Capitolo 21

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Quindici giorni.

Quindici giorni che Jessica non si fa vedere, che non risponde a messaggi, chiamate. Non abbiamo più notizie di lei, non sappiamo come sta. Qualche giorno fa sono stato a casa sua, mi ha aperto suo padre dicendomi che era fuori città. Ma chi se la beve?

Non capisco cosa le abbiamo fatto, se in qualche modo l'abbiamo ferita o se le sia successo qualcosa al di fuori di noi. Sono infuriato perchè finalmente stavamo iniziando a conoscerci ed è sparita nel nulla senza darci un motivo. Sembra che sono il solo ad avercela con lei per non averci dato delle spiegazioni, poichè il resto del gruppo si è tranquillizzato dopo la chiamata ricevuta da Jenna la sera stessa che ho parlato con suo padre.

Stiamo chiaccherando, in attesa che le ragazze del gruppo arrivino a casa mia per guardare un film tutti insieme.

<<Sono in astinenza dal letto da troppo tempo, perdonatemi se mi addormento prima che inizi il film.>> conclude con uno sbadiglio Cam.

<<Ma se prima di venire qua ti ho chiamato e mi hai detto che stavi dormendo?!>> lo spintona Jake.

<<Si, ma ero sul divano.>> risponde ovvio.

Ben va ad aprire alla porta lasciando entrare le due figure femminili che si scusano per il ritardo, e prendiamo posto per iniziare il film.


<<Sai che l'assistente del prof di chimica mi ha chiesto di te..>> si rivolge a me Jenna oltre la spalla di Harry al mio fianco.

<<Che ti ha detto?>>

<<È molto carina. Sembra interessata, ha det-..>> viene interrotta dalla ragazza al mio fianco che intenta a seguire il film sussurra un "sh".

Incrocio le gambe sopra il divano per essere più comodo, e una mano si posa sulla mia coscia disegnando cerchi immaginari con le dita.

Cos'è adesso vuole recuperare il tempo perso?

La lascio fare fingendomi indifferente.

Dopo un poco la sento muoversi, poggia la testa sulla mia spalla e le gambe sulle mie, quasi tutta rannicchiata su di me.

Perchè si comporta così? Magari starà pensando che la chiamata dell'altra sera è servita per calmare anche i miei animi. O forse sente che non deve dare giustificazioni, che non mi interessa, come dovrebbe essere, infatti.

Ma non riesco a farmela passare. Abbiamo deciso di ricominciare, di essere amici, e gli amici non ti abbandonano di punto in bianco senza darti ragioni. E poi dovrebbe aver imparato dalla prima volta che se ne è andata, lasciandomi per anni senza sue notizie.

Sarà che sono rimasto scottato dall'ultima volta che adesso ci sto rimanendo così male, ma lei è tornata.


L'indomani a scuola fingo di essere attento alla lezione, penso la più noiosa della mia vita.

All'improvviso entra la preside in aula.

<<Comodi ragazzi..>> ci invita a sederci dopo esserci alzati in segno di rispetto.

<<Signor Patters, è possibile chiedere ad un suo alunno di venire con me?>> il professor Patters, da bravo lecchino qual è, annuisce.

<<Signorina Thompson, la prego di seguirmi.>> mi volto dietro di me, per vedere il volto impaurito e pallido di Jenna, che si alza dalla sua postazione e segue la preside fuori dall'aula.

Dopo dieci minuti esatti, decido di chiedere di andare in bagno per poter dare un contegno alla mia noia, oltre che per vedere che fine abbia fatto Jenna.

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