39-TESSA

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Stavo correndo. Il sudore mi colava dalla fronte e il sole picchiava come non mai.

Erano trascorsi alcuni giorni dal famoso bacio e io non avevo avuto il coraggio di affrontare la situazione. Non gli avevo scritto nessun messaggio e non avevo neppure risposto al solo che mi aveva mandato lui.

Era una situazione disastrosa. Avrei perso sotto ogni punto di vista.

Ascoltavo la musica che mi stava rimbombando nelle orecchie come se potessi farne a meno.

Se mi concentravo su quello avrei potuto evitare di pensare a lui.

Stavo camminando sul sentiero verso casa quando la Leon di Yuri mi affiancò.

«Ehi Tessa, come stai?», mi domandò col finestrino abbassato e l'avambraccio esposto all'esterno.

«Tutto bene, grazie, te?», domandai con un sorriso sincero. Yuri era simpatico e molto gentile, mi trovavo molto a mio agio assieme a lui.

«Non mi lamento. Vuoi salire? Ti do un passaggio fino a casa», propose e io accettai con molto piacere.

Il tragitto verso il casolare fu breve e silenzioso. Appena parcheggiò l'auto lo invitai a prendere un bicchiere di tè freddo al limone, il quale accettò con entusiasmo.

Eravamo seduti a bordo piscina, mentre Agata, la quale mi ostinavo a chiamare zia, ci stava servendo il tè in bicchieri ricchi di ghiaccio. Yuri aveva davvero un gran bel fisico. Era atletico e molto muscoloso, infatti si riuscivano a vedere gli addominali sotto il tessuto della maglietta.

«Senti Tessa, stasera esci?», mi chiese appena Agata rientrò.

Fissai l'acqua sotto ai miei piedi.

«Avanti, ci sarà anche Gloria e pure Elisa, sono giorni che mi stressano per vederti!», mi supplicò.

Mi strinsi nelle spalle e annuii. «Va bene, verrò per far contento te e le mie amiche!», esclamai abbracciandolo, poi, d'improvviso mi tornò alla mente una cosa. «Ah, giusto, prima che mi dimentichi, stasera ci sarà anche Luisa, la mia amica, te la ricordi?»

Yuri mi fissò annuendo. «Certo, la ragazza coi capelli rossi. Come sta?»

Mi schiarii la voce. «Ecco, diciamo che sarebbe molto interessata a conoscerti meglio», gli confessai e lui sgranò gli occhi.

«Ah, wow, posso pensarci?», chiese grattandosi la nuca rasata.

«Assolutamente si!»

Ero davanti all'armadio, immobile. Avevo una quantità infinita di vestiti e non trovavo nulla da mettere. Qualcuno bussò alla mia porta e poco dopo Luisa si materializzò al mio fianco.

«Io indosserei quello», disse indicandomi un abito aderente di colore bianco.

«Quello? Ma è troppo spinto! No... credo che indosserò questo!», esclamai afferrando un vestito scampanato di colore giallo.

Luisa approvò.


Come il Faro nella Notte (5- The Lovers Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora