L'aria fredda di Torino le sbatteva in viso impetuosa mentre si dirigeva verso il suo nuovo ufficio.
Da Gennaio si era trasferita nel capoluogo piemontese che le aveva portato solo amari ricordi che prontamente aveva accantonato nel cassetto della sua testa, ma era consapevole che prima o poi sarebbero tornati fuori.«Ciao Sara.» Salutò la ragazza all'entrata che le rivolse un sorriso.
Arrivare a Torino non era di certo l'obbiettivo che si era prefissata quando aveva ricevuto fra le mani il documento che la dichiarava un interior designer a tutti gli effetti, ma il suo capo l'aveva pensata diversamente -Qui a Palermo sei sprecata, va a Torino e fatti un grande nome- aveva detto, naturalmente Carlotta, ambiziosa e testarda com'era, non si sarebbe mai fatta scappare una tale occasione.
«C'è Maddalena Nullo che ti aspetta.» Le rispose la ragazza con un sorriso cordiale.
Si riferiva al suo terzo incarico, da Gennaio ad ora era riuscita a farsi benvolere dal capo della filiale torinese e non di certo perché era simpatica, ci sapeva fare con i clienti e lo sapeva, avere due clienti in una sola settimana significava non avere spazi vuoti nella propria agenda lavorativa, alle volte anche personale, e a lei piaceva, almeno così riusciva a non pensare al fatto che fosse sola in una città più grande di quello che poteva sopportare.
«Grazie mille..» Rispose per poi salire con l'ascensore.
La Vitale, l'impresa per cui lavorava, era l'unica cosa che la faceva sentire a casa.
La grande filiale dell'azienda che aveva origine a Palermo gestiva vari settori di progettazione esterna e interna e si trovava in un palazzo a sette piani interamente dedicato ai vari uffici, lei si trovava al quinto piano, uscita dall'ascensore si diresse verso il suo ufficio che si distingueva dagli altri per la semplice targhetta con il suo nome Carlotta Ferrara.«Buongiorno scusa per il ritardo ma ho trovato traffico.» Disse cordiale alla cliente che era già seduta alla sedia della sua scrivania.
«Tranquilla, non mi fa fatica aspettare.» Le rispose altrettanto cordiale la cliente.
«Allora, avevamo parlato l'altra volta che volevi rivoluzionare l'intero del salone, ma anche le camere da letto no?»
«Si, però volevo aggiungere la cabina armadio, mi piacerebbe cambiare anche quella.»
Accordarono giorno e ora e si salutarono, il secondo incontro era andato in modo perfetto ed era sicura che al compimento di quel lavoro un altro tassello della sua vita lavorativa sarebbe andato al posto giusto.
Decise di concedersi dieci minuti prima di incominciare a buttare giù qualche idea e chiamò la sua migliore amica: Benedetta.
«Pupella mia!» Esclamò lei appena rispose alla chiamata.
«Ciao B.»
«Aspetta che metto il viva voce che sono con Francesco e Matteo.» Entusiasta la palermitana inserì il viva voce cosicché i loro due amici di sempre potessero sentire quello che Carlotta aveva da raccontare.
«Mi sa che mi concedo venti minuti di pausa allora.»
«Fai bene, noi siamo più importanti.» Fu Francesco a parlare e subito nella mente della ragazza si materializzarono le tre figure dei suoi amici.
Benedetta alta più o meno quanto lei bionda e con gli occhi castani l'aveva conosciuta grazie alla secolare amicizia che univa le loro mamme, erano infatti il frutto del sogno di tutte le amiche che volevano che le loro figlie diventassero unite come loro.
Francesco alto molto più di lei con i suoi capelli castano scuro e gli occhi verdi l'aveva conosciuto al liceo, erano capitati nella stessa classe diventò da subito un suo amico stretto per poi essere il suo migliore amico.
Matteo invece stessa statura di Francesco è uguale colore di capelli ma con gli occhi più scuri che mai avesse visto, si erano conosciuti poiché lui importunava in ogni istante la sua amica Benedetta, diciamo che lui era il classico esempio per cui la regola di importunare e assillare una donna alla fine ripaga dato che stavano insieme da sette anni.«Mi mancate un casino.» Le erano già venuti gli occhi lucidi, non era abituata a stare senza di loro per così tanto tempo.
«Anche tu bellezza.» Intervenne Matteo.
«Che mi dici?» Chiese subito Benedetta, sapeva che se avessero rimarcato la mancanza la sua amica sarebbe scoppiata a piangere.
«Ho appena avuto la prima cliente di stamattina, Maddalena Nullo te l'ho detto l'altra volta chi è..»
«La moglie di Barzagli!» Esclamò Francesco.
«Si, non ricordarmelo per favore.»
«Va beh, non credo dovrai avere contati con babbu funnutu no?» La fece ridere la bionda dall'altro capo del telefono.
«Assolutamente no, non credo debba visionare i lavori di una casa non sua, e poi non sarebbe l'unico modo in cui potrei incontrarlo, l'ho scampata tre mesi e sono andata in giro ovunque per strada mi dovrà capitare.»
«Ma neanche per idea, vengo a nuoto e lo sotterro.» Sempre Benedetta mostrò il suo lato aggressivo/protettivo.
«A proposito, c'hai na casa grade vero?»
«Quando venite?» Disse Carlotta capendo la frase di Matteo.
«Dobbiamo organizzarci con il lavoro un mesetto forse e siamo da te, anche perché mi hai lasciato con questi due piccioncini e me la devi pagare.»
«Vi aspetto, per me anche ora potreste venire, poi Fra non mi dire che tu con il tuo fascino non hai acchiappato qualcuna?»
«Forse più di una, a venticinque anni se le sta mangiando tutte quelle di Palermo fra un po' sia posta a Catania per trovarne altre che non ha già assaggiato.» Ironicamente disse Benedetta facendo ridere il gruppo di amici.
«Te lo dico già da mo, quando vengo la partita della Juve me la devo vedere allo stadio sia chiaro.»
«Se mi dite con largo preavviso quando venite li prendo per tutti e due Mattè.»
«Noi due non andiamo?» Le chiese Benedetta.
«Io non credo proprio, se tu vuoi andare vai.»
«Nah, a casa così stiamo sole noi due.»
Parlò altri dieci minuti con i suoi amici di sempre per poi chiudere la chiamata con la promessa che si sarebbero sentiti più tardi.
Aveva bisogno di qualcuno che la conoscesse meglio di quanto si conoscesse lei per sfogarsi, certo Sara le stava vicina ma non quanto avrebbe fatto la sua migliore amica.
Aveva bisogno di staccare la spina per un po' e la chiamata dei suoi amici. in fece altro che rallegrale la giornata che passò immersa fra le sue mille idee lavorativeMySpace.
Ciao a tutti!
Benvenuti in una nuova avventura che spero vi piacerà, è un po' diversa dalle mie solite storie dato che scrivo per la prima volta in terza persona.
Se non mi conoscete ancora ed è la prima volta che leggete qualcosa di mio mi presento: mi chiamo Carlotta e non mi leggerete mai sotto i capitoli, so (da lettrice quale sono) che gli spazi degli autori non vengono mai letti perciò evito anche di inserirli.
Avremo tanto contatto nei commenti in quanto rispondo sempre a tutti in modo da scambiare idee e pareri.
Detto ciò, siamo agli albori quindi non mi sembra il caso di chiedervi se già vi piace ma spero che almeno un po' vi abbia incuriosito.
Alla prossima!
xoxo.
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Everything About Us ||Paulo Dybala||
FanfictionUna leggenda popolare giapponese, originata da una storia cinese, narra che ogni uomo e ogni donna viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra; questo filo unisce indissolubilmente due anime gemelle, due amanti, due perso...