Dal 2012 al 2013.Paulo era sorpreso dalla sfacciataggine di quella ragazza e anche contento. Quella mattina in palestra, la sua nuova palestra, non aveva notato altri che lei, stretta in un leggins sportivo e una canotta correva sul tapis roulant, fu attratto persino dal movimento che il filo degli auricolari appesi alle sue orecchie compieva ad ogni suo passo.
Carlotta dal canto suo sorrise compiaciuta al vedere entrare il neo palermitano Paulo Dybala nella palestra che frequentava da una vita, era l'occasione giusta per portare a termine quella scommessa, certo avrebbe immaginato un altro posto ma prima lo faceva meglio sarebbe stato. Sapeva di piacere e ciò la faceva sentire sicura di sé, le piaceva l'effetto che faceva ma era abbastanza furba da non essersene mai approfittata e da non averne mai abusato.
Aveva flirtato innocentemente con delle occhiate fuggitive, la camminata leggera e qualche sfioramento e Paulo aveva abboccato, troppo distratto da quei movimenti, si sentiva oltremodo sciocco ma poco gli importava aveva diciannove anni e tutto il diritto di sentirsi così.
Anna, sua madre, era stata la scusa per attaccare bottone con l'argentino, sfruttando finalmente gli anni di studio della lingua spagnola, –un piccolo capriccio venutole al primo anno di liceo, sognava di andare a vivere a Barcellona-, al ragazzo furono offerte delle lezioni di italiano, in quanto la mamma di Carlotta era professoressa di lettere moderne. Ottenne il numero, vincendo la scommessa e Matteo dovette pagare a tutto il gruppo il tavolo in una discoteca molto rinomata di Palermo.
Un anno dopo però il quartetto si allargò, arrivando a comprendere anche l'attaccante che aveva stretto subito un rapporto ben saldo son tutti e quattro gli amici di una vita, specialmente con Carlotta, averlo a casa tre pomeriggi a settimana giovava alla loro amicizia.
Infatti ora i due si trovavano sul divano di casa di lei, la madre e Paulo avevano appena finito una lezione e il ragazzo l'aveva raggiunta sul divano del soggiorno.«Cosa hai imparato oggi?» Domandò ormai in italiano, Paulo comprendeva benissimo la nuova lingua e stava iniziando a parlarla anche fluentemente, ma a lei faceva impazzire quando parlava in spagnolo con quella sua voce che faceva nascere in lei incerte sensazioni.
«Molte cose, modi di dire y molti verbi.» Le passò un braccio sulle spalle attirandola a se, Carlotta sentì il suo respiro sul collo e non poté fare a meno di sospirare.
«Paulo è e non y.» Lo corresse scherzosamente guadagnandosi un pizzicotto sul fianco.
«Lo sé, pero también sé que te gusta cuando hablo así.»
Paulo ne era attratto sotto ogni punto di vista, la cosa era abbastanza evidente a tutti, specialmente alle tre persone che li accompagnavano nelle uscite, soprattutto lui sapeva di piacerle.
«Yo, en vez, sé que siempre me gustas. » La voce le uscì più provocante di quello che sperava, ma ottenne lo stesso l'effetto desiderato, sfacciata l'aveva conosciuta e sfacciata era rimasta.
Gli amici percepivano quasi quanto loro due l'attrazione che c'era fra loro, innegabile e meravigliosa, fino a quel momento erano riusciti a dar pace ai loro pensieri, ai loro tocchi e ai loro sguardi, soprattutto a questi ultimi che erano più intensi di qualsiasi cosa. Benedetta se ne usciva sempre con le sue solite battute quando erano senza Paulo, scherzando sul fatto che non c'era momento nel quale i loro corpi non erano a contatto.
Sussultarono entrambi quando Anna fece il suo ingresso nel salone cogliendoli in flagrante a sussurrasi i pensieri più nascosti solo con lo sguardo
«Devo scendere a fare un po' di spesa, non so quando torna tuo padre, ci metto poco, non sto abbastanza tempo fuori per darvi alla pazza gioia purtroppo!» Dicendo così si chiuse la porta alle spalle lasciando i due soli e scossi dalle risate che la frase gli aveva fatto nascere.
«Anche mamma ha capito.» Carlotta passò ad ammirare il viso del ragazzo che a sua volta si girò verso di lei.
«Ha capito che voglio baciarti?» Paulo non era mai stato così diretto con lei, non si erano mai baciati nonostante molte volte erano sul punto di saltarsi addosso, le aveva fatto capire sempre a gesti di volerla ma mai con le parole, infatti la ragazza ne rimase sorpresa e felice.
«Forse ha anche capito che vorrei farlo anche io.» Scelse di assecondare l'argentino che si faceva sempre più vicino a lei, se possibile.
«Chissà se ha capito quando succederà.» Non le diede però la facoltà di rispondere dato l'impeto con il quale posò le su elabbra su quelle di lei dando vita al tanto atteso bacio.
La labbra si toccavano esattamente con la stessa passione e voglia dei mille sguardi che si erano scambiati, il sapore di Paulo si mischiò a quello Carlotta facendo sospirare mentalmente il calciatore per l'estasi che ciò gli procurò.
Lei d'altro canto moriva dalla voglia di aggrapparsi a lui, stringerlo a se e baciarlo fino a perdifiato, lo stava facendo, le sue mani percorrevano la schiena e il viso di Paulo e sentiva il respiro farsi sempre meno, fino a quando non dovette staccarsi per mancanza d'aria.
Si guardarono negli occhi, studiandosi e cercando di leggere ogni cosa negli occhi dell'altro.
Entrambi lessero che avrebbero potuto mandare all'aria tutta l'attesa di questo momento facendolo prima, mesi e mesi di occhiate e toccatine non erano niente in confronto al bacio che aveva lasciato ad ambedue le labbra rosse e il fiato corto.Questo bacio sanciva l'inizio di un qualcosa già iniziato da quello scambio di battute nella palestra, l'inizio di un abisso, di un'emozione che nessuno dei due avrebbe saputo controllare quando questa sarebbe diventata più forte di qualsiasi cosa.
La loro storia iniziava da qui, dal divano di casa Ferrara, dopo una lezione d'italiano, iniziava da quella scommessa sotto l'ombrellone per proseguire in palestra.
Nessuno dei due però poteva sapere che forse il volersi così tanto li avrebbe danneggiati.Per ora Paulo pensava a godersi Carlotta che gli sorrideva con gli occhi colmi di desiderio.
MySpace.
I know, non è niente di che ma senza queste parole non potevate capire gli atteggiamenti della protagonista!
Beh, che dire, Paulo si fa vedere tutto d'un botto ma solo negli anni addietro, chissà che fine avrà fatto in quel di Torino?
Non vi resta che scoprirlo nei prossimi capitoli!
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xxsognavaleggendo
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Everything About Us ||Paulo Dybala||
FanfictionUna leggenda popolare giapponese, originata da una storia cinese, narra che ogni uomo e ogni donna viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra; questo filo unisce indissolubilmente due anime gemelle, due amanti, due perso...