46-ANDREA

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Oddio non posso

credere che tu sia

a Milano! Quando

posso vederti? Dici

che domani riusciamo?

Vorrei incontrarti

assolutamente, anche

Daniele! E dimmi un

po' chi è per te questa

Tessa che hai deciso

di portare?


Rilessi più volte il messaggio di Giulia. Mi voltai e guardare Tessa dormire. Il suo volto era così sereno che mi innamorai perdutamente di lei. Il mio cuore martellava all'impazzata.

Riportai l'attenzione al telefono e decisi di rispondere.


Ciao Giuly! Certo,

pure io non vedo

l'ora di vedervi!

Tessa è... non lo so

ancora con precisione,

ma spero che presto

potrò definirla la mia

ragazza.


Ragazza. Era questo che speravo diventasse la figura stesa al mio fianco. Tessa mi aveva conquistato dal primo momento in cui avevo posato lo sguardi su di lei, quella notte sulla collina. Poi, man mano che la conoscevo meglio, sentivo di appartenerle in un modo che non credevo possibile. Per la prima volta da parecchio tempo mi sentivo... libero.

Mi sdraiai a mia volta e caddi in un sonno profondo.


Quando riaprii gli occhi un paio d'ore più tardi, mi trovai solo sul letto. Tessa non c'era.

Mi sentii abbandonato, triste ma accadde solo per un secondo.

«Ben svegliato», mi salutò Tessa.

Era seduta sul davanzale interno intenta a guardare il cielo.

Mi sedetti meglio. «Buongiorno anche a te, anche se probabilmente dovrei dire buonasera vista l'ora», mi corressi. Picchiettai accanto a me e lei mi raggiunse immediatamente fiondandosi sul mio petto. «Sono le 20,30 cosa vuoi fare? Andiamo a cena?», proposi e lei annuì soddisfatta. «Dove vorresti andare? Cosa preferisci? Pizza, sushi, indiano?», chiesi e, quando mi voltai la vidi fissarmi come se mi stesse mangiando con gli occhi.

«Te», rispose semplicemente. Si sedette sui talloni. Le dita affondate nella trapunta color crema. «Voglio solo te», mi sussurrò.

Mi avvicinai a lei e la baciai con passione, affondando le dita tra i suoi capelli. Tessa si aggrappò a me, trascinandomi sul letto, sopra di lei. Le tolsi la maglietta e mi sfilai la mia a mia volta. Sganciai il reggiseno e mi persi in quel paradiso. Presi un suo capezzolo tra le labbra e lo succhiai dolcemente. Tessa ansimava sotto i miei tocchi e io non potevo fare altro se non soddisfarla. Mi sembrava di essere nato per questo.

Appena se tolsi le mutandine mi infilai tra le sue gambe, gettandomele sulle spalle. «Sei stupenda», ansimai prima di immergere la mia lingua dentro di lei. Le sue dita si aggrapparono alle mie ciocche nere, tirandole dolcemente.

«Sei sicura di voler...», stavo dicendo quando lei mi implorò.

«Si Andrea, ti prego, scopami.»

Non me lo feci ripetere due volte.

Mi alzai per prendere un preservativo quando Tessa, allungando la mano in borsa, mi lanciò un'intera confezione. La guardai confuso. Lei sorrise. «Regalo di Gloria», spiegò.

«Ricordami di offrirle da bere», scherzai e, dopo essermelo messo, scivolai dentro di lei.

Lentamente, avanti e indietro. Le dita di Tessa mi scavavano la pelle, mentre io speravo di non sbagliare nulla. Non volevo farle male, non volevo correre troppo. Non con lei. Volevo che fosse lei a dirmi cosa le piacesse, come farla godere. Le mie labbra si avventarono sulle sue, mentre continuavo ad entrare e uscire da lei. «Sei così bagnata», le mormorai con voce roca all'orecchio.

«Andre, più veloce», mi supplicò.

«Come desideri», l'accontentai.

Il volto di Tessa contratto dal piacere era la cosa più bella che avessi mai visto.

«Tu sei tutto per me», rivelai e lei venne trascinandomi con sé.


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora