«Dai fratellone, ma sei crudele!», mi sgridò Elisa tenendo le braccia strette attorno al seno.
La fissai negli occhi. «Ti ho detto di no, fattelo andare bene», mormorai oltrepassandola.
Entrai in camera mia e mi infilai una Tshirt grigia che misi dentro ai jeans.
«Ti hanno mai detto che ora si usa portarla fuori?», mi domandò mia sorella riferendosi al mio stile.
«Ti hanno mai detto di farti gli affari tuoi?», ribattei seccato.
A chi importava come portavo la Tshirt?
«Stasera ti vedi con...», indagò ma io scossi la testa.
«No, con Davide e Yuri», ammisi afferrando il cellulare.
«Posso venire anche io?», mi implorò.
Scossi energicamente la testa.
Elisa sbuffò e si sedette sul mio letto. Mi prese una mano tra le sue. Mi accomodai accanto a lei. «Un giorno la incontrerai Andre.»
«Chi?», domandai tenendo lo sguardo fisso sulle nostre dita intrecciate.
«La ragazza che fa per te, quella che realmente vorrai e che vorrà te.»
«Cosa ti fa pensare che non sia Stefania oppure...»
«No, non ci credo e non farmi credere che tu lo pensi perché sarebbe una balla colossale!», mi prese in giro e io le sorrisi.
Elisa si alzò e si diresse verso la sua stanza, fermandosi sull'uscio della mia. «Eri serio quando mi dicevi che non posso usare Asso?»
Annuii. Sbuffò e se ne andò in camera sua borbottando qualcosa sul fatto di regalarle un cavallo tutto suo per il compleanno. Scossi la testa e mi avviai verso la macchina.
Elisa aveva ragione? Avrei trovato la ragazza che faceva per me? Sospirai e avviai il motore, allontanandomi da casa mia e da i pensieri che non volevano lasciarmi in pace.
Raggiunsi il bar di Yuri e mi sedetti al tavolo assieme a Davide.
«Allora, secondo te... è mai possibile scrivere un libro senza essere nessuno?», mi domandò all'improvviso.
Mi voltai verso di lui tenendo il bicchiere di succo incollato alle labbra. Lo posai sul tavolo e il rumore del vetro sul legno si librò nell'aria.
«Dipende, se hai talento si», sostenni incrociando le braccia.
Davide si appoggiò allo schienale della sedia di vimini e osservò il soffitto bianco i cui angoli erano leggermente ammuffiti. Affianco a noi un gruppo di anziani signori stavano animatamente giocando a briscola mentre una dozzina di adolescenti erano intenti in una partita di calcio balilla. Mi guardai intorno e ripensai a quando ero uno di loro, felice e spensierato. Chissà se sarei tornato a sentirmi in quel modo? Probabilmente no.
«Stai scrivendo un libro?», domandai analizzando per un attimo il discorso del mio amico.
Davide riportò l'attenzione su di me e annuì con un sorriso mesto. «Si, ti andrebbe di leggerlo?», chiese intimidito.
«Certo, mi farebbe molto piacere.»
Yuri aggirò il bancone raggiungendoci. Prese una sedia da un tavolo vuoto e la posizionò davanti a noi al contrario, sedendosi con le mani appoggiate sullo schienale.
«Che mi sono perso?», chiese con un angolo della bocca sollevato.
Davide scosse la testa.
«Il nostro amico diventerà uno scrittore!», spifferai e Yuri alzò entrambe le sopracciglia. «Davvero?»
Davide scoppiò a ridere. «No, o meglio, non è detto», precisò.
«Sai che ti dico? Chissene frega!!»
Tutti e tre scoppiammo a ridere come pazzi.
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Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)
RomancePer tutte le persone del mondo Teresa Minelli ha una vita piena e movimentata tra serate in discoteca, uomini e abiti nuovi da postare sui social, ma ciò che non sanno è la verità, ovvero che è totalmente sola. Proprio per questo la sua vita da qua...