Guardava fuori dal finestrino, assorto nei suoi pensieri che volavano fra le nuvole che erano intorno all'aereo.
L'Argentina era ufficialmente fuori dai mondiali, colpa di tutti e colpa di un singolo, questo singolo che in realtà era più di uno allo stesso tempo.
Paulo aveva solamente il cuore triste e si sentiva deluso per non aver avuto lo spazio che in un angolino della sua mente sapeva di meritare più di altri, ma grazie a questo aveva anche capito quanto in realtà i tifosi della Juventus tenessero a lui, lo avevano riempito di messaggi di orgoglio per quei miseri ventidue minuti di gioco, erano fieri di lui che in quei pochi minuti aveva dimostrato di valere al mondo intero, peccato che per avere un posto in nazionale lo dovesse notare soprattutto il mister, ma il suo era troppo impegnato a far altro.Sarebbero atterrati direttamente a Buenos Aires e nessuno dei compagni di squadra si era permesso di fiatare o di esprimere opinioni sull'eliminazione.
Ma i pareri erano evidenti: Sampaoli non lo voleva nessuno tranne che la società.
Solo che Paulo ora voleva occuparsi di una problema più grande, avrebbe dovuto parlare con Carlotta e stavolta senza trattenere niente e senza tirarsi indietro.
Non che la sua nazionale non fosse importante, ma adesso che erano stati eliminati passava decisamente in secondo piano.Era ansioso e nervoso e si sentiva troppo in colpa per poter pensare ad un possibile perdono, e si stuzzicava perciò con le dita quel laccetto rosso che condivideva con Gonzalo.
Pensava e ripensava alla telefonata di qualche giorno fa, aveva sentito sorpresa nella sua voce ma anche dolore, come non biasimarla.«La sai la leggenda giapponese che narra del filo rosso?» Sentì qualcuno sedersi accanto a lui, così si girò per constatare che fosse proprio Gonzalo che ora indicava con un dito l'oggetto che stava torturando al suo polso.
«Quella del filo indistruttibile legato al mignolo? Si la so.»
«In realtà la leggenda originale vuole che il filo sia legato alle caviglie dei due amanti, e poi io non credo sia solo una leggenda sai?»
«Sono storielle Gonzalo, non può essere vera una cosa del genere.» Lo schernì il più piccolo con una certa aria superiore, non credeva di certo che una leggenda banale potesse avverarsi nella realtà.
«Se la conosci come dici, sai che il filo è appunto indistruttibile e infinito, ma pieno di nodi, ogni nodo che viene sciolto è un passo in più verso l'apice dell'amore che quelle due persone condividono.»
Paulo non capiva come mai ne stesse parlando proprio con lui, così assunse uno sguardo interrogativo invitando l'amico a proseguire.
«Io penso che tu abbia questo filo, che naturalmente è legato a Carlotta, ma voi due siete riusciti a sciogliere tutti i nodi ma non uno, quello centrale, il più importante.»
«Con che criterio dici che noi abbiamo questo fantomatico filo?» Si sistemò sul sedile in modo da essere rivolto verso l'amico che aveva lo stesso sguardo da quando aveva iniziato a parlare.
«La storia la sappiamo tutti, da Palermo a Torino, poi ancora a Palermo e fra poco anche nuovamente a Torino, il punto è che non so come ma vi siete ritrovati e nonostante le immense cazzate che avete fatto vi amate ancora.»
Quella parola, amore, fece tremare il cuore di Paulo che ora si stava ponendo una nuova domanda, provava ancora amore nei confronti di Carlotta?
Ma soprattutto, per loro due quella leggenda valeva?
«Con Lara, il mio filo rosso lo ho con Lara, insomma non credo neanche che ti servano spiegazioni.» Esalò Gonzalo guardando sopra di se e sorridendo un po'.
«Per questo ci credi?»
«Si, insomma le leggende si sa non sono vere, però più penso a questa e più mi ci rispecchio e inoltre vedo te, il problema sta in quel piccolo ma grande nodo che dovete scogliere.»
Così dicendo Gonzalo si alzò e di andò a sedere al suo sedile con la consapevolezza di aver detto le cose e le parole giuste, ci era voluto tempo per far capire a Paulo che Carlotta gli mancava, ora bisognava solo aprire il varco per il passo successivo.
Che fosse condiviso con lei il suo filo rosso?
Il punto era: credeva davvero a quella storiella?«Smettila di guardarmi in quel modo!» Carlotta esclamò verso la sua migliore amica appena tornata dal viaggio di nozze.
«Come ti dovrei guardare? Mi stai dicendo che al mio matrimonio hai fatto sesso con Paulo! Dopo tre anni di clausura e ancora non gli hai detto che è stato sempre l'unico.» Benedetta alzò un sopracciglio contrariata, certo avrebbe anche voluto vedere la testa di Paulo schiacciata da qualcosa di pesante ma a quello ci avrebbe pensato dopo.
«Punto primo, non ho mai menzionato la parola sesso, punto secondo...come potevo dirglielo? Quando mi ha lasciata sola?»
«Ah certo, avete fatto l'amore.» La scimmiottò la bionda certamente più abbronzata di lei.
«Chiamalo come vuoi, devi dirglielo o lo farò io.»«La finisci di focalizzarti su questo stupido dettaglio?»
«Ammetti di amarlo ancora ed io la smetto.» Benedetta assunse uno sguardo di sfida, era oltremodo sfinita degli infiniti problemi che Carlotta si poneva, non capiva come mai non riuscisse ad abbandonarsi ai suoi sentimenti e all'evidenza delle cose.
«Assolutamente non lo amo.» Lei scosse la testa contrariata come a voler evidenziare la sua tesi.
«Arrenditi, è destino.»
«Su che base?» Alzò un sopracciglio stavolta toccò farlo alla mora fra le due, sbuffò leggermente per poi buttarsi a peso morto sul materasso accanto alla sua migliore amica.
«Sulla base che nonostante abbiate passato tutto ciò che tutti sanno siete ancora qui a cercare di capire cosa siete l'uno per l'altra.»
Carlotta schiuse gli occhi, subito gli si materializzò la figura del ragazzo davanti, e così lascio scorrere tutti i pensieri senza mettere alcun tipo di freno.
«E se, in un futuro remoto e impossibile, dovessi tornare con lui?» Sussurrò quasi provando vergogna di se stessa per quelle parole.
«Ascolta C, non devi ascoltare altri che il tuo cuore, non valgono le mie parole come non valgono quelle di nessuno. Vale il tuo cuore, se lui non ti indirizza verso Paulo allora doveva andare così, stesa cosa se dovesse succedere il contrario, ma devi ascoltarlo.» Benedetta aveva cambiato impostazione del discorso dopo aver notato la disperazione nella voce della sua migliore amica.
Ma lei voleva davvero dare via libera a ciò che provava?
Desiderava davvero dare questa svolta alla sua vita?MySpace.
Vi chiedo scusa innanzitutto per ciò che è uscito da questo capitolo, sono 1075 parole e sono poche lo so, ma figuratevi che ieri ero ferma alle 700 e non avevo altre idee.Penso si sia capito che è un capitolo di passaggio anche perché dopo di questo -o dopo ancora- ci sarà la bomba! Ve lo prometto.
In ogni caso, di passaggio o meno, c'è del materiale su cui ragionare:
-innanzitutto la leggenda dalla quale ho preso spunto per la trama della storia;-Benedetta che insiste ma alla fine si arrende (apparentemente);
-Paulo che sa di doverle parlare;
-Carlotta che si rifiuta categoricamente o quasi.
Spero di leggervi nei commenti e alla prossima!
xx
sognavaleggendo.
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Everything About Us ||Paulo Dybala||
FanfictionUna leggenda popolare giapponese, originata da una storia cinese, narra che ogni uomo e ogni donna viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra; questo filo unisce indissolubilmente due anime gemelle, due amanti, due perso...