Capitolo 34

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<<Harry!>> lo richiamo quando per l'ennesima volta, mi ignora fingendo di svolgere azioni.

<<No Liam! Mi rinfacci sempre che non riesco a mantenere i segreti e adesso vuoi che ti rivelo quelli degli altri?>> solleva le braccia con fare teatrale.
<<Non si tratta di un segreto. Visto che già sia tu che Jenna ne siete a conoscenza! E poi è la mia ragazza...>> sbuffo.
<<La tua ragazza?! Non ufficialmente, a quanto ne so. E poi visto che è "la tua ragazza" perché non parli con lei?>> mi scimmiotta.
<<Amici, tutti amici.. fin quando non ne hai bisogno.>> bisbiglio.
Sono venuto a casa di Harry per chiarire la situazione, ma a quanto pare era meglio che me ne stavo dove ero.

<<Smettila con quel coso!>> lo rimprovero. Da quando sono arrivato non fa che smanettare con il cellulare, mostrandosi meno ospitale del solito.
<<Scusami se la "tua ragazza" non la smette di messaggiarmi.>> faccio per rubargli il cellulare dalle mani, ma lo ritira prontamente mostrandomi la linguaccia.
Non sono nemmeno sicuro sia vero lei, essendo altamente coglione è molto più probabile che scherza.
<<Merda. Sta arrivando.. devo bloccarla sub-..>> questa volta riesco a sottrargli il cellulare cogliendolo di sorpresa.
<<Lei non sa che sono qui. Perciò...>>
<<Perciò un corno -mi interrompe e riprende il suo telefono- non voglio essere complice delle tue missioni suicida.>> solleva le sopracciglia.
<<Smettila. Perché non vuoi aiutarmi? E poi sei già in mezzo con la storia del test..>>
<<Oh no. L'unico ad averne colpe nella storia del test sei tu!>> i suoi occhi si spalancano quando il suono del campanello riempie la stanza.
Corro alla porta seguito alle calcagna da Harry, che arriva tardi quando aprendo trovo Jessica.
<<Liam.>> sussurra interrogativa non aspettandosi me a casa del riccio.
Riprendendosi dall'attimo di confusione porta le mani dietro la schiena, come a nascondere qualcosa.
<<Allora? Entra... cosa?! Com'è...>> Harry mi spinge e la fa entrare in casa sua porgendole domande insensate a monosillabi.
Lei sposta lo sguardo da me a lui furtivamente.
<<No, non lo sa. Ma Jenna era a tanto così dal dirglielo.>> muove le dita e prendiamo posto sul divano.
<<Immagino che devi dirmi qualcosa..>> la sprono.
Muove la bocca ma non pronuncia nessuna parola di senso. Si muove a disagio sul divano tenendo le mani dietro la schiena.
Non le ha portate davanti neanche mentre entrava.
<<Cosa nascondi?>> mi avvicino però lei si porta indietro nascondendo maggiormente -se possibile- le mani dietro la schiena.
<<Vuoi che..>> cerca di suggerire Harry.
<<No.>> scuote la testa energicamente.
<<Mi stai facendo innervosire e non poco.>> sbuffo ormai infastidito da tale comportamento.
<<Puoi andare a casa, per favore.>> quella che doveva essere una domanda esce fuori come una supplica dalla bocca della ragazza.
<<No, che non me ne vado. Non fare la bambina e dimmi cosa ti salta in mente!>> sbraito.
<<Liam, calmati.>> mi allontana Harry per un braccio.
<<Vai a casa. Ti raggiungo dopo..>> sussurra con lo sguardo pietrificato.
<<E come faccio a sapere che verrai?>> la scruto, notando i suoi occhi persi a guardare il pavimento.
<<Verrà! Vai per favore.>> interviene il ragazzo appoggiando Jessie.
<<Jessica.>> sussurro a denti stretti quando la sento sospirare sollevata.
Sono tesissimo, sento i muscoli rigidi e il sangue al cervello. Perché continua a sfuggire?
La cosa che mi da più fastidio è che non si è confidata con me, ha preferito dirlo a Jenna ed Harry piuttosto che a me.
Solleva lo sguardo e incontra i miei occhi e solo adesso mi rilasso leggermente.
Mi avvio svelto alla porta e prima di sbatterla alle mie spalle sento un flebile "non correre". Almeno questo l'ha capito di me.
Sa che quando sono arrabbiato sono un pericolo alla guida.

È sera, il cielo nero costellato di stelle è sempre lo stesso a quello di cinque secondi fa oltre la finestra. Non riesco a prendere sonno, da quando sono uscito da casa Styles non riesco a togliermi dalla testa il viso di Jessica, le sue parole e la sua promessa che sarebbe venuta. Ma ancora di lei nessuna traccia.

È quando credo di perdere la speranza che la vedo oltrepassare il vialetto. Mi precipito al piano di sotto e ancora prima che possa suonare al campanello le apro la porta.
<<Ti va di fare due passi?>> la osservo ancora prevalsa dall'espressione incerta di questo pomeriggio.
Annuisco e mi richiudo la porta alle spalle.

<<Non voglio più stare con te..>> sussurra dopo dieci -se non più- minuti di silenzio. Mi fermo dal camminare.
<<Non puoi dire così ogni volta che sei insicura!>> le afferro un polso costringendola a voltarsi verso di me.
<<Non intendo in quel senso... nell'altro... cioè, non voglio più fare..>> si interrompe a disagio non sapendo continuare la frase.
Capisco il senso delle sue parole, per un attimo mi viene da ridere a pensare che la stessa ragazza sfacciata e intraprendente ha difficoltà a parlare di argomenti "maliziosi".
<<Oh.. Ti ho fatta male? Non sono..>> cerco di capire il perché di questa sua decisione. Scuote la testa e sorride dolcemente.
<<Non farò commenti sulle tue prestazioni!>> sorride pizzicandomi la punta del naso con le dita.
<<Come mai questa decisione?>>
<<Perché non è giusto che le relazioni siano fondate sul sesso.>> riprende a camminare.
<<Pensi questo? A me non sembra che la nostra è basata solo su questo!>> osservo il suo profilo cercando di capire dove vuole arrivare.
<<Non dico questo. Dico solo che... mi piacerebbe andarci piano.>> si morde il labbro e si volta per scrutare una mia reazione.
Rimango inebetito.
Se era solo questo il problema, perché non parlarmene subito?
<<perché non me ne hai parlato subito? E poi che c'entra il test? Sei indietro con le materie, per colpa mia?>> apre la bocca e un espressione confusa si fa largo sul suo viso. Poi sembra illuminarsi e capire il succo del discorso.
<<No, solo che io e Tom stiamo studiando insieme per un test.. ma nulla di importante...>>
Non sembrava "nulla di importante" secondo quei due. Eppure Jessie ha l'aria più tranquilla, rilassata.
<<Promettimi una cosa.>> le prendo la mano e lascio scivolare le mie dita tra le sue.
<<Parlami. Confidati. Apriti con me.>> annuisce e scocca un bacio sulle mie labbra.

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