37-TESSA

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Andrea mi aveva baciata.

Io lo avevo baciato.

Ero finalmente riuscita a sentire il sapore dolce delle sue labbra, le quali mi ricordavano la frutta di stagione. Era stato un momento magico, che si era spento subito dopo. Aveva deciso di andarsene e io non avevo potuto far altro se non accontentarlo.

Ora ero ferma alla finestra della mia stanza e lo osservavo da lontano mentre, seduto alla guida del trattore, lavorava ininterrottamente. Per mia fortuna il telefono squillò e mi precipitai per afferrarlo.

«Pronto?», risposi con aria stanca. Avevo passato la notte in bianco a crogiolarmi per quel piccolo evento.

«Ciao puttanella, allora come te la passi?», mi domandò Luisa al telefono.

«Nulla da lamentarmi, tu invece che fai?», le domandai per sviare i pensieri dallo stupendo ragazzo che stava lavorando alcuni metri più in là.

«Nulla di che, solite cose. Sto comprando un abito da Versace, te invece?»

«Io purtroppo no. Sono in casa, ma probabilmente dopo farò un tuffo in piscina», decisi. Si, probabilmente un po' d'acqua fresca mi avrebbe giovato.

«Certo, capisco. Senti questo weekend probabilmente verrò a farti visita e già che ci sei organizzami un appuntamento con quel gran figo di Yuri», dichiarò con aria peccaminosa.

«Accidenti, sei proprio decisa a portartelo a letto», esclamai con voce incolore.

«Be', certo. Insomma hai visto che braccia?»

«Non ci ho fatto caso», ammisi poiché ero troppo presa ad osservare il corpo di qualcun altro. «Va bene allora, cercherò di combinarti l'appuntamento ma non ti prometto nulla!»

«Ci sto! Tanto non esiste uomo capace di resistermi», affermò e poi dopo di che ci salutammo.

Mi sedetti sul letto col telefono in mano. Andai sulla rubrica e digitai il numero di Gloria.

«Pronto?», rispose con tono sicuro.

«Ciao Gloria, sono Tessa. Ascolta ti andrebbe di passare da me? Così ci facciamo una nuotata se ti va», proposi.

«Certo Tessa, con molto piacere. Oggi faccio solo mezza giornata quindi dopopranzo sono da te!»

«Perfetto a dopo allora», risposi felice.

Mi sedetti sul davanzale della finestra e ascoltando The Scientist guardavo Andrea. Come avrei dovuto comportarmi con lui? Cosa avrei potuto dirgli?

Con la mano mi sfiorai l'addome e scoppiai in lacrime. Come avevo fatto a diventare la persona che ero? Perché avevo buttato al vento tutto quanto?

Agata bussò alla porta chiedendo di entrare. Tirai su col naso e, tamponandomi gli occhi, le dissi di accomodarsi.

«Tessa, si sente bene?», mi domandò preoccupata appena notò lo stato nel quale mi trovavo.

«Si... no... non lo so», mormorai osservando l'esterno.

A pranzo non toccai quasi cibo.

Appena citofonarono mi precipitai al cancello. Gloria era davanti a me con la borsa piena di creme abbronzanti e i sandali in mano.

«Allora, non so te ma io sono decisamente pronta per un tuffo in acqua!», esclamò raggiante.

Sorrisi davanti al suo entusiasmo e la invitai ad entrare.

Erano ormai due ore che ci stavamo crogiolando sotto il sole cocente. Gloria indossava un grosso paio di occhiali scuri, mentre io mi riparavo la testa sotto un enorme cappello color panna.

«C'è un motivo particolare per il quale mi hai invitata qui oggi oppure volevi farmi stare un po' in Paradiso?», scherzò la mia amica.

Mi fissai le unghie smaltate e sospirai. «Entrambe le cose, ad essere sincera.»

Gloria si sistemò più comodamente sulla sdraio. «Avanti, confidati pure, di me puoi fidarti.»

Ci impiegai qualche secondo prima di parlare. «Ieri sera Andrea mi ha baciata... o io lui, insomma è successo!», ammisi con un nodo allo stomaco.

«Accidenti, evviva, finalmente vi siete decisi!», festeggiò Gloria.

«No! O meglio... dopo il bacio lui ha detto che sarebbe stato meglio se se ne fosse andato e da quel momento non l'ho più visto o sentito», rivelai demoralizzata.

Gloria fissò il sole da sotto la sua armatura. «Perché non fai tu il primo passo?»

«Perché, è meglio così. È preferibile che questa cosa si fermi qui.»

«E per quale assurdo motivo dovresti sostenere una cavolata del genere?», domandò spostandosi gli occhiali sul setto nasale.

«Perché ci sono cose, che tu non sai, che lui non sa, come ad esempio che sono...»

«... che sei Teresa Minelli, si lo so.»

I miei occhi si sbarrarono terrorizzati. «Ti prego, non dirlo a nessuno», la supplicai.

«Non sono interessata ad incasinare una mia amica.»

Ci fu un attimo di silenzio. Il solo rumore era quello del trattore di Andrea che, in lontananza, stava lavorando.

«Non mi chiedi il perché della mia bugia?», chiesi stupita.

Gloria alzò le spalle. «Perché dovrei? Non è affar mio, no?»

Sorrisi davanti a quella gentilezza e bontà d'animo e ripresi a sorseggiare il mio cocktail.

«Grazie Gloria.»

«Figurati, Tessa.»


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora