Capitolo 10.

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Non capiva come alla gente facessero a piacere le fragole immerse nella Nutella o nella cioccolata, certo le piacevano ma ancora di più adorava lavarle, metterle in un piattino, riempire un bicchiere con dello zucchero e immergervi la fargli poco prima di portarla alla bocca.
Quello era l'unico sgarro che si permetteva, per il resto non faceva mai un pranzo o una cena degni di essere chiamati così.

Era seduta sul divano, la televisione accesa, pigiama indosso, fragole sul bracciolo del divano e bicchiere colmo di zucchero nella mano sinistra, quando suonarono al campanello, chi mai poteva essere?
Velocemente pensò ad una vicina, dato che nessuno aveva citofonato, anche perché a parte il suo direttore e Sara, la ragazza che stava alla reception nell'azienda dove lavorava, nessuno sapeva dove abitava qui a Torino.

«Chi è?» Era già alla porta con un'occhio aperto e l'altro chiuso per guardare all'occhio magico, ma non vi era luce nel pianerottolo, così premette l'interruttore accanto alla porta, la luce si accese e rivelò le figure dei suoi tre migliori amici.

Aprì subito la porta e non ebbe neanche il tempo di osservarli per intero che fu circondata da sei braccia che la strinsero sempre di più, lei era un vero e proprio tripudio di felicità con tanto di lacrime che le scorrevano sulle guance, vi voglio bene detti fra singhiozzi e tirate di naso.             
Si sentiva la ragazza più fortunata del mondo, i suoi amici era lì per lei, proprio quando ne aveva più bisogno.

Dopo aver passato innumerevoli minuti sulla porta d'ingresso, ancora aperta, si sciolsero, Benedetta provvedette a metterle le mani sulle guance e ad asciugargliele con i pollici, Carlotta in contemporanea fece lo stesso con il viso della sua migliore amica che, come lei, aveva preso a lacrimare.

«Le nostre donne!» Aveva esclamato Francesco mentre, dopo aver circondato con un braccio le spalle di Matteo, le osservava con gli occhi sorridenti.

«Non dovevate arrivare fra un mese?» Chiese Carlotta incredula e contenta di vederli nel suo soggiorno con tanto di valigie.

«Sorpresa baby!» Esclamò Benedetta guardandosi intorno per scrutare ogni angolo della casa della sua amica.

«Fragole e zucchero? Non cambierai mai.» Notò Matteo punzecchiandola come sempre.

«Almeno su certe cose è rimasta sempre la stessa.» Sospirò Francesco con un pizzico di malinconia, lui si univa al club Carlotta di prima, non che non volesse bene anche alla sua 'nuova' versione, solo che non riusciva ad abituarsi, tutto qui.

«Che ne dici di farci fare un giro e dirci come ci sistemiamo? Poi c'è tempo per le lunghe chiacchierate.» Benedetta come al solito la salvò da quella situazione.

Fecero il giro di ogni camera e con l'aiuto dei tre amici sistemò la camera degli ospiti, dove avrebbero dormito Matteo e Francesco, Benedetta avrebbe condiviso la camera con lei, li lasciò sistemare i vestiti negli armadi e fece dello spazio nel suo per la bionda.                 
Mentre appunto le due stavano sistemando i vestiti di Benedetta sentirono bussare alla porta, si rivelarono subito Matteo e Francesco.

Pensi di cucinare qualcosa o puoi darci la tua auto così andiamo a prendere della pizza?» In effetti Matteo non aveva tutti i torti, erano le 21 e lei nello stomaco aveva solo le fragole, prima che arrivassero i suoi amici quella doveva essere la sua cena.

«Non ho niente in frigo, scusate, domani vado a fare la spesa, ma in ogni caso non avevo nulla da cucinare in programma.» Alzò semplicemente le spalle sentendo subito o sguardo di rimprovero di Francesco.

«Avresti cenato con delle misere fragole» Appunto il tono carico di rimprovero, ma con leggerezza, di Francesco si fece sentire.                                                                                                    Lui sapeva bene cosa aveva passato la sua amica e si rendeva conto che alcune volte esagerava nel farle pesare il fatto di essere cambiata, allora faceva retromarcia e ritornava il Francesco di sempre.

«Posso scendere io a prenderla ragazzi, non c'è bisogno che scendiate voi.» Alzò gli occhi al cielo e le scappò un sorriso, lui non era cambiato per niente.

«Meglio che stiate sole voi due, così parlate un po', se mi dai le chiavi la troviamo noi una pizzeria, ci metteremo il più possibile prometto.» Si ritrovò a sorridere grata a Matteo per essere intervenuto, gli porse le chiavi e nel giro di cinque minuti lei e Benedetta erano sole.

«Finalmente io e te, come stai?» Benedetta lascio per terra una maglietta che aveva nelle mani e si sedette sul grande letto matrimoniale della camera, sbatté una mano sullo spazio accanto a lei per invitare Carlotta a sedersi lì.

La mora prese un respiro prima che le lacrime le riempissero ancora una volta gli occhi e analizzò bene la domanda: come stava? Non lo sapeva neanche lei.

«Mi sono sentita così sola negli ultimi tre mesi.» Iniziò a parlare per poi non fermarsi più per i successivi dieci minuti, aveva un bisogno impellente di sfogarsi con Benedetta e partì dal raccontare il suo primo giorno a Torino passando a descrivere il suo ufficio nuovo, la sua azienda nuova, le sensazioni che Torino le dava.

Le descrisse quasi ogni singola giornata, non che ci volesse molto, era una routine noiosa e troppo monotona, le confessò quanto le mancasse Palermo, quanto sarebbe voluta ritornare lì, le disse che si sentiva così sola, sopraffatta dalla grandezza di Torino ma soprattutto dalla sua freddezza, le mancavano le mattinate al bar di Angelo, le mancava la spiaggia di Mondello e passeggiare per Palermo, le mancavano le serate in ogni discoteca della città e il fatto che fosse sempre circondata da persone che l'avevano vista nascere o che erano nate con lei, qui erano tutte persone estranee, le mancava la sua Vespa Primavera blu notte.

«Paulo? Hai parlato di tutto tranne che di lui.» La interruppe Benedetta con la consapevolezza che Carlotta avrebbe voluto evitare quel tasto dolente.

«Era bellissimo, più di quanto non lo fosse tre anni fa.» Tralasciò di aggiungere cosa si erano detti, le aveva già raccontato la conversazione tramite telefono.

«Lo vuoi ancora?»

«No, e senza considerare il fatto che andrei contro me stessa ammettendo di volerlo ancora, no.»

«Bugia.» Disse subito la sua amica, sapeva che lei era ancora terribilmente attratta dall'argentino, altrimenti non l'avrebbe chiamata con tono disperato quella sera.

«Ti ho detto di no ed è no, sono passati tre anni sono andata avanti.»

Decise di tenersi per se una battuta che magari più avanti avrebbe sfoderato, non voleva far intimorire la sua amica.

«Che hai provato quando lo hai visto?» Questa domanda poteva fargliela, anche se sapeva già la risposta.

«Ancora? Nulla, solo un po' di soggezione lo sai.»

«Mamma ti saluta e ti abbraccia tanto.» Benedetta, saggiamente, decise di cambiare discorso, non voleva sfoderare i temi caldi fin dall'inizio, d'altronde era venuta a Torino per aiutare la sua migliore amica è quel babbu di Paulo.

Ma come le avrebbe confessato che aveva vissuto tre anni e più di bugie? Come le avrebbe detto, con sincerità, che con Paulo solo lei aveva perso il rapporto?
Come le poteva confessare che dall'aeroporto a casa sua li aveva accompagnati Paulo?

«Mi manca un sacco anche lei sai? Soprattutto le serate che passavamo io e te insieme a mia mamma e alla tua.»

«Anche a me.» Era sincera, le mancava tantissimo Carlotta a Palermo, era più felice lì che qui anche perché la nuova lei non sapeva affrontare un così forte cambiamento è solo Benedetta sapeva le telefonate la notte in lacrime per la solitudine che si allargava nella sua vita.
Perciò odiava tanto Torino, esteticamente le piaceva, più di una banale Milano, ma il significato che le attribuiva la rendeva insopportabile.

Il suono del campanello le fece sobbalzare, finalmente Matteo e Francesco erano arrivati con quattro pizze fumanti nelle mani, e a Carlotta parve una situazione così tanto familiare, si sentì a Palermo per un attimo, si sentì felice per un secondo, si sentì la vecchia lei per quella sera.


MySpace.
Hello everybody!
Non so cosa sia uscito da queste 1320 e più parole, ma vi posso solo dire che era fondamentale questo capitolo.
Abbiamo gli amici di una vita ma la solita Carlotta troppo 'nuova' che non piace a nessuno.
Vedremo cosa ne uscirà!
DOMANDAAAA!
Secondo voi sto correndo un po' troppo con i fatti, i sentimenti e tutto? Se si (o se no) vi prego di dirmelo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
xx
sognavaleggendo.

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora