Epilogo.

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ATTENZIONE!!!
Questo capitolo può contenere/contiene un alto tasso di zuccheri pertanto si consiglia di stare attenti!
GLICEMIA ALERT!!!
p.s. Ci leggiamo nei ringraziamenti!




Per tanto tempo Carlotta aveva lasciato -in modo inconsapevole- uno spazio vuoto nel suo cuore e uno nella sua mente, destinati alla stessa persona: Paulo.
Dal momento in cui i suoi occhi avevano cercato quelli del ragazzo il cuore le aveva già palpitato mandandole gli infiniti segnali dell'amore indissolubile che avrebbero vissuto, nonostante lei se ne fosse sottratta lo stesso cuore l'aveva portata nuovamente tra quelle braccia che aveva bramato e desiderato.

Lei lo chiamava cuore, lui destino.

Paulo aveva creduto di aver colmato quello spazio nel cuore e nella mente, ma nel momento in cui l'aveva rivista a Torino tutto ciò in cui aveva creduto, tutto ciò a cui si era aggrappato cadde distruggendosi in mille minuscoli pezzi per poi ricostruirsi nella certezza del loro amore.

«Posso andare o vuoi che ti aspetti?» Sara la fece sobbalzare spuntando con la testa dalla porta del suo ufficio, trovando Carlotta con gli occhi socchiusi verso il desktop, gli occhiali riposanti che le cadevano sul naso e l'espressione concentrata.

«Puoi andare, chiudo io come al solito.» Si distrasse per sorriderle cordiale come sempre e poi, come succedeva ogni sera, si ritrovò da sola nel luogo della sua rinascita.

La C&C design (nome scelto un po' per egoismo e un po' perché le due C intrecciate stavano divinamente) aveva inaugurato sei mesi fa la sua prima sede a Milano, ma due anni addietro era nata in un piano affittato in un palazzo nel centro di Torino, subito affiancato dal sito internet, grazie al quale la sua fama si era ampliata.

Sara, fedelissima, era stata la prima a seguirla in quella pazzia, e a Carlotta era sempre piaciuto il lavoro così si differenziò dall'essere il solito capo.

Era soddisfatta di dove era riuscita ad arrivare, aveva aperto la sua agenzia di design incoraggiata dal lavoro mai del tutto fisso del suo fidanzato che sicuramente ora la stava aspettando a casa, magari aveva ordinato la pizza che tanto le piaceva, o meglio ancora le aveva cucinato uno dei manicaretti che si era imparato a fare.

La parola fidanzato, al solo pensiero, fece rabbrividire Carlotta, le venne subito alla mente il giorno nel quale le aveva infilato quell'anello spettacolare al dito.

Il suono della sedia accanto alla sua che si spostava la fece distrarre dalla conversazione con sua madre, Paulo si era alzato ed aveva assunto uno sguardo imbarazzato ma indirizzato a Carlo, suo suocero.
Quell'anno era speciale, la famiglia di Paulo e quella di Carlotta si erano riunite, per la prima volta da quando stavano a Torino, nella cena del 24 Dicembre.

Lui aveva il timore e il rimorso di aver scelto un giorno scontato, ma se non l'avesse fatto il prima possibile l'immensa curiosità di Carlotta l'avrebbe portato a riverarle il perché Paulo le avesse tolto le chiavi della cassaforte e poi non avrebbe resistito più di tanto, doveva vederla con quell'anello al dito.

Alicia e Carlo si guardarono poi con intesa, gli unici due ad essere a conoscenza di cosa sarebbe andato a fare il calciatore di lì a qualche secondo.
La prima perché era stata troppo brava a leggere cosa passasse nella testa del figlio, il secondo perché una settimana prima Paulo l'aveva chiamato chiedendogli cosa ne pensasse se avesse chiesto alla sua unica figlia di sposarlo.

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora