Capitolo 9.

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Paulo non riusciva a capacitarsi del fatto di averla avuta a così poca distanza, cercava disperatamente una spiegazione a tutto ciò, ma solo una parola gli venne in mente: destino.

L'avrebbe voluta trattenere di più, le avrebbe chiesto le spiegazioni che voleva e poi l'avrebbe lasciata andare, però tutto ciò a mente lucida, in quel momento, nell'esatto frangente in cui aveva incontrato i suoi occhi castani l'avrebbe voluta abbracciare per poi chiedere dove fosse la sua Carlotta, ormai si era rassegnato anche all'aggettivo che Franco le affibbiava quando parlava con Paulo.

L'aveva vista diversa, ma una diversità che lo aveva spaventato e intimorito, i capelli più corti, le labbra dipinte di un rossetto rosso scuro, cosa che prima non faceva poiché le piacevano al naturale, -al massimo con del burrocacao per renderle più morbide- lo sguardo freddo, il viso più maturo, era molto dimagrita.

La sua Carlotta era più donna di quanto questa avrebbe potuto dimostrare con il suo tailleur che usava per andare al lavoro.

«Me l'ha detto.» Franco sospirò dall'altro capo del telefono dopo dieci minuti di conversazione con il suo ex compagno.

«Chi?» Paulo aveva capito a chi si riferiva l'amico, ma non voleva credere che l'avesse tenuto al'oscuro di tutto.

«Carlotta, sapevo che fosse a Torino, sapevo tutto, mi dispiace che te lo posso dire solo ora, sai che lo avrei fatto senza esitare ma lei mi ha pregato.»

Era confuso, come poteva lei avere paura di vederlo se proprio lei tre anni fa lo aveva lasciato?

«Ti ha pregato? La stessa Carlotta che mi ha lasciato perché non poteva seguirmi qui? La stessa Carlotta che non sopportava le relazioni a distanza?» Era arrabbiato adesso, la confusione era mista all'ira, si passava una mano fra i capelli, camminava per il salone, si mordicchiava il labbro.

Paulo non era cambiato invece, si era solo fatto più bello, questo era il pensiero di Carlotta.

«Si, la stessa identica, so che hai notato che è cambiata Paulito, l'ho notato anche io, questi tre anni sono stati difficili.»

«Per me sono stati difficili! Non per lei! Sono arrivato qui solo! Lei mi aveva lasciato, qui non mi trovavo bene, non avevo te qui, sono sceso tre volte a Mondello per vederla e tre volte mi ha sbattuto la porta in faccia! Io ero disperato e ora mi vieni a dire che tre anni senza di me sono stati difficili per lei?»

L'argentino aveva ragione e Franco lo sapeva, ma cosa poteva dirgli? Aveva promesso di non rivelare determinate cose uscite dalle labbra di Carlotta e non l'avrebbe fatto di certo ora.

«Se ti dico che sono stati difficili ci sarà un motivo non credi?» Il centrocampista era spazientito.

«Dimmelo allora, non continuare a tenermi nascoste cose del genere.»

«Non posso, sai che mantengo le promesse mi chiederesti troppo.»

«Volevo chiederle spiegazioni, ma la prima cosa che mi è venuta in mente di fare quando l'ho vista è stato abbracciarla, volevo sentire sulla mia pelle se fosse cambiata anche in quel senso.» Paulo, sfinito, si buttò sul divano, sospirò e chiuse gli occhi attendendo una risposta da parte del suo interlocutore.

«Non è cambiata da quel punto di vista, riesce a farti capire come sta da quanto stringe le braccia attorno a te e il suo profumo è sempre lo stesso, se è questo che vuoi sapere.» Franco, in cuor suo, sperava di aver azzeccato la domanda nascosta di Paulo, sapeva che i tre anni addietro erano stati difficili anche per lui, lo aveva seguito telefonicamente ogni giorno, aveva vissuto entrambi i dolori, purtroppo per lui, era stato accanto ai due senza poter rivelare  nulla.

«So dove vuoi andare a parare, non la voglio, non dopo tutto quello, non dopo Antonella, non durante questo periodo e ne dopo, non la desidero più, non la amo più.» Gelido, era stato gelido.

Peccato che Franco credette poco a quelle parole, sapeva che c'era ancora un posticino nel cuore di Paulo riservato alla Ferrara, ne era certo; infatti si tenne per se la domanda che avrebbe tanto voluto fargli 'perché hai quel tono allarmato e disperato allora?'

«Ne ero certo.» Bugia, ma lui non poteva saperlo. «Comunque, credo che fra due o tre giorni io e Agostina veniamo a Torino, Ago ha promesso a Carlotta di andarla a trovare il prima possibile, magari potremmo vederci ok?»

«Si, credo sia proprio quello che ci vuole, anche Francesco e Matteo saliranno a breve.»

Altro segreto che probabilmente Carlotta non sapeva, Francesco e Matteo erano in costante contatto con Paulo, avevano legato tantissimo giù a Palermo e non erano per niente riusciti a rompere questa amicizia.

«Carlotta non sa che vi sentite.» Esalò Franco.

«Lo so, ma non è rilevante a sto punto, loro non mi hanno detto mica che lei si trovava qui.»

«Volevi saperlo?»

«Non lo so, è tutto così confuso..» L'attaccante sbuffò ancora, non aveva una sola idea chiara della situazione, era frustrante.

«Fra quanto salgono Francesco e Matteo?»

«Tre giorni al massimo.»

«Carlotta mi ha detto un mese...credo che le faranno una sorpresa.»

«Non quanto quella che lei ha fatto a me.»

Ci furono cinque minuti di incessante silenzio, Franco osservava i secondi che passavano sullo schermo mentre Paulo volava con la mente senza una meta precisa.
Era troppo confuso, possibile che vederla una sola volta aveva fatto nascere in lui tali sentimenti?

«Paulito, ascoltami, sappiamo entrambi come reagirà se ti dovesse vedere ancora, ma tu non sai com'è ora.»

«Dimmi Franco, descrivimela su, come se ciò potesse farmi cambiare idea.»

«È più timida, è chiusa, ha perso la sua testardaggine, non scherza quasi più, è sola completamente, non le va più di uscire.»

A mano a mano che Paulo sentiva le parole del suo amico la sua Carlotta prendeva vita: arrossiva solo ai suoi complimenti, per il resto non si poteva dire che fosse timida, era amica con tutti, lei e l'ironia andavano a braccetto, non c'era un giorno in cui non la si trovava fuori casa.

«Cos'altro.»

«Spero tu te ne possa accorgere da solo.»

«Hai detto che ti ha parlato dell'incontro di qualche sera fa, dimmi che ti ha detto.»

«Non posso dirti tutto tutto, però qualcosa da rivelare te la posso dire.»

«Spara.» Era ansioso, troppe emozioni lo stavano travolgendo.

«Ha detto che tu non sei cambiato di una virgola, almeno per quanto ha potuto notare, solo che ti sei fatto troppo più bello.» Gli si formò un sorriso sulle labbra al sentire le parole di Franco.

«Anche lei è molto bella Fra, ma la Carlotta che conoscevo io..»

«La tua Carlotta.»

«Si come vuoi tu, era più lei, non so come dirtelo.»

«Va be, tanto mica deve piacere a te no? Non la vuoi più, lei non ti vuole più, chissà potreste essere semplici amici dato che a Maddalena e Roberta sta molto simpatica ed ha subito legato con Federica.»

«Si, potrebbe succedere.»














MySpace.
Hola chicas!
Dai, stavolta avete capito di più vero?
Vi avverto però, credo che d'ora in poi ci sarà solo confusione nella testolina dei due protagonisti.
But, don't worry, fra pochissimo arriveranno gli amici in aiuto, chissà cosa ne uscirà.
Spero vi sia piaciuto questo punto di vista di Paulo.
Fatemi sapere nei commenti.
xx
sognavaleggendo.

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