Capitolo 46

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"Hai fatto cilecca?"
Sbuffo "quando hai intenzione di andare via? Ho del lavoro da fare".
"Liam, ma sei serio?" Mi rimprovera.
Passo lo strumento dell'ecografia sul ventre della povera gattina succube del nostro battibecco.

"Cosa hai intenzione di fare per il resto della vita? Jessica amore mio ti guardo in foto perché non ho le palle per dirti che non ti ho ancora dimenticato dopo soli ottant'anni" scimmiotta la mia voce.
"Io non parlo in quel modo. E nessuno ti ha chiesto niente, perché ti interessa tanto la questione?" Domando irritato.
"Perché sei mio fratello. Ovvio, che mi importa!" Solleva le braccia, fa una breve pausa e poi si avvicina "quanti sono?" Si riferisci ai piccoli di gatto.
"Sembrerebbe sei. Qualche volta dovresti portarmi Dusty, è da tanto che non lo visito" faccio riferimento al suo cane.
"Lui sta bene. Uno di questi giorni lo porto qui così mi confermi il suo stato di salute, adesso devo andare." Mi saluta.

"Va bene Timothy, a presto!" Saluto l'ultimo cliente della giornata e giro la chiave nella serratura.
Sobbalzo quando sul vetro compare un grosso Labrador color miele.
"Ciao bello" mi chino per accarezzarlo dopo aver riaperto la porta.

"Harry mi ha detto che volevi vederlo".

Mi raggelo di colpo ad udire quella voce.
Solo dopo qualche istante sollevo lo sguardo, il sole che sta tramontando mi abbaglia leggermente, mentre poco distante in penombra la donna alta e magra stretta dentro il cappotto mi osserva dall'alto.
Mi strozzo con la saliva, tossisco e mi sposto in modo da far entrare i due.

"Aspettava un tizio che veniva a ritirare una chitarra al negozio, per questo ha mandato me" spiega.
"Puoi darlo a me" le mie dita scorrono lungo il guinzaglio e sfiorano le sue, come scosse da elettricità mollano la presa sul guinzaglio.
I miei occhi si perdono nei suoi.
E restiamo attimi infiniti così: uno difronte all'altra a guardarci negli occhi.

"Carino, questo posto" si passa una mano sulla fronte, guardandosi intorno.

Devo darmi una svegliata, non posso fare la figura dell'imbecille.
Devo farle credere che non mi fa nessun effetto averla qui e che non mi importa di lei.
Perché è così.

Perché è così?

"Quindi è questo che fai tutti i giorni?" Sollevo gli occhi osservando la figura sbucare dalla porta.
"Controllo che non abbia infezioni" lascio scorrere il tampone sull'ano del cane.
Le braccia incrociate al petto l'aria leggermente schifata.
"Ok, bello! Puoi dire ad Harry che Dusty sta bene e che deve fargli mangiare meno schifezze, altrimenti rischia l'obesità" faccio scendere il cucciolo dalla lettiga.

Sistemo il materiale da lavoro al proprio posto dopo averlo sterilizzato con cura.
"Mi dispiace che le cose tra noi sia-..."
"Non importa. Abbiamo preso delle strade diverse, tutto qui. Prima o poi sarebbe successo." Sento che è sempre ferma al punto di prima, ma non sollevo lo sguardo.
"Harry mi ha offerto di dargli una mano al negozio" annuncia.
Non dico niente, le mie mani si fermano sul bancone.
"Bene. Se è questo quello che vuoi sono felice per te" sollevo lo sguardo, i suoi occhi sembrano chiedermi qualcosa, ma non li capisco, non più.

Lascia andare il guinzaglio che stringeva poco prima tra le dita, Dusty si sdraia sul cuscino all'angolo della stanza.

"Leggo nei tuoi occhi delusione.." resta ferma, i suoi occhi implorano, ma cosa?
"Forse è meglio che tu vada" pronuncio duro, scuote la testa.
"Cosa avrei dovuto fare? Non potevo seguire te negli studi e fare ciò che non mi piaceva per il resto della vita" una lacrima abbandona i suoi occhi rigandole le guance.

"Hai ragione e non te lo avrei mai chiesto. Ma potevi non lasciarmi. Non un'altra volta" si pulisce il viso con le mani e un singhiozzo abbandona la sua bocca.

"Non volevo.."

"Allora perché l'hai fatto?" Urlo.
"La distanza ci avrebbe distrutto, preferivo farlo prima che fosse troppo tardi.." fa un passo in avanti.
"Troppo tardi per cosa? Guardaci... ci siamo distrutti a vicenda anche se lontani" dopo un attimo di titubanza si sporge oltre il bancone, tira la mia maglietta verso di sé attirandomi di conseguenza e mi stringe.
Sfrega la sua testa contro il mio petto mentre altri singhiozzi riempiono la stanza.
La sollevo per le braccia, in un primo momento si stringe ancor più forte per paura che possa allontanarla, poi si lascia sollevare sopra il bancone che ci separa.
"Mi dispiace" ripete più volte tra i singhiozzi, le bacio i capelli.

"Promettimi che non mi lascerai più" le ordino, accarezzo i suoi capelli e finalmente i suoi occhi si legano ai miei.
"Te lo prometto" restiamo per secondi infiniti ad osservarci negli occhi.

Incerto avvicino il viso al suo, gli occhi saltellano dagli occhi alle sue labbra continuamente, e la voglia di baciarla mi travolge ogni particella del corpo.
Sfioro delicatamente le mie labbra con le sue e uno schiocco risuona per la stanza.
Le sue mani strette a pugno ancorate alla mia maglia.
Soffici le sue labbra si muovono sulle mie, con lentezza -peraltro fuori dalla mia portata- la mia lingua chiede permesso che viene subito accettato.

La mia fronte tocca la sua, riprendiamo fiato.

"Hai detto che andrai a lavorare da Harry, giusto?" Annuisce, con le mani mi accarezza il collo.
"Quindi in qualche modo cambierai vita.." affermo interrogativo, come per avere conferma. Annuisce distratta mordendosi le labbra.
"Già che ci sei, se ti va, potresti cambiare casa, ad esempio" aggrotta le sopracciglia e sorride.
"Magari più in là, che ne so! Ma che domande sono? Poi in questo momento.." sorride e si avvicina per stamparmi un altro bacio.
"Voglio che tu venga a stare da me." Dico di getto, ingoiando il groppo in gola che mi si era formato.
Un senso di ansia mi sale, attendendo la sua risposta che ci mette qualche secondo ad arrivare.
"D'accordo.. penso si possa fare" solleva le spalle fingendo noncuranza.
La sollevo dal bancone, tenendola in braccio e volteggiando per la stanza.

È così che voglio stare.
Ora si, Harry, che sto bene, grazie.


Finish
The end
Finito
Terminado
Grazie a chi è stato qui sin dall'inizio, dal lontano 2017 Grazie veramente a tutti quanti.
Questa storia per me è importante perché è tutto quello che non ho vissuto e che non vivrò mai, perché bloccata dalla maschera della timidezza. Però sento di averla vissuta in parte, perché è mia e adesso anche vostra, di chi ha bisogno di quel pizzico di sfrontatezza in più. Grazie ancora. <3

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 15, 2020 ⏰

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