"...Anyway..." - MikAnnie - AU

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"Certe volte mi sento sola... Allora alzo gli occhi al cielo e penso che anche il sole è da solo, ma continua a splendere comunque..."

<<Sí?>>
<<Sono Annie... Leonhart...>>
<<Prego, entri pure>>
La porta si aprí rivelando una ragazza bionda che si sedette davanti alla scrivania, su una sedia sotto gli occhi della dottoressa.
<<Allora signorina Leonhart, come mai ha deciso di venire?>>
<<Ecco... Solo... Sono confusa...>>
<<Sii piú precisa per favore. Confusa in che contesto?>>
<<Mi sono innamorata ma... È...>>
<<È...?>>
<<È una ragazza e...>>
<<C'è dell'altro?>>
<<Sí, nessuno mi accetta... Sono... Sola>>
<<Lei lo sa?>>
<<No... Non credo almeno...>>
<<Come ha capito di essersi innamorata?>>
<<Beh non riuscivo a stare senza di lei, quando ero a casa sentivo la sua mancanza e non vedevo l'ora di vederla>>
<<Come mai parla al passato? Non prova piú tutto questo?>>
<<No, non è questo. Avevo provato a parlarne con la mia famiglia ma... Non è andata bene... Sto solo provando a dimenticarla>>
<<Come si chiama lei?>>
<<Lei si chiama... Mikasa... È asiatica, ha dei capelli neri tenuti corti, sopra le spalle, degli occhi neri profondissimi, è abbastanza alta e slanciata e...>>
<<Capisco. Come l'ha conosciuta?>>
<<Andavo a scuola e l'ho vista la prima volta, inizialmente non mi faceva nè caldo nè freddo, poi, avendo degli amici in comune, siamo uscite nello stesso gruppo e abbiamo iniziato a parlare... All'inizio mi stava pure antipatica...>>
<<Come e quando è successo questo cambiamento nella sua visione di Mikasa?>>
<<Non lo so esattamente, è capitato e basta>>
<<Come lo ha detto alla sua famiglia?>>
<<Beh sono andata da loro e ho detto di essermi innamorata, loro inizialmente erano felici e volevano conoscerlo ma... Poi ho ammesso che era una lei...>>
<<Come si sente adesso?>>
<<Sola... Mi sento sola e spenta e... Rifiutata>> la ragazza iniziò a singhiozzare debolmente mentre delle piccole e delicate lacrime le rigavano le sue pallide e lisce guance. La psicologa seduta di fronte alla bionda le passò un fazzoletto sistemandosi gli occhiali da vista sul delicato naso spostandosi una ciocca di capelli dietro un orecchio.
<<Senta, lei non è affatto sola. Il fatto che lei si sia innamorata è del tutto naturale e il fatto che non sia del sesso opposto al suo non è affatto un problema. A parer mio deve provare a parlare con la sua famiglia dicendole come stanno davvero le cose. Lei non deve soffrire per questo. Ma, soprattutto, deve dire a Mikasa quello che prova e non cambiare quello che sente, non deve nascondere i suoi sentimenti o si faranno anche piú pesanti. Ne parli con Mikasa e sará sicuramente qualcosa di positivo.>>
<<E se... Mi rifiutasse?>>
<<Questo non deve pensarlo, o si sentirá automaticamente peggio. Lei deve dirglielo, senza pensarci troppo. Vada lí e gli dica tutto, anche se andasse male, non avrá il rimorso di non averci provato almeno una volta.>>

Annie lasciò l'edificio nel quale c'era il mio ufficio con la testa alta, andando spedita verso la fermata dell'autobus. Appena fuori dal cancello del giardino, fuori dalla zona d'ombra degli alberi, alzò gli occhi al cielo chiudendoli e lí rimase per qualche secondo sospirando sotto il tepore del sole.

So che sei tu, madre. Lo so benissimo. Da quando hai aperto la bocca, da quando una ciocca dei tuoi veri capelli è uscita dalla parrucca. Beh, so anche che mi stavi guardando mentre contemplavo il sole, mentre ripetevo dentro di me quelle parole che mi hai lasciato. È vero, io ho ragione, siamo soli. Gli altri sono solo un'ombra intorno a noi, ma noi nel mondo siamo soli. Non so se hai mai vissuto quello che sto vivendo io ma almeno, dopo tanti errori, qualcosa di giusto me l'hai detto.

So che mi hai riconosciuta e so anche a quello che stavi pensando, lí, ferma sotto il sole. Ci sarai stata 10 secondi massimo ma per me è stata come un'eternitá. È come quando guardi qualcosa che potresti ammirare per ore, eri finalmente serena, felice, libera... Non so perchè non ti ho accettata subito, solo, non me l'aspettavo. Solo una cosa, tuttavia, è rimasta: la solitudine. Però, è stata alleviata dalle uniche parole giuste che ho detto nella mia vita, perchè tra le poche veramente sincere e veritiere. So che in quel momento stavi pensando proprio a quelle parole, per questo ne sono felice, ho finalmente fatto sentire felice mia figlia, forse per la prima volta.

Perchè sí,
Anche il sole è nel cielo da solo, ma continua a splendere comunque.










Ed eccomi qui!!!! Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di decente, teoricamente quando ho iniziato a scrivere questa os la storia era completamente diversa ma mi faceva davvero pena quindi ho scritto questa cosa che spero sia leggibile... Va beh spero che vi sia piaciuta. Prometto di essere piú costante, appena avrò del tempo libero mi metterò sotto per scrivere qualcosa per quando avrò i momenti di crisi.
Comunque, ditemi la ship per il prossimo capitolo e alla prossuma os personcine!!

-Idk

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