Capitolo 28.

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Perché doveva essere tutto così complicato?
Questo se lo domandava Paulo sdraiato nel letto della camera d'albergo che divideva con Gonzalo a Buenos Aires.

«Amigo dovevi vederla, prima sprizzava desiderio da tutti i pori, quando però ci siamo staccati era impaurita.» Si mise le mani sul viso, non riusciva a prendere sonno mentre ripensava a ciò che era successo cinque giorni fa.

Cinque giorni in cui nessuno dei due aveva avuto il coraggio di contattare l'altro, anche se si spiavano tramite le storie Instagram di amici e amici di amici.

Paulo aveva paura che lei avesse semplicemente ceduto all'attimo, mentre per lui la cosa era più profonda, l'aveva sentita e non aveva percepito né la Carlotta di Palermo né quella di Torino, aveva percepito la sua Carlotta.

«Non dovrei provare queste cose, mi ha fatto tanto male...»

Si sentiva vulnerabile e da tre anni a questa parte non se lo concedeva mai, ma lei riusciva ad abbattergli tutti i paletti che si era imposto.

«Non so cosa dirti hermano è difficile, lo è per me che non sono in te non oso immaginare cosa stai provando, però se l'ha fatto non credo che sia stato per pura passione temporanea.»

«Come fai a dirlo?»

Se ne voleva convincere anche lui ma gli veniva piuttosto difficile.

«Lo avverto, si sente quando c'è sentimento e fra voi due c'è.»

Paulo rise amaramente, quante certezze avrebbe voluto avere in quel momento.

«Ho paura che abbia ceduto al momento, io credo di esserci troppo dentro per poter risalire un'altra volta Pipa.»

Ed era vero, l'avrebbe sempre considerata l'amore della sua vita, chiunque sarebbe arrivata dopo di lei, Carlotta avrebbe sempre avuto quell'appellativo tale da conservarle un posto nel cuore di Paulo.

«Ti sei innamorato?»

«No, non ancora almeno, ma dios ogni volta che la vedo mi è impossibile non considerarla la mia ragazza.»

Si era spiegato parecchio male, ma non riusciva a parlarne.

«Che stai dicendo?» Infatti Gonzalo non aveva afferrato il concetto perfettamente.

«Non averla avuta con me per tre anni me l'ha fatta dimenticare ma riaverla qui accanto -si indicò inevitabilmente il cuore- ha cancellato definitivamente i tre anni, è come se non ci fossimo mai lasciati.»

Si prese una pausa per assimilare anche lui cosa stava dicendo, non ne aveva parlato ancora con nessuno e farlo con Gonzalo lo stava facendo riempire di emozioni varie e contrastanti.

«A Palermo non siamo mai riusciti ad essere amici, c'era troppa attrazione fra di noi, ed adesso è la stessa identica cosa!»

«Solo attrazione fisica?»

«Prima si...ora non ne sono poi così sicuro, Pipa mi manda così in confusione.»

«Dovresti scriverle.»

Fosse così semplice, ci aveva pensato nell'esatto momento in cui lei era scappata dopo averlo baciato.
Aveva balbettato un pessimo scusa e si era volatilizzata.

«Sarebbe meglio se ne parlassimo faccia a faccia.»

«A Palermo?»

«Non ho altro modo, non voglio chiedere altro tempo.»

Gli era costato chiedere quell'unico giorno di stop per il matrimonio, ma non perché la società non glielo permettesse ma perché a lui costava tanto allontanarsi dall'ambiente che aveva sempre sognato.
Indossare quei colori lo faceva sentire vivo e in parte orgoglioso di se stesso.

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora