Capitolo 40.

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Torino era desolata e calda, la prima cosa per tutto il giorno la seconda valeva fino alle 18 perché poi quotidianamente un acquazzone pioveva sulla città levandole quel caldo che scioglieva le pietre.
Carlotta era tornata in Piemonte da quattro giorni e già aveva ripreso con la sua vita lavorativa, solo fino alle 15, poi correva a casa di Federica per godersi la piscina nel giardino e poi appena pioveva a casa, ormai anche il meteo aveva una routine.

«Franco non ti sento!» Stava esclamando al telefono con il suo migliore amico mentre con una mano prendeva dei pop corn dalla ciotola e con l'altra azionava il film 'La principessa e il Ranocchio.'

«Scusa, stavo dicendo...Oriana Sabatini.»

«Cosa dovrebbe dirmi questo nome a parte che è sempre accostata a Paulo?» Abbassò il volume della televisione cercando di cacciarsi dalla testa l'immagine delle foto che li ritraevano in un ristorante per pranzo.

«Sono amici, semplicemente amici.»

«Non sono cose che mi interessano, o almeno non so cosa possa importarmene dato che non faccio più parte della vita di Paulo.» Aveva sputato quelle parole con una rabbia incontrollata, dettata più che altro dalla mancanza che avvertiva.
Anche se non poteva negare di aver fatto un sospiro di sollievo interiore a quella rivelazione.

«Sono un po' stufo delle tue cazzate, perché non ammetti la verità? È così difficile?»

«Si! È difficile se so che non posso averlo perché ho paura.» Si arrese a mettere pausa al film così da concentrarsi sulla conversazione con Franco.

«Che ti ha detto tua mamma?» Chiese retorico lui lasciandola un po' interdetta, Carlotta sospirò lentamente.

Non c'è cosa più bella di iniziare con chi ami.

«Lo sai.» Borbottò come una bambina, Franco sapeva ogni dettaglio della conversazione con Anna, e non solo grazie al resoconto di Carlotta ma anche grazie alla donna che li aveva beccati in videochiamata e aveva colto in Franco un grande alleato per poter mettere le cose apposto nella vita di sua figlia.

Si erano alleati contro di lei, almeno questo era quello che pensava.

«Non c'è cosa più bella di iniziare con chi ami, e tu hai fatto scena muta!»

«E con questo?» Si mangiucchiò la pellicina del pollice trovandola più interessante del batticuore che le stava venendo a causa del nervosismo accumulato in quel periodo.

«Non puoi pretendere di arrabbiarti per delle voci su Oriana Sabatini e poi non voler ammettere che sei gelosa.»

Ed aveva ragione, maledettamente ragione, era gelosa marcia, una gelosia dettata dalla paura di perdere l'unica ragione che la
teneva ancorata a Torino e che non le aveva fatto chiedere il trasferimento.

«So che ti senti oppressa da tutti, perché è vero ti stiamo in un certo modo forzando a rivelare i tuoi sentimenti ma non c'è più tempo per aspettare Carlotta, hai aspettato tre anni, hai aspettato mesi, se lo vuoi perché non te lo vai a prendere?» Continuò non avendo ricevuto risposta dalla sua migliore amica.

«Sono già andata a riprendermelo, non è andata come volevo.» Tirò su con il naso e guardò un punto fisso, ovvero la televisione bloccata sul film.

Franco dall'altra parte sospirò in ceca delle parole giuste ed esatte, ma era difficile.

«Va bene, basta, non mi va di parlar sempre di Paulo, di te e Paulo, di te che sei triste, non mi va perché mi sento male a sentirti così, se è quando deciderai di accantonare il tuo terrore sarà solo un momento tuo.» Carlotta sorrise finalmente alle parole del suo amico, era proprio quello che voleva, nessuna forzatura perché se mai l'avesse capito l'avrebbe dovuto fare da sola.

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora