Okay, ero in preda all'agitazione più assoluta.
Andrea, il mio vicino attraente, che non sapeva assolutamente nulla di me e che mi aveva quasi baciata, mi aveva appena chiesto di uscire! Mi portai una mano alla bocca, rosicchiando le unghie corte. Si, è vero che ci sarebbero stati due suoi amici, quindi non era un vero e proprio appuntamento, tuttavia era pur sempre qualcosa, no?
Stranamente con lui stavo riscoprendo la vera me stessa, quella fatta di emozioni e paure e non la solita vamp che tentavo di mostrare al mondo intero. Con lui mi sentivo fragile ed esposta... e questa cosa non andava assolutamente bene!
Ero nel pallone più totale. Mi portai entrambe le mani alla testa e la strinsi forte nella speranza di far uscire qualcosa da lì dentro. Sbarrai gli occhi di colpo. Come diavolo avrei dovuto vestirmi? Andrea sapeva che ero una ragazza normale in vacanza con gli zii, non la figlia di un onorevole il cui divertimento era bere, fumare e andare a letto con sconosciuti. Non una che indossava normalmente abiti da tremila euro. Potevo comunque permettermeli visto gli orecchini che indossavo, tuttavia sentivo di dovermi sbarazzare una volta per tutte della mia vera identità. In fin dei conti sarei rimasta lì per quanto? Qualche mese? Che male c'era a mentire un po'...
Scossi la testa esasperata.
«Agata!», gridai e poco dopo la mia domestica mi raggiunse.
Chiesi consiglio a lei e questa optò per un abito di Valentino rosso fuoco.
Ingoiai la saliva. «Agata cara, stasera non devo sembrare una modella, chiaro? Ma una semplice ragazza normale, perciò ti supplico, aiutami!», la implorai e lei si avvicinò alla montagna di vestiti.
Prese un paio di jeans scuri e un top nero. «Ecco, metta questi.»
Annuii approvando la mise.
Agata fece per uscire dalla porta ma io la bloccai di nuovo. «Ricordati che tu e Luciano siete i miei zii quindi non dovrai chiamarmi né signorina né Teresa. Da oggi per voi sarò semplicemente Tessa. Inoltre dovete interessarvi a me, nel senso, quando mi vedrete assieme agli altri, fingerete che di me vi importo realmente», ordinai fingendo che quelle parole non mi facevano male.
«Certo sign... ehm Tessa», disse chinando il capo. Agata si fermò sulla soglia, fissandomi da sopra la spalla. «Se posso permettermi... io e Luciano teniamo realmente a lei, per noi è sempre stata come una figlia anche se non ci è permesso dimostrarglielo come vorremmo», rivelò e io sorrisi.
«Grazie», mi limitai a dire e lei, dolcemente mi lasciò sola.
Indossai i capi scelti da Agata mentre ai piedi infilai i sandali neri dal tacco largo. I capelli lisci erano acconciati con una mezza coda, mentre gli occhi erano truccati di grigio scuro. Sulle labbra un semplice rossetto carne. Preparai la borsa nera di Armani, infilando all'interno il portafoglio di Michael Kors e l'Iphon X. La pochette coi trucchi era già nella tasca interna mentre l'ombrellino scuro era sul fondo. Non uscivo mai senza ombrello e occhiali da sole, tranne in quel momento ovviamente. Eccetto un miracolo, non mi sarebbero serviti fino al giorno seguente.
Saltellando per il corridoio raggiunsi il bagno dove mi lavai i denti e mi spruzzai una quantità enorme del mio profumo preferito: Versace Eros. Tornai in camera mia e mi sedetti sul letto. Mancava un minuto alle dieci e un quarto. Quando scattò, mi avvicinai alla finestra scorgendo la Punto di Andrea sotto casa.
Dovevo scendere, eppure le mie gambe non volevano muoversi.
Ero bloccata senza una ragione.
Forse, in fondo, era meglio restare a casa.
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Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)
RomansaPer tutte le persone del mondo Teresa Minelli ha una vita piena e movimentata tra serate in discoteca, uomini e abiti nuovi da postare sui social, ma ciò che non sanno è la verità, ovvero che è totalmente sola. Proprio per questo la sua vita da qua...