22-ANDREA

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Questa volta non mi avrebbe fregato. Appena arrivai sotto casa sua, le inviai un messaggio.

Sono arrivato! :)

Qualche istante dopo mi rispose.

Volo!

Sorrisi e appoggiai la nuca al poggiatesta. Il cellulare squillò e io mi affrettai a rispondere. «Pronto?»

«Ciao Andre! Ascolta stasera stavamo pensando di andare a fare un giro a Pisa, ti va?», chiese Davide.

«Si, credo che non ci siano problemi», risposi mentre, facendo manovra, girai la macchina.

Spensi il motore in attesa di vederla. «Dove pensavate di andare?»

«Magari all'ArnoVivo, ti va?»

«Certo, è carino e sono sicuro che Tessa non c'è mai venuta quindi...»

«Oh, capisco, ora organizziamo le serate in base a Tessa...»

Aggrottai la fronte confuso e offeso. «Che vorresti dire?»

«Nulla, solo che se non sbaglio tu hai...»

«Si lo so, ma non mi importa e cosa più importante... non voglio che Tessa lo sappia», chiusi gli occhi.

«Perché?», mi chiese Davide dopo un attimo di esitazione.

«Io... a dire il vero non lo so.»

«Va bene, sia io che Yuri non diremo una parola, promesso.»

«Grazie, siete dei veri amici», mormorai e voltandomi la vidi.

Era a dir poco stupenda.

Il vestito nero le stava a pennello e le fasciava delicatamente il corpo.

Ai piedi indossava un paio di sandali bianchi con il tacco fine. Aprì la portiera e si sedette accanto a me.

«Buonasera», sorrise sporgendosi verso di me per darmi un bacio sulla guancia.

Le sue labbra a contatto con la mia pelle mi fecero rabbrividire.

«Buonasera», ricambiai.

Tessa si allacciò la cintura e il mio sguardo si spostò sulle sue gambe magre, ben visibili grazie all'abito aderente. Scrollai le spalle e avviai il motore. Uscimmo dalle stradine deserte e ci dirigemmo verso Lajatico.

«Dove andiamo stasera?», mi chiese fissandomi attentamente.

Spostai per un attimo lo sguardo su di lei. «Andiamo a Pisa, ci sei mai stata?»

«Si, una volta, ma ero molto piccola. Ero andata lì per mio padre... e poi non ci sono più tornata», mormorò spostando lo sguardo sul paesaggio.

«Capisco, comunque adesso andiamo a prendere Yuri e Davide e poi ce ne andremo all'ArnoVivo. È un bellissimo locale all'aperto. Ti piacerà», la rassicurai e lei annuì.

Appena giungemmo nei pressi del bar, Yuri e Davide ci raggiunsero. «Ciao ragazzi. Con che macchina andiamo?»

«Andiamo con la mia, va bene?», propose Yuri e salimmo tutti sulla sua Seat Leon rossa.

Davide si sedette davanti, mentre io e Tessa nei sedili posteriori.

«Stellina, ci sei mai stata all'ArnoVivo?», chiese Yuri mentre imboccava l'autostrada.

«Non ancora, ma domani non potrò più dirlo, giusto?», rise lei e io sorrisi.

Per tutto il tragitto non facemmo altro che divertirci e scherzare. Parcheggiammo l'auto e poi ci dirigemmo a piedi verso la nostra meta.

Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora