"...Mi manchi così tanto..." - MikAnnie - AU

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-è consigliata la lettura con la canzone nella copertina del capitolo in sottofondo-

Le foglie arancioni si staccano dai rami degli alberi investite dal vento fresco di fine Ottobre. Mi siedo ai piedi dell'albero sul quale ci eravamo arrampicate ieri, quando tu eri ancora con me.
Piccole foglie fragili si appoggiano delicatamente su di me scivolandomi addosso, come vorrei che la mia vita facesse ora, e il vento mi scompiglia i ciuffi biondi di capelli sciolti. La luce del sole filtra dagli alberi di questo piccolo parco raggiungendo i miei occhi, facendomi ricordare il tuo sorriso. Il mio cuore batte a ritmo del ricordo della tua risata, che mi ha illuminato anche i giorni più bui da quando ti ho conosciuta. Il tuo ritratto mi riempie la mente e il cuore facendomi sorridere involontariamente.
Mi domando cosa avrei fatto senza la tua presenza nella mia vita e mi domando cosa farò adesso che non sei piú accanto a me. Ieri eri qui dicendomi che sarebbe andato tutto bene anche dopo la tua partenza. I nostri sguardi si fondevano e le nostre labbra si cercavano per l'ultima volta. Poi solo silenzio; come ora. Tu eri andata via. Nonostante tutto io però ti cerco ancora con lo sguardo, per me è ormai un'abitudine, la mia droga. Tu eri la mia droga e lo sei tuttora. E come si fa a disintossicarsi da una droga? Semplice, non si può. Io non riuscirò mai a disintossicarmi da te. Io non potrò mai rinunciare a te. La verità è che, inizialmente, come con le sigarette, ho dovuto abituarmi; però tu non fai male come loro, tu mi facevi stare così bene.
Però, stare con un'altra donna, che cosa fottutamente assurda; che cosa fottutamente fantastica. La gente che ti guarda male mentre tieni per mano la persona che ami solo perchè lei ha i tuoi stessi organi sessuali; e quando ci spedivano sguardi schifati noi ci guardavamo negli occhi ridendo. Ma all'inizio non era così, all'inizio ci nascondavamo. Poi, insieme, abbiamo mandato a fanculo il mondo baciandoci per la prima volta in pubblico. Lì, in quel momento, sono diventata dipendente da te. In quel momento sei diventata tutto per me, io non potevo e non posso tuttora stare senza di te.
E ora che faccio? Tu ora sei a chilometri da me, ci rivedremo così poche volte, forse mai più, ma ti vorrei qui così tanto. Ho vissuto i momenti più belli della mia vita con te e quando la speranza se ne andava via arrivavi tu, sempre sorridente, con parole dolci da incidermi nella mente e un biacio dolce da regalarmi come conforto accompagnato da un abbraccio.
Lacrime salate mi solcano le guance al solo ricordo di tutte quelle parole che io non ho mai dimenticato.

Piangi, se ti serve. Piangere non è inutile. Piangere non farà di te una debole; anzi, delle volte, per piangere, ci vuole più coraggio che per affrontare la tua peggiore paura.

Non lasciarti guardare dall'alto, fai capire agli altri che tutti sono bravi a prendere una scala per farlo, ma pochi sono davvero capaci di scendere e crescere lealmente. Sii una di quelli, cresci e spingili giù dalle loro scale.

Puoi pensare a quello che vuoi e lasciar pensare agli altri quello che vogliono, ma non lasciare che i loro pensieri diventino realtà. Se pensano che tu sia una cattiva persona dimostragli il contrario. Dimostragli il vero.

Forse un giorno riuscirò ad accettarlo, di dimenticarti; o forse non riuscirò mai. Io non posso dimenticarti, ma devo, perchè forse non ci vedremo più.
Però mi manchi, Mikasa.
Mi manchi così tanto...
















Amatemi. Ora.
Bello scrivere cose depresse.
Comunque, tecnicamente non avrei tempo per aggiornare così tanto ma mettermi in difficoltà mi piace e quindi aggiorno comunque togliendo tempo ai compiti (amatemi pt.2)
E niente, alla prossima one-shot personcine!!

-Idk

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