia, a pulire la casa. Dici che potrebbe centrare qualcosa lui?>>
<<non lo so. Voglio prima interrogarlo insieme a questa Historia. Portami nella sua stanza.>> entrarono nella quarta porta e diedero un'occhiata.
<<lei qui dorme soltanto, il resto del tempo lo passa a pulire le stanze e ad aiutare Mikasa in tutto, dall'abbigliamento ai compiti per l'accademia.>>
<<capisco... solo non capisco come mai avrebbe rapito Mikasa e ucciso Levi. Aveva qualche rimorso nei loro confronti?>>
<<no, lei era qui solo per lavoro e una volta al mese tornava dalla sua famiglia. Inoltre è troppo buona per fare una cosa simile.>>
<<mai detta l'ultima parola in queste cose. La interrogherò. Portami nell'ultima stanza.>> arrivarono davanti alla porta ed entrarono.
<<qui dorme il servitore di Levi, Marco Bodt. Semplicemente aiuta Historia e Jean nelle pulizie e fa il tè a Levi, nient'altro.>>
<<dove passa il tempo, lui?>>
<<solo qui in sala e in cucina.>> nessun coltello pure in quella stanza.
<<direi di andare a interrogare Historia, Marco e Jean. Gli altri due sono scagionati se non troveremo nulla nella cucina.>>
I due biondi si incamminarono nei vari corridoi della casa diretti verso il soggiorno per iniziare gli interrogatori, ma Armin voleva ancora più informazioni, ancora voleva saperr chi bussava alla loro porta al quale non aprivano mai.
<<senti, Annie, tu e Mikasa eravate molto amiche, vero?>> domandò lui con discrezione.
<<stai forse sospettando di me?>>
<<ovviamente ma non adesso, rispondi alla mia domanda.>>
<<sì, eravamo molto amiche>>
<<lei ti diceva tutto, giusto?>>
<<certo>>
<<sai se aveva qualche pretendente?>>
<<beh... forse... mi ha parlato di un certo Eren che... si era innamorato di lei ma Levi lo odiava... nient'altro.>>
<<mhmh... capisco... probabilmente Levi odiava lui perchè sospettava che facesse la corte a Mikasa per i suoi soldi... forse è stato proprio Eren ad uccidere Levi ed ha prendere Mikasa per il suo scopo.>>
<<probabile ma da qualcuno deve essersi fatto aiutare, Levi non dorme mai, sarebbe impossibile da uccidere da sveglio e soprattutto senza svegliare gli altri.>> intanto arrivarono nella cucina iniziando a guardare in ogni dove proprio come in sala da pranzo ma non trovarono niente. Andarono allora in soggiorno e presero da parte Marco, Jean e Historia. Armin ed Annie iniziarono con Marco. A lui damandarono cosa aveva fatto per Levi la sera prima e lui disse semplicemente che gli aveva portato del tè e poi era andato a dormire. Da come aveva parlato sembrava sincero ma ancora non si fidavano. "Da dove viene il tè?" Si domandava Armin e Marco disse solo che lo aveva preparato Sasha e che Historia l'aveva portato a lui che lo aveva consegnato poi a Levi. Interrogarono Historia domandandole le stesse cose. Lei disse che aveva aiutato Mikasa a scegliere dei vestiti per il giorno dopo e le aveva portato lo stesso tè di Levi. Anche lei sembrava sincera finchè non gli venne chiesto se per puro caso conoscesse un certo Eren. Rispose con una risatina nervosa e balbettando un "no" e "perchè dovrei conoscerlo" provando a cambiare domanda. Per quel momento la lasciarono stare e passarono poi a Jean.
<<senti, Jean, cos'è per te Mikasa? Rispondi sinceramente.>>
<<cos'è per me? Beh... posso solo dire che sto qui a lavorare solo perchè c'è lei. Qui mi pagano una miseria e Levi mi sfrutta come un'asino e ogni volta che mi avvicino a lui o a Mikasa mi urla contro. Detesto questo posto ma c'è lei... solo quando lei c'è riesco a comprendere il bello della vita... mi domando cosa farò ora che non potrò vederla più...>> disse lui iniziando a piangere all'ultima frase.
<<la prego Professor Arlert... la ritrovi, per favore!>> urlò scappando via.
I due biondi si guardarono, Jean era stato fin troppo sincero. Intanto, però, iniziarono a mettere a posto tutti i pezzi, non mancava poi molto. Presto avrebbero scoperto l'assassino della famiglia Ackerman.

Continua...

















Sono viva, giuro! Che poi è da due giorni che non aggiorno, eh, però mi sembra molto di piú...
Comunque, sto stringendo un po' la storia altrimenti mi viene troppo lunga come storia e ho molte altre idee per one-shots che non vedo l'ora di scrivere, quindi prometto che mi sbrigo a finire questa.
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e niente, ciao!

-Idk

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