Capitolo 18

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Sono iniziate le vacanze di Natale.

Inutile sottolineare quanto sia bello il periodo natalizio.

Giro per casa in pigiama, in cerca della fonte che emana questo odorino.

<<Eccola la donna della mia vita!>> saluto Rosita intenta ad uscire dal forno una teglia di biscotti.

<<Sono troppo vecchia, bambinone! Mi sa che devi impegnarti per trovarne un'altra>> mi da un buffetto alla guancia.

Rubo un biscotto ancora bollente dalla teglia, beccandomi un'occhiataccia da Rosita.

<<Questa sera i signori hanno deciso di invitare i Duncan per organizzare meglio la partenza di domattina.>> sbuffo e alzo gli occhi al cielo.

<<Immagino che se la cena è prevista per le 9.00 pm loro arriveranno alle 8.55 pm>> fingo un sorriso.

<<Non fare così! Ormai sei più che cresciuto per soffrire della mancanza di attenzione dei genitori.>> mi accarezza la spalla. Per fortuna che c'è lei.

<<Comunque sia, questa sera non sarò con voi.>> addento l'ultimo pezzo di biscotto.

<<Liam.>> mi fulmina con lo sguardo.

<<Che c'è?>> faccio spallucce.

<<So che è una scusa, una sorta di ribellione, ma questa è l'ultima sera, li vedrai l'anno prossimo.>>

<<E quindi? L'anno prossimo è tra pochi giorni! Faranno a meno di me.>>

Mi guarda ancora una volta con rimprovero.

<<D'accordo!>> sbuffo e vado ad aggiungere delle palline all'albero.


Ho messo dei vestiti normali, per una cena normale, mentre mia madre ha indossato un vestito che ha messo qualche anno fa per un matrimonio.

"Rosso come il natale, tesoro" ha detto.

Sono in giardino a fare quattro tiri a canestro, quando dalla porta a vetri esce mia madre.

<<Tesoro, posso parlarti?>> metto la palla sotto braccio e mi avvicino a lei.

<<Per qualunque cosa io ci sono. Non devi avere paura di un mio giudizio o reazione. Io ti appoggio, davvero.>> mi accarezza la guancia e la osservo confuso.

<<Sono contenta che le cose tra te e Jessica siano migliorate fino a questo punto. Ma adesso dovete stare molto attenti due ragazzi giovani come voi..>>

<<Di cosa stai parlando?>> continuo a non capire. Per la mente mi balena l'idea che possa aver scoperto dell'avventura di qualche notte fa, quando Harry e Jessie non erano in loro, diciamo.

<<Rosita mi ha detto del test di gravidanza.>> sputa tutto d'un fiato.

<<Quale test di gravidanza?>> odio quando non parla in maniera diretta ma deve farmi scervellare per capire i suoi discorsi. Un po' come fanno tutti i medici, d'altronde.

<<Tranquillo non devi tenermelo nascosto, io sono felice se tu sei felice.. bisogna solo dirlo a papà..>>

<<MA.DI.CHE.COSA.STAI.PARLANDO?>> scandisco bene urlando. Sembra un discorso a senso unico non riesco a capire dove vuole arrivare.

<<Stai calmo. Rosita mi ha detto di aver visto uscire Jessica qualche mattina fa, prima che iniziasse il suo turno di lavoro, e poi in camera tua, nel bagno ha trovato un test di gravidanza positivo. Perchè non vuoi dirmi la verità? Ti ho già det-..>>

<<Perchè non è la verità. Tra me e Jessica non c'è quel tipo di rapporto e non c'è nessun bambino. Sarà stato un errore.>>

<<Quel test era di un'altra ragazza? A me puoi dirlo..>>

<<No. Senti, mamma non so come è finito quel test nella mia camera, non so nulla, ma io non ho nulla a che farci.>>

<<Non ti scaldare... Se Jessica ha paura di dirlo ai suoi..>>

<<Ma ti pare che voglio pettegolare? Questi non sono né affari miei né tuoi. Qualunque film ti sia fatta in testa probabilmente non è reale.>> concludo.


La cena è noiosissima. Si ovviamente sono rimasto a casa, non potevo di certo dire di no alla mia Rosita. Di fronte a me Jessica sorride alle battute dei nostri genitori e mi osserva di tanto in tanto. Ammetto di non essere nello spirito giusto per affrontare la cena e pare che l'unica che se ne sia accorta sia proprio la ragazza davanti a me. Mi fa cenno e dice di dover andare in bagno. Probabile che debba seguirla ma non ho voglia dei suoi giochetti, delle sue bugie, non ho voglia di niente.

Si siede di nuovo al suo posto una volta tornata dal bagno, ma non la guardo nemmeno perchè cerco di annoiarmi meno stando con il cellulare.

"Che ti prende?" mi arriva un messaggio da parte sua, sollevo lo sguardo e nego con la testa per farle capire che non è niente.

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