Capitolo 18.

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Aveva il telefono posato sul mobile della cucina, per sentire la voce di sua madre dallo smartphone inserì il viva vice, mentre cercava di non far bruciare la sua cena.

«Cosa ti stai cucinando?» Chiese la madre che sicuramente aveva una faccia concentrata per captare ogni rumore della figlia.

«Ora sto facendo gli spinaci in padella, nel forno ci sono i bastoncini, ho fatto tardi a lavoro e non mi andava di ordinare da asporto.»

«Quando verrò da te ti porterò un pacco gigante, anzi due, Benedetta ha detto che sei magra, troppo.»

«Benedetta non sa che mi ammazzo di lavoro per tornare giù mamma.» Roteò gli occhi al cielo mentre spense il fuoco per poi mettere gli spinaci nel piatto sul tavolo.

«Com'è andata ieri sera?» Anna si riferiva alla cena con Paulo, aveva chiamato Carlotta dieci minuti prima che scendesse e la figlia si era trovata con le mani nel sacco dovendo raccontare alla madre dell'imminente incontro, l'avrebbe fatto ma non così velocemente.

«Bene, gli ho detto di te e papà, Alicia mi detesta.» Carlotta borbottò mentre riprendeva il telefono da dove l'aveva posato e si sedette a tavola, nell'attesa che il forno finisse di cuocere l'altra parte della sua cena.

«Come se non lo sapessi già, hai fatto le tue scelte tempo fa non puoi mica fare la bambina borbottandoci su.»

Paulo non era stato l'unico ferito dal suo comportamento, Alicia e Anna furono quasi costrette a diversi salutare per sempre, Anna non sopportava di sentire da Alicia le mille imprecazioni contro sua figlia.
Giuste, per carità, ma si trattava sempre di sua figlia.

«Non dovevo venire a Torino mamma.» Le scappò un singhiozzo e poi un altro, le stava cadendo tutto il mondo che si era costruita addosso.

«Amore...senti, se è successo che sei dovuta andare lì su un motivo ci sarà, nulla succede per caso. Evidentemente dovevi affrontare i fantasmi del tuo passato, ti servirà per andare avanti. Cosa che in questi tre anni non hai fatto.»

«Doveva succedere? Cosa doveva succedere? Che venissi calpestata da tutti così? Nessuno vuole bene a quella che sono ora! Francesco mi guarda con disprezzo, Benedetta non riesce più a dirmi tante cose della sua vita, Matteo...lui non lo riconosco più! Franco è sempre diviso fra me e Paulo!»

«Che ne dici di scendere per un week-end?»

«E far capire a tutti che non riesco a sopportare la presenza del mio ex-ragazzo che per giunta ho lasciato io?» Rise amaramente, si rifiutava proprio.

«Dovresti fregartene dell'opinione degli altri o sbaglio? Anche io voglio la parte vecchia di te! Ma perché so che a te questa nuova non piace, sei mia figlia ti voglio bene in ogni forma e ti sosterrò in ogni scelta, anche in questa che so, ti fa male.»

«Forse potremmo diventare amici io e Paulo, alla fine abbiamo condiviso tanto, se non tutto.» Carlotta si mise le mani fra i capelli sospirando.

«Ecco, questa è mia figlia, fallo e vedrai come andrà a finire no? Buttati come facevi prima, e prendi Torino come un'opportunità e non come il patibolo.»

Si salutarono giusto in tempo per sentire il forno suonare, Carlotta spense la chiamata e aprì il forno per poi aggiungere i bastoncini nel piatto.
Afferrò una bottiglia d'acqua e si risedette al tavolo.
Mentre addentava un pezzo di pesce vide il telefono lampeggiare: le era arrivato un messaggio di Franco.
Che ne dici di andare a ballare? Per le 22:30 ti passiamo a prendere.

Senza troppi problemi chiese se ci fosse anche Paulo, doveva parlargli al più presto.
Si, c'è, anzi prima che ti arrabbi, pensavamo che...ti passa a prendere lui, non un no come risposta a dopo.
Aveva l'opportunità di fare ciò che la madre le aveva consigliato: provare ad avere una pacifica amicizia con lui, infondo cosa aveva da perdere?

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora