Altra sera, altro uomo.
Ero nella mia stanza indecisa su quale completo di alta moda indossare. Avevo chiamato Luisa chiedendole se secondo lei era meglio il miniabito di Gucci oppure il tubino di Chanel. Mi sentivo come Victoria nel film delle Spice Girl.
Luisa aveva optato per il primo, indossato ovviamente con un paio di scarpe tacco tredici di un rosso fiammeggiante, le quali slanciavano le mie gambe magre. Sembravo una modella o giù di lì.
Andammo in un bar della movida romana. Luisa era la mia amica festaiola, con lei andavo ovunque. Non si faceva problemi, pensava solo a divertirsi ed era grazie a lei se adesso ero quella che ero.
Mi fissò coi suoi occhi blu mentre si acconciava i capelli rosso fuoco.
«Tere devi proprio dirmi dove hai fatto quella tinta, è un colore delizioso», sostenne mentre nel bagno si sistemava il mascara.
Aggrottai la fronte confusa. «Luisa è il mio colore naturale!», risi portandomi il bicchiere di champagne alle labbra.
I miei capelli erano un biondo scuro brillante, molto simile al caramello. Era un colore particolare, ma per fortuna non stonava con la mia pelle chiara e gli occhi verdi.
Mi lisciai il miniabito nero e mi fissai di lato curiosa di vedere se fossi ingrassata dall'ultima volta che avevo ispezionato accuratamente la mia immagine.
«Ah davvero? Credevo fossero finti», sostenne chiudendo il tubetto di mascara.
Scossi la testa. «Mi spiace deluderti.»
Luisa mi circondò le spalle con un braccio. «Sai che ti dico? Chissene frega!», rise ed io la imitai.
Quando uscimmo dal bagno ci fiondammo al centro della pista dove alcuni uomini ci si appiopparono come cozze.
Non ricordai cosa successe dopo.
Quando mi svegliai, il mattino seguente, ero a casa mia.
Che strano, pensai.
Mia madre entrò come una furia e io nascosi la testa sotto al cuscino per attutire lo straziante suono della sua voce.
«Teresa Minelli!», esordì esattamente come tutte le volte che doveva rimproverarmi.
Teresa Minelli di qua, Teresa Minelli di là... dio era stressante!
«Teresa, ascoltami!», gridò e io alzai la testa incrociando il suo sguardo severo.
«Che diavolo vuoi», borbottai voltandomi dalla parte opposta.
Mia madre mi lanciò un giornale che io afferrai al volo.
«Che cos'è questa roba?», chiesi sbadigliando fissandola.
Mia madre incrociò le braccia al petto. Il piede che batteva impaziente sulle assi del mio parquet.
«Leggi!», mi spronò con voce dura.
I miei occhi si fissarono sulla prima pagina.
La figlia dell'onorevole Minelli ubriaca e priva di conoscenza.
Sotto c'erano diverse mie fotografie della sera precedente mentre ballavo, mentre pomiciavo, mentre bevevo e una in cui ero addormentata sui divanetti a pancia in giù.
«Allora? Non hai nulla da dire?», si infuriò mia madre e io gettai l'articolo di lato.
«Nulla se non che il fotografo poteva prendermi con una prospettiva migliore, sembra che abbia il culone.»
Mia madre cambiò colore, passando dal rosa tenue al rosso furia. «Questa è l'ultima volta che succede una cosa simile! Io e tuo padre ne abbiamo le tasche piene delle tue bravate! O vedi di cambiare oppure...»
«Oppure cosa?», la sfidai.
«...oppure ti caccio!», mi minacciò e io aggrottai la fronte confusa.
Mia madre uscì dalla porta lasciandomi sola, con la testa piena di domande le quali molto probabilmente non avrebbero mai ottenuto risposta.
STAI LEGGENDO
Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)
RomancePer tutte le persone del mondo Teresa Minelli ha una vita piena e movimentata tra serate in discoteca, uomini e abiti nuovi da postare sui social, ma ciò che non sanno è la verità, ovvero che è totalmente sola. Proprio per questo la sua vita da qua...