Capitolo 38.

4.4K 143 28
                                    

Il soggiorno di Carlotta in Argentina non era durato esattamente quanto avrebbe voluto, o meglio quanto si era accorta di volere, -era a rimasta solamente il giorno dopo la discussione e lo aveva passato in compagnia di Lautaro, Nahuel e Fede- ed era tutta colpa sua, non aveva analizzato tutta la situazione e addirittura non si era fermata a riflettere sul l'unico motivo importante che li aveva allontanati.
Ora ne pagava le amare conseguenze provando a leccarsi nuovamente le ferite che stavolta facevano più male del solito, non si era pentita di aver volato fino a lui, l'avrebbe rifatto altre volte ma magari avrebbe sperato in un finale differente dove le loro labbra sarebbero state a contatto invece di doversi salutare.

Era più inerme di qualsiasi cosa, animale o persona che sarebbe potuto esserlo nel più grande dei modi, mentre occupava il sedile vicino al finestrino, almeno si sarebbe potuta distrarre con il paesaggio.
Aveva anche quasi sperato che la donna seduta accanto a lei si trasformasse in quella fata madrina dei film o delle fanfiction, quella che risolveva tutti i problemi su qualsiasi mezzo pubblico.
Neanche guardò gli assistenti di volo che le indicavano le più vicine vie d'uscita, troppo impegnata a trattenere i singhiozzi che volevano abbandonare il suo corpo.

Carlotta poteva giurare di aver anche sperato che Paulo le corresse incontro mentre lei si accingeva a consegnare il biglietto prima dell'imbarco, ma neanche quello successe, la sua vita non era una fanfiction e non sapeva se doveva esserne felice o meno, ma d'altronde se lo fosse stata avrebbe avuto un finale al 99% felice e non era il suo caso.

Fortunatamente gli aerei che dovevano fare più di un tot. di ore di volo avevano incorporati dei piccoli televisori per poter guardare dei film, così per non pensare alla sua tragica situazione inserì il jack delle cuffie nel buco apposito e poi infilò gli auricolari nelle orecchie pronta per scorrere la lista del film.
Trovò uno dei suoi preferiti The Martian - Sopravvissuto, Matt Damon meritava di essere visto in tutte le scene del film, dalle ironiche alle tragiche, e premette sul display per attivarlo.

Non passò molo tempo, solamente quello giusto per dare il tempo a Watney di coltivare le sue patate nel LAB, che i pensieri di Carlotta tornarono più prepotenti che mai: chissà Paulo che sta facendo, se la sta pensando, se è felice, se si è pentito, si sentiva come una ragazzina alla prima cotta seria e non c'era tanto lontana, Paulo era stato il primo e lei voleva che fosse anche l'ultimo.

Decise di abbandonare l'idea di ammirare uno dei suoi attori preferiti e così abbassò il volume del film per poter almeno buttare di tanto intanto lo sguardo e non perdersi almeno la sua parte preferita.

Come avrebbe potuto combattere la sua paura incontrollata del cambiamento? Ma il punto principale: il suo sentimento era così forte da accantonare quel grande timore?

Per Carlotta era troppo difficile immaginarsi lontana dalle sue cose, come era stato difficile trasferirsi da Palermo a Torino per lavoro, e non era tanto timorosa perché avrebbe dovuto lasciare il suo lavoro -per il quale aveva anche faticato e studiato da matti- ma lo era perché avrebbe dovuto iniziare daccapo.
Un trasferimento comportava anche il vivere con Paulo e loro non avevano mai provato a convivere anche perché la loro relazione si collocava nel periodo in cui lui stava a Palermo e lei viveva con i genitori, c'erano le volte in cui Carlotta si fermava a dormire da Paulo ma erano poche.

Insomma, i nuovi inizi le mettevano paura, ma allo stesso tempo bramava poter sentire nuovamente Paulo come suo.
A vutti china e a mugghieri 'mbriaca, la nonna le avrebbe detto questa frase accompagnata da qualche rimprovero, voleva la botte piena e la moglie ubriaca, ovvero che voleva Paulo ma non voleva rischiare di doverlo seguire ovunque.
Che poi il rischio faceva parte di lei, almeno un tempo era così, riflettendoci l'unica cosa che le era rimasta della sua vecchia vita era proprio Paulo, lui la teneva agganciata a quel periodo così bello della sua vita.

Sapeva anche di non aver rispettato il suo secondo obbiettivo, ovvero parlare con Alicia, ma con quale coraggio avrebbe potuto affrontare quegli occhi così simili a quelli che Carlotta desiderava ardentemente che la guardassero con amore.

«Quiere algo del carrito?» La distrasse dal pensiero malinconico la hostess che le sorrideva gentilmente, scosse con la testa in segno di negazione e poi sorrise.

Fu quasi grata di quel momento di pausa dagli occhi verdi che le occupavano i pensieri, ci aveva messo non poco a capire di che colore fossero i suoi occhi anche se non erano stati loro a farla innamorare di lui anni fa.
Avevano entrambi un piccolo cerchio esterno di colore blu, quello destro più del sinistro ma se li guardavi bene quel verde meraviglioso prevaleva su tutto.

Ma come già detto, tempo fa si innamorò di lui grazie ai suoi nei sul viso, era insolito da affermare, ma grazie a quei puntini marroni era riuscita a imprimere a memoria tutte le sfaccettature del suo viso e ad innamorarsene.
Mark Watney, nel frattempo, era riuscito a comunicare con i suoi ex-compagni, così Carlotta si dedicò alla visione del film senza farsi distrarre da alcun pensiero.

Atterrata a Palermo aspettava Matteo e Benedetta che la venissero a prendere, in Italia era mezzanotte passata e la sua migliore amica si era categoricamente rifiutata di far svegliare i genitori di Carlotta per andarla a prendere quando loro due erano più che disponibili.

«C! Siamo qui.» Benedetta le corse incontro e la prima cosa che fece fu abbracciarla, Matteo si unì circondandole con le su braccia più grandi di quelle delle due donne e sorrise alle teste sotto la sua.

«Che ne dici se vieni da noi? Abbiamo preso il gelato che ti piace.»

Per Matteo non servivano parole, sapeva di quanto Carlotta avesse bisogno di chiacchierare con sua moglie e non si era mai tirato indietro nel poter dare consigli alla loro amica, d'altronde era anche grazie a lei che aveva conosciuto Benedetta.

«Matt, se non ti avesse già sposato Benedetta sappi che l'avrei fatto io!» L'esclamazione di Carlotta fece ridacchiare la coppia.

«Ora che ci siamo prendiamo Francesco, c'è abbastanza gelato anche per lui e poi, credo che tu abbia bisogno di una bella serata come un tempo.» Benedetta le prese la valigia indiziando ad incamminarsi verso la macchina poco lontana dall'ingresso dell'aeroporto.

Carlotta annuì mentre seguiva i due, ma avrebbe voluto aggiungere che un tempo con loro quattro c'era anche Paulo, e lei lo avrebbe voluto anche in quel momento.

D'altronde Carlotta none era poi così cambiata, pensò Matteo, era sempre la stessa ragazza, ora donna, che cercava protezione dalle sue paure, ma sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dovuto affrontarle, non il quel momento certo ma non era un futuro così lontano.





MySpace.

Aggiornamenti notturni improvvisi!
È un capitolo di passaggio, ma pur essendolo vi si possono leggere tutti i pensieri di Carlotta, negativi e positivi che siano.
Con ciò spero di avervi aperto un varco sulla paura di lei, che non è semplice da affrontare, ma spero anche che chi si è schierat* contro di lei capisca anche che non è propriamente la cosa più giusta da fare.

Non prendo le difese di nessuno perché io penso che entrambi abbiano le proprie colpe, ma mi piace farvi leggere le situazioni dai diversi punti di vista.

Mi spiace per la lunghezza breve, ma non mi sentivo di aggiungere altri pensieri superflui al viaggio interiore della protagonista, spero che lo capiate.

Ormai la bomba è stata sganciata nel capitolo precedente chissà cosa succederà dopo di questo...fatemi sapere cosa vi piacerebbe che accadesse!

xx
sognavaleggendo.

p.s. per chi volesse seguirmi su Twitter mi chiamo @carlott_c vi aspetto!

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora