Chiuse il laptop per poi strizzare gli occhi dalla fatica che le aveva procurato stare due ore e più di fila a guardare lo schermo.
Desiderava finire la casa di Maddalena il più presto possibile così da far sparire l'ansia di incontrarlo, non ce la faceva più.
Sospirò e chiuse gli occhi stavolta più dolcemente di prima, per un momento, un singolo momento, la sua testa volò a Mondello, e si maledii, perché lei non era riuscita ad andare avanti?Sentiva di non amarlo più ma gli mancava da morire, era cambiata tanto da quegli anni, da quei momenti, era una persona totalmente diversa da allora, eppure sentiva la mancanza della Carlotta di prima, la sfacciata, la spensierata, la ragazzina che ora si trovava sola nel suo freddo appartamento.
Era così diversa rispetto a tre anni fa, ma era abbastanza consapevole del fatto che il cambiamento non era dovuto al passaggio dai ventidue anni ai venticinque che doveva compiere a Luglio, bensì a tutto ciò che in quei tre anni aveva passato, sofferto e sopportato.
«Venire qui è stata una pessima idea.» Si ritrovò a sussurrare, e le scappò un sorriso rendendosi conto di star parlando da sola.
Era inutile giustificare il suo mal umore con -Mi manca casa.- perché non era assolutamente così, l'aveva superata quella fase, voleva auto convincersi di non avere paura di incrociare ancora i suoi occhi che tanto aveva amato.
Si alzò dalla sedia del suo studio e si diresse in cucina, bevve un bicchiere d'acqua e prestò attenzione al telefono che si stava illuminando.Maddalena le aveva inviato un messaggio, più precisamente una foto, erano lei e altre ragazze, in compagnia dei rispettivi mariti o compagni, stava osservando minuziosamente i volti quando il telefono per poco non le cadde dalle mani, Paulo era abbracciato fra Maddalena e Andre, neanche a farlo apposta.
«Ho fatto bene a rifiutare.» Sussurrò ancora riferendosi al fatto di aver rifilato una negazione all'invito che lady Barzagli le aveva fatto la stessa mattina, -Non sei mai uscita? Risolviamo subito, stasera abbiamo organizzato al bar Cavour con degli amici, perché non vieni? Starai sicuramente simpatica alle ragazze, ho già parlato loro di te!-
Troppo rischioso, aveva pensato subito dopo aver sentito Maddalena pronunciare quelle parole, e aveva declinato con la scusa di dover sistemare la camera degli ospiti per i suoi amici che sarebbero arrivati nel giro di due giorni, calcolate, sarebbero arrivati fra un mese, ma questo Maddalena non poteva saperlo.
Sorrideva Paulo, inconscio del destinatario della foto, e lei si ritrovò a sorridere a sua volta, il colore dei suoi occhi era stato coperto dallo stano effetto che il flash aveva sul occhi di tutti quando si scattava in posti bui.
La maglietta nera a mezze maniche lo stringeva al punto giusto così come il jeans.
Passò ad osservare il neo che mille volte aveva baciato dolcemente e inconsapevolmente si portò una mano alle labbra accarezzandole.Lesse poi la didascalia che aveva ignorato 'Cosa ti stai prendendo! La prossima volta non accetto un no, i ragazzi non vedono l'ora di conoscerti.' Certo, anche lei aveva voglia di fare scena muta, avere la bocca secca e tutte quelle cose che l'avrebbero messa in imbarazzo.
Rispose cercando di essere più carina e gentile possibile 'Sempre se il lavoro non mi opprime cercherò di essere dei vostri la prossima volta!'
Maddalena era stata così gentile con lei, ne avevano parlato qualche giorno fa, lei era strana e l'altra lo aveva notato, Carlotta aveva rivelato più di quando volesse dire come già era capitato con lei, fu così sorpresa dalle sue parole da invitarla ad uscire con loro, aveva percepito che la siciliana avesse bisogno di qualcuno di fisico con cui parlare e con cui uscire magari.
A Carlotta, invece, le era sembrato di aver inscenato la classica ragazza disperata e in cerca di attenzioni, si era maledetta per aver fatto trapelare quelle cose all'improvviso.
Era uscita dallo schema che si era prefissata: distaccata, fredda e più impegnata possibile per non pensare troppo.
Maddalena l'aveva fatta sciogliere un po', con suo grande disappunto.«Che sto facendo.» Ancora parlava sola, si mise le mani sul viso e sospirò, doveva fare qualcosa, assolutamente.
Un altro messaggio che però la fece sorridere, Mudo era il mittente e le scriveva 'So come stai, non te lo voglio chiedere, posso chiamarti o hai anche con me la scusa del lavoro?'
Non perse tempo, velocemente scrisse si, avrebbe chiamato lei se solo avesse avuto la tariffa per l'estero.«Dimmi che non è vero che stai lavorando per Maddalena Barzagli.» Disse solamente il calciatore, aveva addirittura preso qualche sfumatura spagnola data la sua permanenza al Siviglia.
«Franco...chi te lo ha detto?»
«Benedetta, Matteo, Francesco, da chi vuoi che inizi prima?» Elencò con un tono ironico che le fece fare una smorfia.
«Non te l'ho detto perché saresti corso qui e non mi va che scappi da Siviglia per una cazzata.»
«Non è una cazzata Carlotta, ma ti senti? Stai a pezzi e non l'hai neanche visto.»
Franco era sempre stato iperprotettivo con la ragazza più piccola di lui di quattro anni, le aveva sempre voluto bene, un bene dell'anima ed era stato anche lui lo spettatore in prima fila della storia sua e di Paulo.
L'aveva consolata quando litigavano e l'aveva ascoltata felice quando avevano fatto per la prima volta l'amore, Franco ascoltava le versioni di entrambi i ragazzi, quelle di Paulo più spinte certo, quelle di Carlotta più emozionate e di certo non esplicite.Carlotta era stata la prima a cui Franco aveva presentato la sua amata Agostina, erano diventate molto amiche e ancora ora di tenevano in contatto, sapeva che la coppia però sentiva anche Paulo.
«Franco non glielo dire ti prego.» Sussurrò stavolta non a se stessa ma al centrocampista.
«Non glielo dirò ma solo perché l'hai chiesto tu, sai che lui ha bisogno di saperlo.» Sospirò con disappunto Vazquez.
«Non sono pronta, ho paura di vederlo.» Confessò la ragazza facendo spuntare un sorriso sul viso del calciatore, la conosceva troppo bene per sapere con certezza che si stava mordendo un unghia ed era diventata parecchio nervosa.
«So che non avrei dovuto o voluto faresti questa domanda, ma come stai?» Franco aveva deciso di non domandarle ciò per due motivi, il primo perché sapeva come stava la sua piccoletta il secondo perché odiava sentirla stare male.
«Ho l'ansia di vederlo in giro.» Disse sconfitta accasciandosi alla sedia.
«Ti va di raccontarmi questi tre mesi?»
Carlotta esultò dentro di sé alla sola idea sfogarsi finalmente, e Franco l'ascoltò pazientemente aspettando la fine di quel fiume di parole per darle il giusto consiglio.
Vazquez però, sapeva una cosa che Carlotta non avrebbe saputo per quella sera, doveva tenerselo per sé o avrebbe rischiato una reazione non del tutto positivo nella ragazza.MySpace.
Hi girls, come va? Spero non siate incasinate come la ragazza qui su altrimenti buona fortuna!
So che non ci state capendo niente probabilmente ma questi capitolo sono troppo necessari, soprattutto gli ultimi due che forse vi hanno schiarito un po' le idee.
Che cosa sarà mai successo fra Carlotta e Paulo?
xx
sognavaleggendo
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Everything About Us ||Paulo Dybala||
FanfictionUna leggenda popolare giapponese, originata da una storia cinese, narra che ogni uomo e ogni donna viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra; questo filo unisce indissolubilmente due anime gemelle, due amanti, due perso...