Capitolo 26.

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Mancavano quindici giorni al matrimonio e lei stava seduta in tribuna bianconera per l'ultima partita di campionato che avrebbe visto premiata la Vecchia Signora per la settima volta e l'ultima partita del suo capitano.
Vestiva con un jeans nero strappato sulle ginocchia e alle caviglie, le Alexander McQueen ai piedi e -pur controvoglia- la maglia di Paulo con i bordi infilati nei jeans.

«Che hai da sbuffare?» Le chiese Roberta che aveva appena finito di farsi fare il servizio fotografico da Federica, quest'ultima sedeva alla sinistra di Carlotta mentre Roberta aveva accanto tutta la sua famiglia, idem per Federica.

Carlotta invece le uniche persone che conosceva stavano due file più giù di lei, ma non si sarebbe avvicinata, non era il momento di affrontare la furia di Alicia, l'altra persona invece stava per entrare in campo dopo il riscaldamento.

«Mi sento una fidanzatina con questa maglia.»

«La cosa non ti piace?» La prese in giro Federica.

«Non vedo il perché la devo indossare per forza!»

«Perché punto primo ti ha invitata lui, punto secondo perché dobbiamo scendere in campo e punto terzo questa mi sembra una gusta dimostrazione no?» Le elencò Roberta, sulle prime non aveva tutti i torti.

«Dimostrazione riguardo a cosa?»

«Che tiene a te più di quanto tu pensi! Non potete considerarvi solo ex, c'è chimica fra voi si sente.»

Che lady Marchisio avesse ragione? Non ci aveva mai pensato a guardarlo con occhi diversi da quando si erano rincontrati, le era sembrato tutti così maledettamente normale e familiare a Palermo.
Ma non erano mai stati amici, ci avevano provato nel capoluogo siciliano ma erano finiti per stare insieme.

«Quando ha questo sguardo vuol dire che sta valutando le tue parole...» La descrisse perfettamente Federica che ormai aveva imparato a decifrarla almeno un po'.

«Che mettete stasera per la festa?» Disse riferendosi al party che la società aveva organizzato stasera all'OGR.

«Ed eccola che cambia discorso!» Sbuffò Roberta scuotendo la testa come sconfitta.

«Non mi sembra il luogo adatto per parlare dei miei probabili sentimenti non credete?» Domandò retorica Carlotta facendo un gesto plateale con le braccia ad indicare lo stadio.

Paulo nel frattempo aveva finito di legarsi gli scarpini ai piedi e si era alzato dalla panca dove sopra era affisso il suo nome, sentiva lo sguardo di Gonzalo e Douglas bruciargli la schiena, sapeva il perché ma semplicemente non voleva affrontarli.

«Perché è qui, invitata da te e con la tua maglia?» Douglas non era certo conosciuto per l'utilizzo dei mezzi termini, arrivava al sodo come quella volta.

«Mi andava.» L'argentino più piccolo alzò semplicemente le spalle donando quella inutile spiegazione.

«Credi di prenderci in giro?» Aggrottò le sopracciglia Gonzalo.

«Voi volete che vi dica cose che non so neanche io! Siete voi che prendete in giro me.»

«Sto solo, stiamo solo, cercando di capire il perché dici una cosa e fai il contrario.» Lo rimproverò il brasiliano.

«So che è amica con le ragazze e quindi l'ho invitata per questo, vi basta?» Sospirò spazientito dai suoi amici.

«Quindi se stasera un mio amico volesse provarci non diresti niente giusto? Tanto viene qui per stare con le ragazze.» Gonzalo, invece, era conosciuto per saper indovinare il tasto su cui insistere.

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora