Capitolo 29

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La campana è suonata già da un paio di minuti e sto ascoltando Sierra che mi sta finendo di ripetere storia.
<<Visto! La sai benissimo..>> le porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la spingo verso il mio petto per abbracciarla.
<<Buona fortuna, scricciolo.>> le lascio un bacio sulla fronte, mentre distolgo lo sguardo noto Jessica.
<<Hei. Ti accompagno in classe..>> lei si volta e alterna lo sguardo da me a Sierra continuamente.
<<Non c'è bisogno, sono arrivata.>> e sfugge via.

Durante la giornata non la vedo neanche a mensa.
Così nel pomeriggio decido di andare dove so di trovarla sicuro.
<<Non vedo l'ora! Ti darò così tanti baci che ti rimarranno i segni>> sento raggiungendo la casetta e appena la ragazza mi vede sbucare, saluta velocemente e chiude il suo computer.
<<Che ci fai qui?>>
<<Con chi parlavi?>> chiediamo contemporaneamente.
<<Non hai risposto alla mia domanda.>> constata con tono acido.
<<E tu alla mia.>> sento una strana sensazione crescere nel petto. Fastidio misto a rabbia.
<<ED.>> gratta il collo come innervosita.
<<Mi stai mentendo?>> chiedo sporgendomi verso di lei cercando i suoi occhi.
<<E tu sei venuto per litigare? Perché scommetto che le mie ragioni sono più che soddisfacenti.>>
<<E quali sarebbero? Scuse per non dirmi che quello non era Eiden?>> alzo il tono della voce.
Prima sento il suono poi percepisco il dolore. È un attimo, il suo palmo colpisce la mia guancia. Mi sposto indietro, non percependo il motivo di questo suo gesto aggressivo.
<<Che succede?>> sussurro dopo qualche secondo non trovando risposta al suo gesto.
<<Pensi di me che ho un altro? Dopo quello che ti ho detto...>> gli occhi lucidi il respiro corto.
Mi sembra di tornare indietro nel tempo, vedere me e i ragazzi  darle della "ragazza facile". Stringo gli occhi, maledicendomi.
<<Devo farti vedere il mio computer, per farti cambiare idea? O rimarrà sempre quella?>>
<<Scusa..>>
<<No. Sono io che devo parlare. Sono giorni che non faccio che pensarci.. perciò andrò dritto al sodo. Tu e Sierra.. avete... o.. hai altre..?>> alzo subito la testa per poterla guardare e comprendere se sia seria o scherzi.
<<È per questo..>>
<<Rispondi. O giuro di impazzire.>> mi interrompe.
<<Tu sei gelosa..>> constato ad alta voce rubandole un bacio a stampo, cogliendola di sorpresa.
Scuote la testa ripetutamente.
<<Non mi hai ancora risposto.>>
Mi avvicino a lei sorridendo, sfiorando il mio naso con il suo.
<<Smettila.>> sorride quando le solletico i fianchi.
<<Sono stato a letto con Sierra così tante volte..>> mi spintona guardandomi seria.
<<È come una sorella per me.>> confesso.
Mi colpisce al petto e stringe il labbro tra i denti per poi fiondarsi sulle mie labbra.
<<C'è voluto così poco a convincerti..>> dico tra un bacio e l'altro.
<<Ne avevo parlato con Jenna..>> risponde tirando il mio labbro con i suoi denti.
Sorrido.
Ha parlato di me con Jenna, allora le cose si fanno serie. Si è confidata, ha avuto paura di sbagliare con me e si è confidata.
Sento uno strano calore al petto, mentre le nostre labbra si cercano.
Le sue mani scendono dalle guance a circondarmi il collo, poi sul petto, la sento sospirare. La sua bocca si sposta sulla mandibola e poi scende a dedicarsi al collo lasciando umidi baci. Le mie mani salde ai suoi fianchi la spingono più vicina. Si mette a cavalcioni su di me, la sua lingua nella mia bocca, le sue mani scendono dal petto all'addome, insinuandosi poco dentro la maglia e fermandosi sui glutei, stringendoli un po'.
Inizia a muovere piano il bacino, le mie mani la fermano. Smette di baciarmi e mi guarda negli occhi come a chiedermi spiegazioni.
<<Basta.>> sussurro con voce roca. Lei sorride e torna a baciarmi e la sua lingua scorre audace nella mia bocca. Le sue mani salgono sulla schiena sotto la maglia e girano su per l'addome per poi posarsi sulle spalle. Riprende a muovere il bacino.
<<Smettila.>> mi scosto bruscamente, si avvicina per riprendere a baciarmi, ma mi allontano.
<<Non mi fermerò un'altra volta.>> l'avverto. In risposta noto il suo viso agitato, sfila le sue mani da sotto la mia maglia e le aggancia ai bordi della sua. Gli occhi fissi nei miei, mentre sfila la sua maglietta.
<<Che stai facendo...>> sussurro con le braccia aperte per paura di toccarla.
Dalla descrizione, posso capire che indossa l'intimo che aveva comprato la prima volta che ci siamo baciati. Cerco di non metterla a disagio, osservando poco il suo corpo e prestando attenzione all'espressione sul suo viso. Sembra cercare consenso, poi porta le mani dietro la schiena.
<<Non devi farlo per forza..>> la fermo.
Scruta ancora il mio viso, mentre lascia cadere il reggiseno dalle braccia.
Abbasso lo sguardo un istante notando un accenno di sorriso sul suo viso. Noto il seno destro segnato dalla malattia, la cicatrice in bella vista. Ciò non mi spaventa, mi fa ancor di più venire voglia di farla mia, di sentire il suo cuore battere solo per me.
Poggio la testa nell'incavo del suo collo, le braccia le circondano il busto le labbra le lasciano baci sulla vena sporgente.
Abbassa il capo per scorgere il mio viso, le sorrido e mi impossesso delle sue labbra, rubandole un sorriso. Con le mani torna ad accarezzarmi la schiena, le bacio dietro l'orecchio sussurrandole un "sei così bella" e mi risponde mordendomi la spalla. Le succhio la pelle del collo e un gemito viene trattenuto dalle sue labbra maledettamente carnose. Così torno a torturarle mentre le sue mani scendono dalla spina dorsale e una cerca spazio dentro il retro dei pantaloni. Con l'altra solleva la stoffa della maglia, e senza troppe cerimonie l'aiuto e la sfilo dalla testa. Esce la mano da dentro i miei jeans e mi spinge indietro fino a farmi sdraiare sul legno. Mi stampa un bacio sulle labbra, sul mento, sul pomo d'Adamo, poi sul cuore. L'addome fa su e giù più veloce, mentre il respiro si fa più pesante. La scia di baci prosegue fino all'ombelico, solleva gli occhi e mi guarda sorridendo. L'afferro per i polsi e la porto su velocemente, le gambe ai lati del mio bacino e le labbra unite.
La mia mano si posa sul suo seno scoperto, le labbra scendono a baciarle la cicatrice, la guardo negli occhi, mi sorride. Torno a baciarla sulle labbra mentre con una mano mi faccio spazio dentro i suoi pantaloni. Sussulta al contatto con le mie dita e apre poco la bocca per dare libero accesso alla mia lingua famelica. Le mie dita l'accarezzano dolcemente e man mano più rapide. Muove il bacino assecondando le mie mosse, poi si ferma di colpo e toglie la mia mano dai suoi pantaloni. Mi fermo osservandola confuso. Mi stampa un bacio. <<Non mi va.>> sorride maliziosa. Mi sollevo bruscamente, spingendola indietro e facendola aderire al legno, le sfilo voracemente i pantaloni. Le bacio il ginocchio, con le mani le allargo le gambe, lasciando una scia di baci umidi lungo la coscia. Solleva il mento all'indietro appena mi avvicino alla sua intimità. Lascio un ultimo bacio nel suo centro e le tolgo le mutandine, mentre lei si solleva e prende a sfilarmi i pantaloni. L'aiuto e con una sola mossa mando giù anche i boxer. Si morde il labbro portandosi le mani alla faccia, mi chino su di lei e le scopro il viso, lasciando un bacio sulla mascella. Le sue mani raggiungono il mio membro e lo indirizzano nella sua apertura, piano mi avvicino, notando i suoi occhi chiudersi e le sue labbra schiudersi. Inizio con spinte leggere assaporando le sue labbra, che di tanto in tanto lasciano sfuggire qualche gemito, quando non riesco a contenermi e accelero di poco. Le sue mani si posano sui miei glutei stringendoli avidamente e invitandomi ad aumentare il ritmo.
Ansima forte corrugando le sopracciglia e inarcando la schiena.
<<il pres-servativo.>> sussurra in preda al piacere. Do le ultime spinte più affondo e lentamente esco da lei, apre gli occhi e mi osserva mentre cerco di darmi piacere da solo per concludere. Mi scosta le mani e mi osserva come a chiedermi il permesso. Avvicina il viso e inizia a succhiare fortemente. 

<<Grazie.>> sussurra, la testa poggiata sul mio petto.
<<Oh figurati..>> rido, mi morde un capezzolo. So benissimo a cosa si riferisce, ma non c'è bisogno di ringraziare. È solo una costante,mi sarebbe piaciuta anche con tre teste.
<<Cretino.>>

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