Capitolo 43.

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NdA: ma quanto è truzzo con il costume (anche se sembra un normale boxer) di Versace e capelli biondi?
Attenzione a non sbavare sul telefono/computer/tablet!









Mykonos.

Esattamente come nelle foto infinitesimali che la gente postava sui social, Mykonos era così, cosparsa di casette bianche con talvolta dei tetti blu e un mare meraviglioso.
Fiori di ogni colore decoravano le vie ciottolate e le persone del posto erano tutte molto cordiali.

Carlotta girava per la città, che sembrava un piccolo paesino per quanto era carina e bella, con il costume intero bianco e un pantaloncino nero -tutta la gente era come se fosse al mare così non si era sentita in soggezione ad indossare il costume nel bagno dell'aeroporto, faceva decisamente più caldo di Torino-, i sandali bassi intrecciati fino al ginocchio e la valigia al seguito.

Gli occhiali da sole le coprivano gli occhi e il cellulare nella mano le indicava la strada da seguire per raggiungere Cavo Tagoo, si era fatta lasciare di proposito nel centro per poter assaporare la città che le avrebbe dato il dono più grande che avrebbe potuto ricevere di quel periodo: l'amore di Paulo.
Il cellulare le tremò, segno che un messaggio le era arrivato, Dolores con le sue indicazioni preziose.

Io, Nahuel, Fede e Lauti stiamo scendendo per fare colazione, ho detto alla reception che ti saresti presentata per chiedere le seconde chiavi della stanza di zio così qualcuno ti scorterà fino alla porta della villetta.
Zio dorme, ieri ci siamo ritirati tardi, mi raccomando io ti voglio bene da morire ma prederò le parti del deficiente lo stesso!
p.s. Dorme solo perché abbiamo preso tre doppie, ma mi auguro c'è da stasera possa essere tua quella metà...
p.s.2 Mostra la carta d'identità, non ti crederanno se dici solamente di essere Carlotta Ferrara.

Un sospiro fu buttato fuori mentre scriveva i ringraziamenti alla ragazza, nel frattempo era arrivata a destinazione.

Sorrise fra se e se prima di avvicinarsi al bancone dove era una ragazza con il muro con le chiavi appese dietro, non si sarebbe mai immaginata di attraversare prima l'oceano per correre da lui in Argentina e ora di infiltrarsi a Mykonos chiedendo più giorni di ferie e rischiando persino il licenziamento, ma calmò gli animi del suo capo chiedendo il contratto definitivo per Torino.

«Sono qui per Paulo Dybala.» Si mostrò cordiale con il tono mentre con la mano tendeva la carta d'identità.

La ragazza scrutò attentamente la foto, non avrebbe dovuto sbagliare, quando fu sicura che non avrebbe causato danni fece chiamare un ragazzo che prese la valigia di Carlotta per poi darle la chiave.

Carlotta così seguì il ragazzo che stava davanti a lei, arrivarono ad una struttura a tre entrate, indicò quella di destra e le lasciò le chiavi con la valigia per poi allontanarsi dopo averle rivolto un sorriso.

Oltre quella porta Paulo si era appena svegliato, ignaro di quello che sarebbe successo da un momento all'altro si era lavato e aveva indossato il costume per poi ritornare nel bagno, che aveva la porta proprio nella camera da letto, a sciacquarsi nuovamente il viso per togliere gli ultimi residui del sonno quando sentì una chiave girare nella serratura, non si apprese più di tanto, Lautaro era entrato innumerevoli volte solo nell'unico giorno della loro permanenza a Mykonos, ne rimanevano sei e non aveva idea di quante altre volte gli avrebbe rotto le scatole per qualsiasi cosa.

«Questa scena l'ho già vista..» Ridacchiò alla vista della ragazza appena entrata nella sua camera, certo era più gradita di suo nipote, poi sapeva già che vederla lì significava semplicemente una cosa.

Carlotta sorrise mentre lui si passava l'asciugamano sul viso togliendo le goccia d'acqua per poi lasciarla cadere a terra e poggiandosi al muro della porzione di camera della zona notte.

Everything About Us ||Paulo Dybala||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora